L’Ato, come la Sicula Ciclat, scarica sui lavoratori la sua disorganizzazione aziendale. Dal 7 aprile ha ereditato la gestione del servizio di nettezza urbana del comune di Corleone, prendendo in carico il personale, ma non i due autocompattatori (uno è guasto, l’altro dato scelleratamente dal comune di Corleone in comodato alla Sicula Ciclat fino al 2009). Fino a pochi giorni fa, ha utilizzato due suoi autocompattatori, ma adesso uno si è guastato ed il servizio viene gestito con un solo automezzo. Ciò comporta un allungamento dei tempi per il trasporto dei rifiuti nella discarica di Camporeale. Ma piuttosto che assumersi l’onere di pagare lo straordinario agli autisti, la direzione dell’Ato li costringe a fare l’orario spezzato: due o tre ore la mattina e tre o due ore il pomeriggio. Per un turno lavorativo di 4 o 5 ore, quindi, i lavoratori interessati devono restare tutta la giornata a disposizione del datore di lavoro. «Ma non abbiamo i soldi per pagare lo straordinario», pare abbiano detto i dirigenti dell’Ato. E probabilmente è vero. Hanno scialacquato negli anni precedenti, assumendo in maniera spudoratamente clientelare amici, parenti e persino assessori allora in carica, e adesso non hanno più i soldi per una regolare gestione del servizio. Non hanno – dicono – i soldi per stipulare contratti a tempo pieno con i 18 operai transitati dalla Sicula Ciclat all’Ato, che continuano ad essere gli unici operai dell’Ato Belice-Ambiente a lavorare per 24 (11 operai) o 30 (6 operai) ore settimanali.
«Il sindacato ritiene che questa sia un’ingiustizia – dice Valerio Lombardo della Fp-Cgil di Palermo – che penalizza sia i lavoratori che hanno salari da fame sia i cittadini di Corleone che non fruiscono di un servizio adeguato, a partire dalla raccolta differenziata. Per questo abbiamo chiesto un incontro urgente con il sindaco, ma ancora non siamo stati convocati».
Non sono i soldi che mancano al comune di Corleone. Con il recupero dell’elusione Tarsu sono state recuperate migliaia di euro, che stanno consentendo di coprire già da quest’anno il 100% del costo del servizio. E bisogna considerare che da queste somme recuperate è stato tolto il 25%, pagato come compenso alla professionista che ha fatto il lavoro di recupero dell’elusione. Dal prossimo anno, però, questo costo non ci sarà più e il comune potrà utilizzare questo 25% per ridurre le tariffe Tarsu ai nuclei familiari e per trasformare il contratto degli operai ex Sicula Ciclat da part-time a tempo pieno.
d.p.
13 maggio 2008
«Il sindacato ritiene che questa sia un’ingiustizia – dice Valerio Lombardo della Fp-Cgil di Palermo – che penalizza sia i lavoratori che hanno salari da fame sia i cittadini di Corleone che non fruiscono di un servizio adeguato, a partire dalla raccolta differenziata. Per questo abbiamo chiesto un incontro urgente con il sindaco, ma ancora non siamo stati convocati».
Non sono i soldi che mancano al comune di Corleone. Con il recupero dell’elusione Tarsu sono state recuperate migliaia di euro, che stanno consentendo di coprire già da quest’anno il 100% del costo del servizio. E bisogna considerare che da queste somme recuperate è stato tolto il 25%, pagato come compenso alla professionista che ha fatto il lavoro di recupero dell’elusione. Dal prossimo anno, però, questo costo non ci sarà più e il comune potrà utilizzare questo 25% per ridurre le tariffe Tarsu ai nuclei familiari e per trasformare il contratto degli operai ex Sicula Ciclat da part-time a tempo pieno.
d.p.
13 maggio 2008
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