di Cosmo Di Carlo
CORLEONE - E’ allarme per il punteruolo rosso che, dopo aver attaccato le palme di Palermo, minaccia le piante dei paesi dell’entroterra. Se l’infestazione attaccasse le palme della villa comunale questa sarebbe distrutta al 90 per cento. Per fare il punto sui mezzi di contrasto al coleottero, il Rotary Club cittadino ha organizzato un convegno dal titolo “Rete per la cattura massale del punteruolo rosso delle palme, per prevenire l’infestazione nelle aree interne del palermitano”. Nella sala convegni dell’Istituto Santa Chiara, sono intervenuti l’entomologo Stefano Colazza ed il professore Salvatore Raimondi, pedologo, entrambi dell’Università degli Studi di Palermo, Domenico Musacchia, direttore del dipartimento Territorio ed ambiente del comune di Palermo, Agatino Sidoti, dell’Azienda Foreste Demaniali, e Lino Ferrantello, dell’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste. "Abbiamo il dovere di preservare la bellezza ornamentale e monumentale delle nostre piazze, delle nostre ville, dei nostri giardini dall'infestazione del punteruolo rosso - ha detto la presidente del Rotary cittadino, Giuseppina Triolo - è il momento in sinergia con le amministrazioni di avviare una campagna di prevenzione e di vigilanza”. Il “rhynchophorus ferrugineus" apparve per la prima volta in Sicilia, ad Acireale, nel 2005. Fino ad oggi ha fatto strage di dodici mila esemplari su di un patrimonio isolano di trecento mila piante. Colpite inizialmente le fasce costiere, l'infestazione si è spinta celermente nelle aree limitrofe fino ad altitudini di 475 metri sul livello del mare. Domenico Musacchia ha evidenziato come ci sia "poca attenzione per i nostri spazi a verde e scarso senso del bene comune, sacrificato talvolta ad un effimero vantaggio economico. Forse non c'è stato un controllo adeguato, - ha concluso - quando sono state introdotte in Italia palme dall'Egitto al costo di cinquanta euro, contro i settecento euro di costo di quelle nostrane. In quelle d’importazione probabilmente si nascondevano le larve del coleottero”. Dell’invasione ad occidente dell’insetto ha parlato Stefano Colazza, entomologo della Facoltà di Agraria dell'università di Palermo, che ha ripercorso il propagarsi, fin dal 1891 del coleottero, dal sud est asiatico ai paesi rivieraschi del mediterraneo, fino all'ingresso in Italia nel 2005. Vari i mezzi di lotta, anche se non si può ancora parlare di eradicazione. Taglio della pianta infetta, risanamento dendrochirurgico, metodi biologici, biotecnici, trappole. Nell’intervento del sindaco di Marineo, Franco Ribaudo, la preoccupazione per la presenza del punteruolo rosso segnalata già a Bolognetta. Per Salvatore Raimondi, bisogna creare una rete per la cattura massale del punteruolo, monitorare le presenze delle palme nei territori comunali, creare unità di osservazioni intercomunali, effettuare interventi rapidi per eliminare le piante attaccate. (*Co.Di.*)
Nella foto (Di Carlo) un momento del convegno: da sinistra Lino Ferrantello, in piedi Stefano Colazza, Salvatore Raimondi Giuseppina Triolo, Domenico Musacchia, Agatino Sidoti.
sabato 25 aprile 2009
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