Paolo Rumore |
Gioacchino Graffagnino |
di Cosmo Di Carlo
Scoperto dai carabinieri un vasto giro di prostituzione nei comuni di Contessa Entellina, Giuliana, Bisacquino, Menfi e Sambuca di Sicilia. Tre gli arrestati per sfruttamento della prostituzione, incastrati dalle intercettazioni, ambientali e telefoniche. Le manette dei militari dell’arma del Gruppo di Monreale e della Compagnia di Corleone sono scattate ai polsi di tre uomini, a conclusione di una complessa e delicata attività investigativa, iniziata 9 mesi fa dalla stazione carabinieri di Contessa Entellina e dal NORM (Nucleo Operativo Radio Mobile) di Corleone. A gestire il lucroso affare, secondo i carabinieri, sarebbe stato un operaio forestale di Contessa Entellina, Michele Martorana di 45 anni. L’uomo è stato arrestato nella notte dai Carabinieri insieme ad altri due complici su ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Termini Imerese. Insieme al Martorana è stato arrestato Gioacchino Graffagnino, 66 anni di Giuliana, quest'ultimo è stato ristretto ai domiciliari. Per un quarto uomo, L.S., è scattata la denuncia a piede libero, e l’obbligo della firma. Tutti gli arrestati sono accusati di aver sfruttato e favorito la prostituzione di due donne, una romena di 31anni ed una 25enne della zona. Il costo di una singola prestazione variava da 30 a 50 euro, ma dalle intercettazioni è emerso che qualcuno pagava talvolta “in natura” con prodotti agro alimentari (vino, olio, verdure).
Scoperto dai carabinieri un vasto giro di prostituzione nei comuni di Contessa Entellina, Giuliana, Bisacquino, Menfi e Sambuca di Sicilia. Tre gli arrestati per sfruttamento della prostituzione, incastrati dalle intercettazioni, ambientali e telefoniche. Le manette dei militari dell’arma del Gruppo di Monreale e della Compagnia di Corleone sono scattate ai polsi di tre uomini, a conclusione di una complessa e delicata attività investigativa, iniziata 9 mesi fa dalla stazione carabinieri di Contessa Entellina e dal NORM (Nucleo Operativo Radio Mobile) di Corleone. A gestire il lucroso affare, secondo i carabinieri, sarebbe stato un operaio forestale di Contessa Entellina, Michele Martorana di 45 anni. L’uomo è stato arrestato nella notte dai Carabinieri insieme ad altri due complici su ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Termini Imerese. Insieme al Martorana è stato arrestato Gioacchino Graffagnino, 66 anni di Giuliana, quest'ultimo è stato ristretto ai domiciliari. Per un quarto uomo, L.S., è scattata la denuncia a piede libero, e l’obbligo della firma. Tutti gli arrestati sono accusati di aver sfruttato e favorito la prostituzione di due donne, una romena di 31anni ed una 25enne della zona. Il costo di una singola prestazione variava da 30 a 50 euro, ma dalle intercettazioni è emerso che qualcuno pagava talvolta “in natura” con prodotti agro alimentari (vino, olio, verdure).
Michele Martorana |
Tra i clienti professionisti, commercianti, artigiani che “consumavano” in macchina o in villette nella disponibilità degli stessi clienti. A capo dell’ organizzazione, secondo i carabinieri, vi era proprio Michele Martorana, che gestiva in pieno l’attività di prostituzione delle due donne, procacciando loro i clienti, organizzando gli appuntamenti, dando istruzioni alle donne sul comportamento da tenere, accompagnandole agli incontri. I proventi venivano incassati sempre dall’arrestato, che se ne appropriava all’80%. Poco restava, quindi, alle ragazze, mentre il reddito “esentasse” del Martorana si aggirava da 2000 a 3000 euro mensili. Graffagnino e Rumore avrebbero fatto invece i referenti del Martorana per i centri di Giuliana e Menfi.
Il loro compito era quello di contattare i clienti e concordare modalità degli incontri e costo delle prestazioni. L’attività d’indagine dei carabinieri è durata circa 9 mesi, sono state essenziali le intercettazioni telefoniche e ambientali, arricchite da numerosi riscontri effettuati. Quanto è emerso ha delineato uno squallido scenario. Martorana riusciva ad organizzare anche 6 o 7 incontri al giorno. Dalle intercettazioni è emerso che le ragazze erano costrette a “lavorare” in precarie condizioni di salute ed anche con clienti a loro non graditi. Ultimate le formalità di rito, Michele Martorana è stato tradotto presso la casa circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese, mentre Rumore e Graffagnino sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, presso le loro abitazioni di Giuliana e Menfi.
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