di NICOLO' NICOLOSI
La decisione della terza sezione del T.A.R. di Palermo, presieduta da un magistrato esperto e di grande prestigio professionale, che ha disposto la verifica delle schede anomale attribuite nel corso del ballottaggio del 27 e 28 maggio u.s., credo debba essere salutata da tutti, soggetti in causa e partigiani dell’uno e dell’altro schieramento, con serenità ed equilibrio.
La riconta delle schede anomale effettuata da un soggetto terzo, presenti le parti in causa, darà la possibilità senza dubbio alcuno o di confermare il sindaco inizialmente proclamato oppure di ribaltare quel dato sulla base di elementi certi che conseguiranno alla verifica. E, considerato lo scarto irrisorio che ha separato i due candidati alla carica di sindaco (tre voti), servirà a legittimare in maniera più netta colui che risulterà avere ottenuto più preferenze.
D’altronde il voto degli elettori del centro di Corleone, che rappresenta il 99% dei votanti, essendo soltanto poco più dell’1% coloro i quali hanno votato a Ficuzza, si è distribuito, stando ai dati emersi a seguito dello scrutinio, in maniera perfettamente paritaria tra i due candidati alla carica di sindaco. La spaccatura registratasi avrebbe consigliato al sindaco proclamato vincitore e alla sua compagine un atteggiamento meno “aggressivo” nei confronti degli avversari politici nell’intento di riassorbire le fratture determinatesi in campagna elettorale. Così non è stato. E questa è stata una delle ragioni che mi ha spinto a proporre ricorso.
L’altra ragione è stata quella legata ai metodi e alle valutazioni da tanti evidenziati circa le modalità di conduzione della campagna elettorale da parte dello schieramento che si è contrapposto a quello da me guidato.
Molti, troppi hanno parlato di voto “drogato” o peggio condizionato da favori, promesse, minacce di ritorsioni ed altro, fino a far ritenere possibile il controllo del voto.
In una terra come Corleone in cui le “prepotenze” hanno caratterizzato lunghissimi periodi della sua storia, funestata dalla devastante presenza della mafia, la prima cosa che bisogna assicurare è che i meccanismi della democrazia rappresentativa non siano viziati da comportamenti né mafioseschi né omertosi. Ecco la ragione per la quale i dubbi che io e tanti abbiamo avuto circa l’utilizzo di pressioni improprie esercitate sugli elettori, è bene possano essere chiariti attraverso la verifica disposta sulle modalità in cui il voto è stato espresso, sia per scusarci con gli avversari, ove i nostri convincimenti si dimostrassero infondati, ovvero di denunciare alla cittadinanza e a tutte le istituzioni preposte alla tutela della Legge e dei Diritti dei cittadini, tutte le anomalie che dovessero emergere, in particolare ove risultassero evidenti violazioni e obblighi imposti dalla legge.
Da ora al 20 marzo, quando sarà ultimata la verificazione delle schede disposta dal T.A.R., è mio auspicio che il confronto politico-amministrativo si svolga nel rispetto reciproco, evitando quanto di deplorevole si è registrato dal mese di giugno ad oggi. Non dimenticando mai che dovere degli amministratori è il buon governo della città e il bene dei suoi cittadini.
Nicolò Nicolosi
12.11.2007
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