Non è del boss della 'ndrangheta, Salvatore Belvedere, il cadavere sepolto nel cimitero di Confluenti. Accertamenti scientifici sui familiari del giornalista scomparso a Palermo nel 1970 per la comparazione della salma riesumata in Calabria
PALERMO - Non è del boss della 'ndrangheta, Salvatore Belvedere, il cadavere sepolto nel cimitero di Conflenti, in provincia di Lamezia Terme. Lo ha accertato l'esame svolto, su ordine della Procura di Catanzaro, dal medico legale che deve ancora chiarire però, se i resti siano del giornalista Mauro De Mauro, scomparso a Palermo il 16 settembre del 1970. Per quest'ultimo esame, il perito incaricato dalla Dda di Catanzaro ha ottenuto una proroga che scade alla fine di febbraio.La prossima settimana verrà eseguita, dunque, la comparazione del Dna dei resti della salma con quello dei familiari del cronista. Il cadavere riesumato ed esaminato era stata identificato, nel 1971, come quello di Belvedere. Era stato sepolto, dopo il riconoscimento, nel cimitero di Conflenti. Il corpo era stato ritrovato carbonizzato.L'analisi accerterà quindi se, come rivelato da un collaboratore di giustizia ai magistrati di Catanzaro, il corpo sia, invece, del giornalista, le cui spoglie non sono mai state ritrovate. La comparazione, che ha escluso si tratti del cadavere di Belvedere, era fondamentale per ulteriori accertamenti dopo le dichiarazioni di un pentito.Per la scomparsa del cronista de L'Ora, Mauro De Mauro, è in corso a Palermo un processo, davanti alla corte d'assise presieduta da Giancarlo Trizzino, a carico del capomafia Salvatore Riina. La famiglia De Mauro è costituita parte civile attraverso l'avvocato Francesco Crescimanno che ha nominato come consulente legale, incaricato di partecipare ai rilievi sulla salma sepolta nel cimitero di Conflenti, il professore Paolo Procaccianti, direttore dell'istituto di medicina legale di Palermo.
30/01/2008
giovedì 31 gennaio 2008
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