“La previsione del governo nazionale di svuotare il peso della costituzione parte civile degli enti locali, anche nei processi per mafia, sarebbe un duro colpo alle amministrazioni che si battono contro ogni forma di condizionamento criminale”. Lo dice Pippo Cipriani presidente dell’Associazione Antiracket e Antiusura di Bagheria (Pa) a proposito della norma (art. 37) inserita nel ‘pacchetto sicurezza’ del governo Berlusconi che prevede, di fatto, che gli enti che si costituiscono parte civile, in caso di riconoscimento del danno potranno ottenere esclusivamente il rimborso delle spese processuali e non potranno più accedere al Fondo per le vittime della mafia per eventuali risarcimenti.
“In questo modo – aggiunge Cipriani – la costituzione parte civile si ridurrebbe ad una partecipazione puramente simbolica da parte degli enti locali. In questi anni i risarcimenti si sono dimostrati molto utili per l’azione di contrasto alla criminalità da parte delle amministrazioni locali, anche dal punto di vista sociale. Bisogna poi considerare che il fenomeno del racket dimostra di non arretrare, nonostante i duri colpi inferti dalla magistratura e dalle forze dell’ordine.
Nella sola città di Bagheria anche dopo la recente operazione ‘Perseo’, che ha decapitato le cosche che gestivano il racket a livello locale, si sono verificati: sei incendi di autovetture; tre incendi ad attività imprenditoriali; tre danneggiamenti, un furto e segnali di minacce in cantieri edili; tre lucchetti bloccati con il ‘classico metodo dell’Attack’. Questo -aggiunge Cipriani – è il ‘bollettino’ dei soli ultimi quattro mesi, e dà l’idea della drammatica tenacia della morsa del racket, anche dopo importanti affermazioni della presenza dello Stato”.
Il Pd ha presentato un emendamento per modificare la norma del ddl sulla sicurezza del governo che riguarda proprio la costituzione parte civile. “La proposta del PD – conclude Cipriani – tiene conto della necessità di risarcire le persone fisiche, ma anche dell’importanza dell’impegno per la legalità da parte degli enti locali, prevedendo per questi l’utilizzo del 20% del Fondo per le vittime della mafia”.
mercoledì 6 maggio 2009
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