mercoledì 7 maggio 2008

Raccolta rifiuti a Corleone. La Sicula Ciclat non c'è più, ma i problemi restano…

Da quasi un mese la Sicula Ciclat non gestisce più il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani del comune di Corleone, perché – finalmente e fortunatamente – lo scorso 6 aprile il contratto è arrivato a scadenza. E dal 7 aprile è direttamente l'Ato Belice-Ambiente di Monreale a gestire il servizio tramite gli operai che la Sicula Ciclat ha licenziato per cessazione della commessa e che l'Ato, in applicazione di una precisa disposizione normativa, ha dovuto riassumere. Ma sono ancora tanti gli strascichi della precedente gestione che pesano su quella attuale. A cominciare dal mancato pagamento da parte della Sicula Ciclat degli stipendi di febbraio, marzo e dei primi sei giorni di aprile, delle quote di 13ª e 14ª e dell'indennità di fine rapporto a tutti gli operai. «Non pagheremo fino a quando l'Ato non ci avrà liquidate tutte le fatture arretrate per il servizio reso», dicono alla Sicula Ciclat. Un po' il cane che si morde la coda, solo che la coda in questo caso è sempre quella dei lavoratori, che vantano notevoli crediti dal loro ex datore di lavoro, ma si trovano lo stesso in serie difficoltà. Inoltre, come se non bastasse, è emerso un contenzioso tra l'Ato e la Sicula Ciclat e tra l'Ato e il comune di Corleone. Dopo le ripetute denuncie della Cgil e di questo giornale (vi ricordate le montagne di rifiuti sulle strade, da noi "certificate" con tante foto-scandalo?), e dopo una formale richiesta di risarcimento danni per il mancato servizio da parte del sindaco di Corleone Nino Iannazzo, l'Ato è stato costretto a contestare i disservizi alla Sicula Ciclat, chiedendo a sua volta un risarcimento danni milionario. Ma Ciclat, che vanterebbe a sua volta dei crediti per il ritardato pagamento di diverse fatture e per l'adeguamento Istat sul contratto, ha proposto all'Ato Belice-Ambiente una composizione bonaria della vertenza. Tale composizione dovrebbe prevedere l'azzeramento reciproco dei crediti-debiti. Ma siccome i crediti vantati dall'Ato sono più alti, Sicula Ciclat sarebbe disposta a restituire subito all'Ato i due autocompattatori e i gasoloni che, in base al contratto di cessione del servizio, potrebbe (incredibilmente) tenere in usufrutto fino al 2009. Perché, con un contratto che scadeva il 6 aprile 2008, il comune di Corleone e l'Ato hanno concesso in usufrutto i mezzi a Sicula Ciclat fino al 2009 resta un… mistero. A queste condizioni, pare che Sicula Ciclat ed Ato Belice-Ambiente sarebbero disponibili a chiudere bonariamente la vertenza. Resta, però, un terzo incomodo, il comune di Corleone. Il sindaco Iannazzo, seppur da vice di Nicolosi negli anni 2002-2005 è politicamente ed amministrativamente corresponsabile della scelta scellerata di affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti alla Sicula Ciclat (ad un prezzo altissimo e per una qualità pessima del servizio), oggi cerca di farlo dimenticare, insistendo sulla tesi che il comune che è stato danneggiato dal pessimo servizio di raccolta rifiuti e sulla richiesta milionaria di risarcimento danni. Ma l'Ato, contratto alla mano (quello sottoscritto nel 2005 tra il comune e l'Ato per la cessione del rapporto con Sicula Ciclat), ha rappresentato che il comune può chiedere solo il 10% di risarcimento danni cioè circa 300 mila euro. Una tesi incontestabile, anche se ancora una volta c'è da chiedersi in nome di quale destino cinico e baro il comune di Corleone dal 2002 in avanti ha sempre stipulato contratti-capestro, contro i suoi stessi interessi. Bravi tutti i rappresenti delle controparti? Incompetenti tutti i dirigenti del comune? O cosa?

I guai del comune non sono solo quelli della drastica riduzione dell'ammontare dei suoi crediti nei confronti dell'Ato, ma anche quelli dei circa 700-800 mila euro di debiti che ha con l'Ato per le quote relative alle spese di funzionamento della struttura mai pagate. Non solo. Gli stessi 300 mila euro di risarcimento danni che potrebbe ottenere dall'Ato, probabilmente a buon diritto, dovrebbero essere restituiti in quota-parte ai contribuenti, che in questi anni hanno pagato tariffe salatissime, aumentate di circa il 300% rispetto al 2002. Infine, i 18 operai addetti al servizio di raccolta sono ancora tutti a part-time (7 unità a 30 ore settimanali, 11 unità a 24 ore), mentre tutti i dipendenti Ato sono a tempo pieno. Già la Cgil ha chiesto al sindaco e all'Ato un incontro per porre il problema del passaggio a tempo pieno di tutti gli operai, al fine di poter avviare seriamente il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti (ma su questo torneremo con un apposito servizio).

Sulla questione raccolta rifiuti, martedì sera in consiglio comunale è stata discussa una interrogazione presentata da Salvatore Schillaci, capogruppo del Partito Democratico, che è stata trasformata in mozione per essere trattata più approfonditamente nella prossima seduta.

Dino Paternostro

7 maggio 2008

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