D. Assessore Greco, che sta succedendo a Prizzi? Sentiamo di manifesti, tensioni, fibrillazioni ...
R. Normale dialettica politica, magari di basso profilo, ma da annoverare nel normale confronto tra chi amministra e chi sta all’opposizione.
D. Ma lei è stato chiamato direttamente in causa ...
R. Si, ma non è di questo che vorrei parlare, se mi permette. Preferirei parlare di politica, di futuro, di prospettive del nostro territorio. Sa, quando ci si mette in gioco si deve mettere in conto qualche attacco diretto. Più si lavora, più si acquista visibilità e più si scatena la gelosia di chi è frustrato per la propria marginalità, specialmente quando cominciano a venir fuori i risultati. Credo che l’opposizione di Prizzi, col manifesto che lei citava, abbia toccato il fondo, che abbia fatto un altro autogol. La gente sa cosa hanno fatto quando amministravano e sa pure che l’indennità dell’amministratore non è un ammortizzatore sociale, come forse qualche signor 50% crede, sa anche, la gente, che è un problema di qualità, di impegno, di serietà e di correttezza. Ma, ripeto, replicherò in altra sede. Ora vorrei parlare di politica.
D. Mi dica allora del vostro progetto politico, delle differenze con quello di altri, se ce ne sono ...
R. Guardi, io ho un mio modello di Comune e di comunità che probabilmente sarà difficile realizzare. Abbiamo trovato un paese allo sbando e dunque abbiamo avuto e abbiamo grosse difficoltà a rimetterlo in piedi. Si può parlare però di quelle differenze più facilmente percepibili ... D. Per esempio?
R. Per esempio la vicenda della privatizzazione dell’acqua. Noi abbiamo impostato la nostra campagna elettorale contro la privatizzazione, al contrario dell’attuale opposizione che era già pronta a consegnare le reti ai privati. Ci siamo messi di traverso, rischiando direttamente e personalmente perché le leggi non erano a nostro favore. Abbiamo aderito al Forum dell’acqua, partecipato a manifestazioni, raccolto firme... E ad oggi l’acqua, a Prizzi, è ancora pubblica, la finanziaria regionale ci ha dato ragione, stiamo raccogliendo le firme per il referendum. Lei sa cosa è successo, per esempio, a Corleone. Sono state consegnate le reti ai privati e le bollette sono schizzate alle stelle. Gli unici ad averne un vantaggio, se ci sono, sono quanti, parenti o amici, sono stati eventualmente assunti. E’ proprio quello che noi non vogliamo fare, sistemare quattro o cinque amici e rovinare un intero paese.
D. Mi spieghi meglio ...
R. C’è poco da spiegare. In politica si scontrano visioni del mondo assolutamente diverse, spesso inconciliabili ... Una di queste guarda agli altri, al bene comune, l’altra guarda a se stessi, al potere, alla visibilità, non so se anche ai propri interessi.
D. Vuole dire che voi non avete fatto promesse, neanche in campagna elettorale?
R. Posso parlare di me, ovviamente, anche se penso che il discorso valga per tutto il gruppo di cui mi onoro di far parte. In verità qualche promessa l’ho fatta, in pubblico e con determinazione: quella di non prendere in giro nessuno, quella di non promettere nulla che non possa mantenere, quella di lavorare con il massimo impegno, la massima serietà, la massima correttezza ... Promesse che sto cercando di mantenere.
D. In un suo intervento sul suo Blog parla di opposizione allo sbando ...
R. Sa, il gruppo di opposizione, a parte un paio di transfughi, appartiene praticamente ad un unico gruppo politico che fa riferimento all’UDC, a quella che fu l’ex corrente antinoriana, per così dire. Ora, come tutti sappiamo, l’UDC è in difficoltà a livello nazionale e a livello regionale, senza parlare delle note vicende giudiziarie di alcuni esponenti, e dunque al momento ha poco peso politico. Capirà che in questo momento, per gente abituata a fare il bello e il cattivo tempo, sono tempi bui, non c’è trippa per gatti.
D. Sì, ma questo che c’entra con quello che accade a Prizzi?
R. C’entra. Perché ovviamente sul territorio stanno cominciando a ricadere risultati che danno fastidio all’opposizione: cantieri, lavori pubblici, finanziamenti ...
D. E perché dovrebbero dare fastidio?
R. E’ anche qui una questione di stile, di mentalità. Le faccio un esempio: un importante esponente della corrente avversa all’attuale amministrazione ha promesso pubblicamente la realizzazione di una piscina a Prizzi, entro tre anni. Io, ovviamente, non ci credo. Ma farò di tutto, tutto quello che posso, per agevolarne la realizzazione. Altri giocano un gioco diverso, pensano forse che tutto quello di cui non sono protagonisti non debba essere fatto o debba essere denigrato, in barba al pubblico interesse.
D. In conclusione ...
R. Niente ... Ancora una volta, nel piccolo della politica prizzese, la dimostrazione di due modi di essere, di due sensibilità opposte, quella di chi tende all’interesse pubblico, anche a scapito del proprio, e quella di chi vive la politica pensando di lasciare tutto com’è, senza progressi, in un offuscamento che rischia di portarci ancora più indietro nel tempo. E’ un peccato, perché devo riconoscere che le intelligenze non mancherebbero. E’ un peccato, perché lavorando insieme e veramente per il bene comune, pur nelle differenze, si potrebbero fare grandi cose ...
D. Qualche esempio di questo modo di fare?
R. Ma, sa, gli “ordini” del Sindaco Garofalo sono stati sempre chiari: favorire tutti i processi di crescita sociale e culturale, anche quando la “visibilità” dovesse ricadere su altri soggetti. Da qui, per esempio, i contributi ad alcune associazioni o il tentativo di progettare insieme per l’interesse collettivo che mi hanno visto impegnato direttamente. Dall’altra parte, invece, è stato alzato un muro. Per esempio, pochi mesi fa è stata respinta la proposta di un mutuo per il completamento dell’area artigianale. Pensi, duemilioni di euro già assegnati che rischiano di perdersi ... al giorno d’oggi non sono cose da poco. E dire che il primo stralcio era stato pensato e voluto proprio da quelli che oggi sono all’opposizione. Ma, a quanto pare, “i prizzesi non hanno mentalità imprenditoriale”, come è stato detto, e, aggiungo io, evidente non si vuole neanche che ce l’abbiano, e dunque “non vale la pena di indebitarsi per questo”. Potrei parlare anche dell’adeguamento del campo di calcio, ma forse non ne vale neanche la pena.
D. Dunque?
R. Dunque i miei paesani, che sono sornioni ma attenti, apparentemente distratti, ma intelligenti, hanno, se vogliono, tutti gli elementi per capire, per giudicare. Poi ciascuno può decidere come vuole. Sa, alla fine si mangia quello che si paga.
La risposta di Greco agli attacchi personali, pubblicata sul suo Blog
NELLA FOTO: L'assessore Nino Greco
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