sabato 2 gennaio 2010

Intervista a Giuseppe Lupo, segretario regionale del Pd in Sicilia:«Non avalleremo galleggiamenti: senza fatti concreti la nostra linea sarà rivista»

di Lillo Miceli
Palermo. «Abbiamo accettato la scommessa di sostenere un governo delle riforme, ma non avalleremo alcun galleggiamento. Se non ci saranno fatti concreti, la nostra posizione sarà rivista».
Per il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, non possono esserci tentennamenti: «I siciliani chiedono alla politica di affrontare l'emergenza economica e sociale della nostra regione. A questa richiesta il Partito democratico vuole dare risposta e per questo ha deciso di impegnarsi per realizzare alcune riforme legislative».Però la nomina degli assessori Mario Centorrino e Massimo Russo viene interpretata come un coinvolgimento politico del Pd nel "Lombardo ter".«Il Partito democratico non ha propri rappresentanti nella giunta di governo e voterà soltanto le leggi che condividerà nell'interesse della Sicilia, esercitando un ruolo propositivo ma anche critico e opponendosi alle scelte non condivisibili del governo Lombardo». Non pensa che tra la decisione di appoggiare il governo Lombardo sulle riforme e la linea di opposizione dura uscita dal congresso regionale, solo un mese e mezzo fa, vi sia un abisso?«Rispetto al congresso, la situazione politica in Sicilia è cambiata notevolmente. C'è stato il naufragio del secondo governo Lombardo con la spaccatura definitiva del Pdl, che non ha votato il Dpef; non c'è stato alcun intervento da parte di Berlusconi. Durante la crisi ho consultato sindacati e forze sociali: tutti si sono dichiarati contrari ad elezioni anticipate, sollecitando invece le necessarie riforme».Non teme che queste sacrosante riforme possano trasformarsi nella classica foglia di fico? Il 31 marzo, come lei ben sa, scade l'esercizio provvisorio e bisognerà approvare il Bilancio 2010 che, per definizione, è l'atto più importante e qualificante, politicamente, di un governo. «Dipende dal tipo di Bilancio che ci sarà proposto. Certamente, non potremmo votare un bilancio politico di centrodestra, ma dovremmo valutare se votare un bilancio necessario per realizzare le riforme. La decisione spetta comunque agli organi di partito. In ogni caso, prima dell'avvio della discussione del Bilancio va fatta una verifica sui primi due mesi di attività del nuovo governo sul piano delle riforme. Ci sono disegni di legge come quello sul "Piano casa" o la riforma della burocrazia che sono a costo zero e sui quali le commissioni parlamentari possono lavorare per mandarli in Aula. Si può approvare un Bilancio snello, per le spese necessarie. Per i provvedimenti che prevedono spesa si potrà ricorrere, successivamente, a leggi di settore».Il presidente della Regione ha anticipato che con il Bilancio intende creare un fondo di 20 milioni di euro da destinare alle emergenze sociali.«Noi ovviamente non possiamo che condividere il progetto, purché venga regolamentato per legge, come in Toscana, e non per via amministrativa e discrezionale».Finora, hanno tenuto banco le polemiche politiche. Non sembra vi sia già un programma prestabilito di lavoro.«In effetti, in questi giorni si è parlato troppo di assetti di governo ma poco delle cose da fare. Tra i temi da affrontare con urgenza vi sono certamente quelli dello sviluppo e del lavoro. Per questo ho detto al presidente Lombardo che vogliamo che si approvi quanto prima una legge sul credito d'imposta per l'occupazione, per incentivare le assunzioni, riconoscendo un bonus fiscale alle imprese che assumono. Una previsione normativa introdotta dal governo Prodi per il Sud e alla quale il governo Berlusconi ha azzerato i fondi. Ho anche detto al presidente della Regione che vogliamo una legge per realizzare almeno una zona frana urbana nelle aree più sottosviluppate di ogni provincia, dove le imprese che investono e assumono non dovrebbero pagare imposte per un certo numero di anni. E' una proposta concreta di fiscalità di vantaggio che, grazie all'autonomia statutaria della Sicilia, possiamo realizzare con l'autorizzazione dell'Unione Europea. Respingeremmo così la scelta del governo nazionale di depotenziare le zone franche urbane volute dall'ultimo governo Prodi. Provvedimenti come credito d'imposta per l'occupazione e zone franche urbane di esenzione fiscale, assieme al credito d'imposta per gli investimenti e all'utilizzo dei fondi europei e per le aree sottoutilizzate, sono misure che possono contrastare la terribile crisi economica ed occupazionale che colpisce tutti i settori produttivi della Sicilia».Ma ci sono anche emergenze come quella dei rifiuti e dell'occupazione.«E' urgente intervenire sul riordino del sistema di smaltimento dei rifiuti. Noi pensiamo che bisogna investire sulla raccolta differenziata e limitare al massimo l'impatto ambientale dei termovalorizzatori che fossero strettamente necessari. Bisogna agire anche sui settori dell'acqua e dell'energia. Il "Piano casa" può essere approvato rapidamente per rispondere alle attese dei cittadini e per sostenere lo sviluppo e il lavoro nell'edilizia. Altro grande tema è la formazione professionale, che ha bisogno della riforma ma anche di interventi urgenti. Penso che la prima cosa da fare, per il nuovo anno, è obbligare gli Enti di formazione ad attingere dalle graduatorie dei lavoratori "precari" della scuola, vittime della riforma Gelmini, perché possano lavorare nei corsi dell'obbligo formativo».Qual è il tempo massimo per valutare se ne è valsa la pena appoggiare il "Lombardo ter", rischiando anche di provocare una insanabile fratture nel Pd?«Il rischio che stiamo correndo è alto. La gente non capisce, anche a causa delle strumentalizzazioni. Se a giugno dovessimo accorgerci che siamo ancora nel pantano…».
La Sicilia, 2.1.2010
NELLA FOTO: Giuseppe Lupo

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