Il sindaco Iannazzo difende la "sua" delibera |
Lasciato solo dai suoi assessori (al fianco aveva solo il “fido” Gambino), costretto a parlare per oltre un’ora a difesa della delibera di concessione della Cascata delle Due Rocche all’Associazione Omnia Onlus (a lui vicina, troppo vicina), il sindaco di Corleone Nino Iannazzo non è riuscito a convincere della linearità dell’atto nemmeno la sua maggioranza “bulgara”. E all’una di notte, dopo più di tre ore di dibattito, su proposta del capogruppo del MPA Franco Di Giorgio, da me condivisa, il consiglio comunale – all’unanimità – ha deciso di rinviare ad altra seduta la votazione del mio ordine del giorno, con cui si chiedeva la revoca in autotutela della delibera di affidamento, per acquisire anche l’autorevole parere della d.ssa Sonia Acquado, segretario e direttore generale del comune di Corleone.
Con l’ordine del giorno, da me presentato lo scorso 3 maggio, si chiede la revoca della delibera della Giunta Municipale n. 9 del 20.1.2011, con cui il Comune di Corleone ha Con concesso per almeno tre anni (e con un cofinanziamento del valore di 30 mila euro) l’area naturalistica della Cascata delle Due Rocche e del Parco fluviale all’Associazione OMNIA Onlus, per l’attuazione del progetto FLORA, in quanto viola l’art. 192 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali (obbligo della procedura di evidenza pubblica nell’affidamento di un servizio), e l’art. 13 della L.R. 30 aprile 1991, n.10 sulla concessione dei contributi pubblici. Ma la revoca si chiede anche per eliminare ogni possibile ombra sull’imparzialità dell’azione amministrativa del Comune di Corleone, che possa compromettere la credibilità del difficile percorso di legalità portato avanti in questi anni.
Iannazzo ha parlato a lungo, ma non ha mai risposto alla domanda del perché non abbia utilizzato la procedura di evidenza pubblica, invitando più associazioni a presentare progetti di gestione dell’area naturalistica delle Due Rocche. Non ha mai risposto alla domanda del perché il 26 febbraio 2009 abbia deciso di concedere il patrocinio “oneroso” all’Associazione Omnia Onlus e per giunta con una semplice lettera a sua firma, senza uno straccio di delibera. È vero che il comune i patrocini li concede a tutti. Quelli gratuiti, però. Un patrocinio oneroso di 30.000 euro in quattro anni di amministrazione l’ha concesso solo all’Omnia Onlus.
E veniamo a questa Associazione. È vicina al sindaco. Troppo vicina. Nino Iannazzo vi ha lavorato per diversi anni. Forse vi ha svolto importanti ruoli di dirigente. Con questa Associazione ha gestito decine e decine di progetti di servizio civile, che hanno segnato l’inizio delle sue fortune elettorali. Sua moglie, la d.ssa Mara Di Leo, vi ha svolto l’importantissimo ruolo di segretario generale con poteri di gestione. E questo Iannazzo non l’ha negato, ha solo limitato il periodo a soli tre mesi, da ottobre a dicembre 2010. D’altra parte, che fino al 4 dicembre 2010 la d.ssa Di Leo fosse segretario generale di Omnia Onlus l’ho dimostrato in aula con una lettera a firma del presidente dell’Associazione, la d.ssa Giuseppina Iaria! Al di là dei periodi calendario alla mano, resta il fatto moralmente riprovevole che il sindaco affida senza gara pubblica la gestione di un servizio ad una associazione dove sua moglie ha svolto importanti ruoli dirigenziali, dove lui stesso ha lavorato per anni, e che è presieduta dalla sorella di un consigliere comunale a lui molto vicino. Se questa non è una “questione morale” grande come una montagna, le questioni morali non esistono più!
Infatti, qualcuno potrebbe pensare che il sindaco non ha fatto la gara pubblica per favorire la “sua” associazione. È una tesi ardita? Forse si, ma spetta a lui smentirla, proponendo la revoca della delibera della G.M. n. 9/11. Ed evitando lo spettacolo penoso di ieri sera, quando in prima persona, incurante di qualsiasi ipotesi di conflitto d’interesse e di opportunità morale, ha difeso a spada tratta e con una foga degna di miglior causa “l’operazione.cascata”. (d.p.)
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