Antonino Musca |
Un anno è appena trascorso dalla fondazione del Circolo Arci “20 Gennaio”. Dopo tante ostacoli e mille difficoltà siamo riusciti a spegnere la nostra prima candelina. Un anno intenso, ricco di avventure ed esperienze. Un anno in cui abbiamo seminato tanto, ci siamo spesi per la nostra comunità, cercando di lavorare con tenacia e passione, ma avendo sempre presenti i nostri ideali e i punti di riferimento.
Tanto abbiamo fatto, soprattutto dal punto di vista sociale e culturale. Ma la strada è ancora lunga e il percorso è tortuoso. Il nostro impegno continuerà sempre in questa direzione, cercando di contrastare l’indifferenza generale, il parassitismo e la rassegnazione giovanile trasmettendo valori ed entusiasmo per cui vale la pena spendersi. In questi mesi abbiamo cercato di radicarci nella società caltavuturese e nell’opaco contesto associativo. Certamente nel corso di quest’anno abbiamo commesso degli errori su cui abbiamo già rimediato o stiamo cercando di rimediare, errori frutto dell’inesperienza e della nostra giovane età. Ci siamo posti l’obiettivo di essere un posto ricreativo, un centro culturale, d’incontro e di discussione, ma sotto questo punto di vista scontiamo ancora pregiudizi ideologici che ancora molti hanno sulla nostra associazione. Durante il nostro percorso abbiamo incontrato tanta gente che si è avvicinata al nostro circolo perché incuriosita dalle nostre attività o stimolata dalla bellezza dell’impegno sociale, ma abbiamo avuto anche delle perdite di compagni di viaggio che hanno deciso di allontanarsi e scegliere altri percorsi.
In questo lungo anno tante sono state le iniziative che il circolo ha organizzato. Dalla festa di presentazione dell’associazione, alla mostra su Pio La Torre nei locali del Museo Civico, alla creazione del presidio di Libera intitolandolo a Epifanio Li Puma, alle tante iniziative contro la privatizzazione dell’acqua, per sostenere il referendum, e ai sit-in di informazione contro il nucleare, all’iniziativa sui migranti, ricordando in quell’occasione la figura dell’attivista Vittorio Arrigoni, ai tanti banchetti di raccolta firme per sostenere la campagna di Libera contro la corruzione, all’annuale raccolta di giocattoli e vestiti in favore della comunità di Biagio Conte a Palermo, alla vendita delle uova di pasqua dell’AIL, ai tornei di scacchi e x box, e per finire ai tanti numeri del nostro giornalino. Tante iniziative che abbiamo elaborato in questo anno, ma sicuramente uno degli obiettivi che abbiamo maggiormente raggiunto è stato quello di riaccendere i riflettori sui fatti della strage del 20 gennaio, ai quali martiri avevamo intestato il nome del nostro circolo. Il 20 gennaio scorso il nostro circolo, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, con l’ANPI e LIBERA, si è fatto carico di organizzare un intera giornata di riabilitazione di quella data, facendola ritornare così nel calendario di tutti i Caltavuturesi.
Questo è stato il nostro Circolo Arci. Siamo tanto fieri ed orgogliosi di aver dato vita a questa realtà, che con il passare del tempo, è riconosciuta anche a livello provinciale e regionale, ricevendo attestasti di stima da molte associazioni ed enti per il nostro lavoro. Sappiamo benissimo che la strada sarà ancora lunga e il percorso tortuoso, ma continueremo a lavorare con serietà e costanza, come abbiamo sempre fatto in questo anno, sempre più convinti e determinati per la nostra strada.
* Presidente Circolo Arci "20 Gennaio" Caltavuturo
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