Il Consiglio provinciale nella seduta di Sabato scorso ha cancellato 22 milioni di euro destinati alla Strada provinciale Corleone-San Cipirello–Partinico. In cambio qualche progetto di manutenzione. Con questa operazione il Consiglio provinciale ha messo la parola fine al grande sogno della Corleone-Mare, fiore all’occhiello della campagna elettorale delle elezioni provinciali del 2008. La maggioranza consiliare senza battere ciglio ha votato a favore di questo insensato provvedimento, nonostante l’estenuante resistenza dei consiglieri di minoranza. Questo impegno elettorale faceva seguito a tanti altri assunti dalle varie forze politiche che si sono succedute in decenni di promesse mai realizzate. Da quanto si è appreso la Provincia ha elaborato per la realizzazione della Corleone-Mare un progetto megagalattico dal costo di circa 260 milioni di euro è tenuto conto che i 22 milioni non possono bastare si è pensato bene di togliere anche quelli… Bella filosofia!!!
Ci facciamo qualche domanda:
- Perché è stato realizzato un progetto così costoso, considerata la difficoltà di reperire i fondi?
- Perché le somme disponibili non sono state utilizzate per realizzare uno stralcio della strada? Se si vuole fare una strada e i soldi non bastano bisogna cercarne degli altri, non si possono togliere quelli che ci sono!
Il tratto Corleone – Ponte Aranci è interessato da movimenti franosi che necessitano di interventi di consolidamento molto rilevanti, è inutile realizzare interventi superficiali che nel giro di qualche anno porterebbero alla situazione di partenza. Inoltre le strade che servono le nostre campagne sono in uno stato pietoso, i contadini hanno serie difficoltà a raggiungere i loro campi. Vi sono frane e dissesti ovunque, in alcuni tratti attraversare può costituire un serio pericolo. Pare che per la manutenzione delle strade di tutta la provincia sono stati stanziati solo circa 500 mila euro. Non ci pare che le prospettive siano molto incoraggianti. Lo sviluppo di questo territorio necessita di strade moderne ed efficienti diversamente questo entroterra è condannato a morire. Chi fa politica nel territorio deve assumersi le proprie responsabilità, le chiacchiere non servono a nulla.
Il Gruppo consiliare "Liberi e Democratici"
Consigliere Lillo Marino
Consigliere Maurizio Bruno
mercoledì 3 giugno 2009
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