di GIUSEPPE CRAPISI
Il pullman da Corleone è partito venerdi sera proprio dalla nostra piazza più importante, piazza Falcone e Borsellino
Aldilà delle divisioni che ci possono e ci potrebbero essere politicamente Corleone si è dimostrata da esempio anche in questo campo, tutti uniti sulla lotta alla mafia. Un lungo e faticoso viaggio di circa dieci ore, ma è stato bello. Il Presidente del Consiglio Comunale Mario Lanza ci ha raggiunti il
Una lingua umana attraversava Bari in quel giorno per ricordare le oltre 700 vittime di tutte le mafie. Nomi che come una litania religiosa venivano ripetuti e che hanno accompagnato tutto il corteo. Nomi di persone uccise dalla mafia, persone che hanno lasciato figli, madri e padri ecc... Persone che hanno detto di no alla mafia e per questo hanno perso la vita ed è per questo che noi abbiamo il dovere di ricordarli. Altrimenti la loro morte è vana e li ammazziamo una seconda volta. Aprivano il corteo, dietro lo striscione del logo della manifestazione “Puglia Arca di pace”, Don Ciotti con i familiari delle vittime presenti, alcuni ministri, il Presidente della Camera Bertinotti e il magistrato Giancarlo Caselli. Anche noi eravamo in quel corteo con il nostro striscione “Corleone non è solo mafia onore agli eroi Falcone e Borsellino” e tra i gonfaloni c'era anche quello del Comune di Corleone, ed eravamo un simbolo, simbolo della Corleone che vuole esportare il meglio di se, simbolo della Corleone che è fiera di se stessa perché si sente rappresentata dalle numerose persone che hanno perso la vita per lottare contro la mafia. Non vi dico l'emozione nel sentire i nomi di Bernardino Verro, Giovanni Zangara, Giuseppe Letizia, Placido Rizzotto ecc... insieme a tutte le altre centinaia di vittime di mafia. Corleone simbolo mediatico e attenzionato dai mass media e non solo. Vedere negli occhi degli altri partecipanti lo stupore misto alla soddisfazione di leggere che Corleone è contro la mafia. Ma importante è stata la presenza di tutti coloro i quali siamo partiti dalla Sicilia insieme a Libera Palermo. Tra i 100 mila di Bari non c'erano solo italiani ma anche 200 giovani europei in rappresentanza di più di 50 ONG. Poi si è arrivati a Piazza delle Libertà dove c'è stato il saluto delle autorità e dei familiari delle vittime della mafia. Come sempre Don Ciotti è riuscito a lanciare il giusto messaggio ed indicare la strada per il futuro, ha detto che delle parole siamo stanchi e adesso abbiamo bisogno dell'agire concreto a partire dalle istituzioni. Ma il cambiamento ha bisogno di tutti noi. “Dobbiamo prendere coscienza che c'e' bisogno delle nostre scelte, del nostro fare concreto, del nostro impegno, del nostro coraggio, della nostra voglia di metterci in gioco, delle denunce che nella quotidianita' fanno la loro parte''. Poi la piazza si è spopolata per dare spazio ad una breve pausa pranzo e poi l'inizio degli interessanti workshop. Poi alle 18:00 stanchissimi, ma nelle facce si leggeva che ne era valsa la pena, ci siamo rimessi sul pullman per ritornare alla nostra Corleone. Una canzone di Celentano dice “l'emozione non ha voce” ed in questo caso io ho cercato di spiegare quello che abbiamo provato ma nessuna parola potrà spiegare l'atmosfera laico-religiosa che si respirava nel giorno della memoria e dell'impegno organizzata da Libera e Avviso Pubblico. Bari 2008 rimarrà nei nostri cuori.
Giuseppe Crapisi
da www.dialogoscorleone.it
1 commento:
Bravo Giuseppe ti dai sempre da fare.
Fra qualche mese ti sarò più vicino.
ciao
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