mercoledì 11 novembre 2009
Contessa Entellina. "Tombarolo" di Paternò "in trasferta" arrestato dai carabinieri sul sito archeologico di Rocca d'Entella
Domenica notte i Carabinieri della Stazione di Contessa Entellina, coadiuvati dal Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazioni di Giuliana e Campofiorito, hanno tratto in arresto il “tombarolo” Alfio Asero, 35enne di Paternò (CT), con l’accusa di tentato furto aggravato. L’uomo è stato fermato in flagranza mentre effettuava degli scavi archeologici clandestini alla ricerca di reperti storici. Asero ha tentato di scappare, ma è stato bloccato dai militari dell’Arma proprio sul sito archeologico, a pochi metri dalle buche poco prima realizzate. I Carabinieri della Stazione di Contessa Entellina negli ultimi giorni avevano infatti ricevuto diverse segnalazioni di tentati trafugamenti da parte dell’ente che gestisce la riserva naturale, ed hanno quindi predisposto un mirato servizio per cogliere in flagranza i “tombaroli” e mettere fine ai loro scempi. Così intorno all’una di notte, dopo un breve appostamento, hanno fermato Asero nei pressi degli scavi. I militari hanno rinvenuto diversi attrezzi da scavo e anche un sofisticatissimo metal detector, che ha convinto i Carabinieri che l’uomo, in trasferta da Paternò, era un professionista di quell’attività illecita e non un semplice avventuriero in cerca di fortuna. Inoltre è stata sequestrata anche un’autovettura con la quale il “tombarolo” si era recato sull’importante sito archeologico, risalente al 400 a.C. L’arrestato, ultimate le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Termini Imerese, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, e ieri pomeriggio è stato giudicato con rito direttissimo, riportando una condanna ad un anno di reclusione. Con l’odierno arresto, salgono a 9 le persone arrestate in poco meno di un anno sul sito archeologico di “Rocca d’Entella”. I primi 5 fermati risalgono infatti al 17 novembre del 2008. Anche loro erano tutti originari di Paternò e anche loro furono trovati in possesso di oggetti da scavo e metal detector. Mentre altre 3 persone sono state arrestate a febbraio di quest’anno, ma quella volta erano tutti originari di Contessa Entellina. In tutte le operazioni i Carabinieri hanno potuto contare sul prezioso e puntuale contributo degli operatori dei CAI Sicilia, impegnati in prima linea nella tutela della riserva naturale integrale “Grotta di Entella” e del sito archeologico, che hanno ormai istaurato ottimi rapporti di collaborazione con i militari dell’Arma, consentendo così di ottenere eccellenti risultati.
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