di Cosmo Di Carlo
Giuliana - Lo hanno ribattezzato il “ponte della morte”. E sorge in contrada “ Piscopo”, al km 103 della strada statale 188 che collega Giuliana con Sambuca. Qui, nella sera di sabato, in un tragico incidente stradale, hanno perso la vita Agostino Randazzo, 46 anni, fratello di don Rino Randazzo, arciprete di Ghibellina, che lavorava per la società «Belice Ambiente»; Antonino Salamanca, 56 anni di professione meccanico e Salvatore La Rocca di 38 anni, che era dipendente dell’oleificio «Frantoio del Belice». I tre amici di Partanna, appassionati di Rally, stavano tornando da Giuliana (PA) a Partanna (TP), dopo aver assistito alle prove speciali sul percorso del Rally del Sosio, quando la loro autovettura ha urtato sul bordo del ponte ed è uscita di strada precipitando da un’altezza di quindici metri. È ancora un mistero la dinamica dell’incidente e l’esatta traiettoria della macchina prima dell’impatto con la bassa spalletta del ponte. Nessun evidente segno di frenata, nessuna traccia evidente è stata lasciata dalle gomme della “Mercedes Classe C” su cui viaggiavano le tre vittime. A poche ore dalla tragedia sull’asfalto resta solo il tracciato con il gesso, segnato dai carabinieri della compagnia di Sciacca, che hanno effettuato i rilievi, e la macchia di olio coperta dalla sabbia, lasciata dalla vettura dopo il suo recupero. Sulla spalletta nel punto dell’impatto l’abrasione provocata dai cerchi dell’auto, poi più nulla. Difficile fare delle ipotesi, un malore del conducente, una distrazione, l’eccessiva velocità nell’affrontare quella che sembra una semplice curva. Solo ipotesi comunque. Il dato più appariscente che si nota è che, sino a pochi metri dal ponte in direzione Sambuca–Giuliana, è stato collocato un guard-rail rinforzato con doppia fascia, a protezione di una scarpata di tre metri. Se solo avessero allungato la dislocazione delle protezioni metalliche sino alle spallette del ponte, oggi non ci sarebbero tre morti da piangere. Ad indicare la pericolosità del tratto solo quattro pannelli con strisce bianche e nere trasversali all’ingresso di ciascun lato del manufatto. Nel rimanente tratto di strada la segnaletica è rara, quando non è assente del tutto. A terra nessuna striscia segna il limite della carreggiata, poiché la strada 188 è stata asfaltata di recente. Si sono appresi intanto altri particolari sui soccorsi. A dare l’allarme per primi, pare siano stati alcuni agricoltori che a bordo di una mietitrebbiatrice stavano operando su un fondo vicino e che avrebbero visto sparire nel vuoto la macchina. Sarebbe stato impossibile, infatti, dalla strada vedere il fondo della scarpata e la macchina sotto il ponte. Per primi sono arrivati sul posto i carabinieri della stazione di Giuliana e di Sambuca che hanno smistato l’allarme al 118 ed all’elisoccorso. In poco tempo sono arrivate 4 ambulanze e un elicottero che è atterrato su un campo di grano a ridosso della strada. Ma purtroppo nessuno degli occupanti la vettura era più in vita. Una delle tre vittime è stato sbalzato fuori dall’abitacolo della automobile nell’impatto. Grande lavoro per la squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Corleone che hanno lavorato sino a tarda notte per recuperare la macchina ed i corpi delle vittime. (*codi*)
Nella foto (Di Carlo) un brigadiere dei carabinieri indica il punto dell’impatto dell’auto con il bordo del ponte.
martedì 21 luglio 2009
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