Cinisi, la casa confiscata a Badalamenti |
L’assegnazione della casa che fu del boss Gaetano Badalamenti costituisce la conclusione di un percorso iniziato nel giorno della morte di Peppino Impastato, allorchè i suoi compagni vennero inquisiti come amici di un terrorista e decisero di iniziare una propria indagine per inquadrare il tragico episodio nella sua giusta dimensione di legalità. Da allora, attraverso un percorso di 32 anni si è arrivati al sequestro dei beni del boss Badalamenti, alla sua condanna all’ergastolo, quale mandante dell’omicidio di Peppino e infine, su proposta del sindaco di Cinisi, al decreto 6 maggio 2010 dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata di Reggio Calabria, con il quale una parte dell’immobile era destinato all’Associazione Culturale Peppino Impastato.
Nel giugno 2010, Giovanni Impastato, malgrado reiterati inviti all’unità, si è dimesso dall’Associazione, per dar vita a una nuova entità denominata “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” inoltrando richiesta di gestione o cogestione della casa del boss. Il sindaco di Cinisi ha ritenuto opportuno soddisfare tale richiesta nella prospettiva di una collaborazione tra le due associazioni nel portare avanti le iniziative antimafia..
Pertanto, onde evitare il rischio di ulteriori lacerazioni, riteniamo di associarci alla delibera della Giunta e avanzare ancora una volta la proposta di accordo e confronto con Casa Memoria per la realizzazione del nostro progetto, già comunicato al sindaco di Cinisi in data 9-01-2010; tale progetto offre un intenso rapporto col territorio, sull’esempio, comunque irripetibile, di quello che faceva Peppino. Continueremo peraltro il nostro lavoro con scuole, enti, associazioni, invitandole a Cinisi, per un confronto con culture diverse sulla base della valenza universale delle idee di Peppino, che ben conosciamo, avendo militato con lui.
Nel contesto di tale rapporto va riconosciuto un ruolo fondamentale al Forum Sociale Antimafia, che nell'ultimo decennio ha dato un prezioso contributo per lo sviluppo di una dimensione dell'antimafia in campo regionale e nazionale, soprattutto per quel che riguarda l'antimafia sociale e il collegamento tra la lotta alla mafia, la lotta di liberazione dei partigiani, e la difesa dei valori della costituzione italiana.
Pertanto, dopo esserci confrontati con le varie componenti del Forum, auspichiamo di portare avanti insieme all'Associazione “Casa Memoria” e a tutte le realtà che vorranno partecipare, un forte programma di iniziative che, nel nome di Peppino e con il suo stile di lotta, sappia rendere Cinisi, non solo per tre giorni l'anno ma in maniera costante ed operativa, la capitale dell'antimafia e il punto di coagulo delle varie associazioni presenti su tutto il territorio nazionale.
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