giovedì 11 febbraio 2010

Arianna Melita: "Ho trovato il presepe che cercavo proprio qui a Corleone..."

Il 15 dicembre 2009 alcune classi della mia scuola sono andate a visitare i presepi di Caltagirone. Dopo aver ammirato il primo, visto il secondo e guardato stancamente gli altri mi sono resa conto che erano tutti gli stessi. Bellissimi certo, ma la mancanza di particolari li rendeva … “niente di particolare”. Qualche giorno fa invece, ho trovato il presepe che cercavo proprio qui a Corleone: in casa di Chiara Filippello, in via Borgognoni. Tutta la famiglia si è rimboccata le maniche per costruire un vero e proprio capolavoro. Mi hanno raccontato di aver lavorato ogni notte (perché di giorno lavoravano) per un mese intero.
Il presepe rappresenta uno spaccato di vita corleonese e delle sue tradizioni. Chiara, che è un architetto, ha ripreso gli elementi naturali e antropici del nostro paese: la Rocca Soprana e Sottana, la cascata delle Due Rocche, gli uliveti, la torre Saracena, piazza Nascè con la sua fontana ottagonale, la scalinata di via Bentivegna e i suoi bastioni. Oltre ai personaggi tipici del presepe, c’erano quelli che rappresentavano i lavori artigianali di una volta, cioè: il falegname, il calzolaio, il fabbro, la massaia, la lavandaia, la tessitrice, ”l’impagliatore”, “il conza piatti e lemmi”... Tutti i personaggi sono stati creati da Chiara. Mi ha raccontato di aver acquistato su Internet un kit contenente i volti e gli arti da modellare di volta in volta, per farli apparire giovani o anziani e su di essi ha cucito pazientemente gli abiti con pizzi e merletti. Le case erano fatte di polistirolo, rivestito di mattoni e tegole lavorate e dipinte una ad una.
Tutti i personaggi erano in movimento, ciascuno intento nel proprio lavoro e anche la Madonna muoveva la culla col bambino. Ciò che ha sbalordito di più i visitatori è stata la dovizia di particolari: le tende delle case tutte sfilate, i copriletto ricamati, i centri, i mobili, i quadri, i piccoli attrezzi da cucina tutti in rame, la cassetta dei fichi e del pomodoro messa ad asciugare, ” lo scanatore con l’ astratto”, i sacchi di frutta e verdura, la merceria che vendeva di tutto: “dalle stoffe alle sarde salate”, la casalinga che puliva lo sparacello… L’ allestimento del presepe ha coinvolto sia tutta la famiglia Filippello che il vicinato, tutti hanno dato una mano. Il presepe, comunque, è ancora visitabile e pronto ad ammaliare e meravigliare altri curiosi.
Arianna Melita
Corleone 04.01.2010

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