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ART. 1.
1. La Repubblica italiana riconosce il 1° marzo come «Giornata nazionale della legalità e della memoria condivisa contro tutte le mafie».
2. La giornata di cui al comma 1 non etermina gli effetti civili di cui alla legge 7 maggio 1949, n. 260.
ART. 2.
1. In occasione della giornata di cui l’articolo 1 sono organizzate in tutto il territorio nazionale, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, presso le scuole, le università, i tribunali, gli enti territoriali e le sedi di altre istituzioni, iniziative finalizzate alla costruzione, nell’opinione pubblica e nelle giovani generazioni, di una memoria condisa sulla lotta a tutte le mafie.
2. In occasione della giornata di cui l’articolo 1, gli enti e le istituzioni di cui comma 1 del presente articolo realizzano le rispettive iniziative attraverso forme di collaborazione e partecipazione delle Forze dell’ordine, della magistratura, delle istituzioni parlamentari e delle associazioni imprenditoriali, antiracket e antimafia.
3. In occasione della giornata di cui l’articolo 1, le scuole del primo o del secondo ciclo di istruzione, su tutto il territorio nazionale, dedicano l’intera attività scolastica esclusivamente al ricordo delle vittime delle mafie e al racconto e all’approfondimento degli avvenimenti che hanno caratterizzato la storia recente della Nazione e i successi dello Stato nelle politiche di contrasto e di repressione di tutte le mafie.
Firmatari: Granata - Giulietti - Frassinetti - Murgia - Minardo -. Giammanco - Realacci - Antonino - Russo - Leoluca Orlando - Ghizzoni.
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