L'ex leader del Pd commenta il reportage del nostro giornale sul fallito attentato all'Addaura e chiede che la seduta di martedì prossimo sia dedicata alla vicenda. Pisanu, presidente della commissione, si riserva di prendere le "decisioni opportune" e valuterà con D'Alema, presidente del Copasir, gli aspetti riguardanti i servizi segreti
ROMA - "Le rivelazioni di Repubblica 1 sull'attentato a Falcone sono di enorme importanza e possono aiutare a rileggere non solo il sacrificio di un giudice che credeva nelle istituzioni, ma tutta la storia del rapporto tra mafia e potere, tra mafia e poteri". Lo afferma Walter Veltroni chiedendo "al presidente della Commissione parlamentare antimafia, Pisanu, di dedicare la seduta di martedì prossimo all'esame urgente di questa vicenda".
La sollecitazione di Veltroni trova una prima risposta in un comunicato della Commissione. "In relazione alle notizie di stampa sull'agguato mafioso dell'Addaura - si legge nel documento - il presidente della Commissione antimafia senatore Giuseppe Pisanu, si è riservato di prendere le decisioni opportune dopo aver sentito l'Ufficio di presidenza integrato dai capigruppo''. ''Nel frattempo - prosegue la nota - lo stesso senatore Pisanu" ha concordato con il presidente del Copasir Massimo D'Alema di valutare insieme "gli aspetti della vicenda che possano riguardare i servizi segreti". "Per parte sua - conclude il comunicato - il presidente D'Alema ha già avviato le iniziative opportune''.
Per Veltroni, "se fossero confermate le sconvolgenti dichiarazioni contenute nel reportage, davvero sapremmo che il giudice Falcone e due onesti uomini delle forze dell'ordine furono uccisi da un complotto ordito dalla mafia e da altri uomini infedeli allo Stato e alle istituzioni". E ancora: "La Commissione antimafia non può chiudere gli occhi davanti a questa vicenda e credo sia giusto che si chieda al procuratore generale antimafia Grasso di partecipare alla seduta di martedì".
Per il senatore Pd Giuseppe Lumia, componente dell'Antimafia, "non è una novità l'esistenza di un terzo livello, quello delle relazioni e delle collusioni mafiose di settori deviati dello Stato e di pezzi della politica coinvolti nelle stragi di mafia, su cui è necessario fare piena luce". "Le informazioni pubblicate dalla stampa - prosegue - non fanno altro che confermare quanto già emerso nelle ultime indagini sul periodo stragista. Dopo anni di depistaggi e omissioni non si può più tergiversare. La verità deve venire fuori in modo chiaro e limpido. Questo Paese ha un grande bisogno di verità e giustizia. La Commissione antimafia assuma in prima persona questa missione con impegno e determinazione".
"La Commissione antimafia ha già deciso di occuparsi del periodo stragista e quindi anche di quanto accaduto negli anni '89-'94, ma senza interferire ovviamente con le delicate indagini in corso da parte della magistratura". Lo dice il senatore dell'IdV Luigi Li Gotti, che chiede "che i giudici siano messi nelle condizioni di continuare a svolgere il proprio compito contando su tutti i possibili mezzi a disposizione".
(La Repubblica, 07 maggio 2010)
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