lunedì 10 agosto 2009

Corleone. E' iniziato il nuovo campo di lavoro antimafia "Liberarci dalle spine"

8 Agosto
Il campo dall’8 al 17 agosto in realtà si è avviato il 7, con una riunione dei primi arrivati, giunti a Corleone con un giorno di anticipo. In casa Caponnetto c’è anche un gruppo di ragazzi francesidel Servizio civile internazionale, che resterà qui fino al mese di ottobre condividendo con noi le attività del campo.
Dopo un veloce giro di presentazioni, abbiamo scoperto di essere stati tuttitrascinati qui da qualcun altro: ognuno conosceva altre persone che avevano già fatto il campo, oppure che faranno questo insieme a noi. Abbiamo conosciuto il gruppo dello Spi di Pistoia, che si è presentato nel migliore dei modi con una cena che ce li ha fatti subito entrare in confidenza. La prima serata è proseguita con un primo giro per Corleone, comprensivo di degustazione tipica. Stamattina ci ha svegliato il canto del gallo, che solo Giulia ha avuto la fortuna di non sentire. Era solo l’inizio: non sapevamo cosa ci aspettava nei campi! Di buon mattino siamo andati a Pietralunga, dove Bernardo e Franco ci hanno spiegato che avremmo dovuto spiantare una vigna, pali compresi. Intanto a casa ci si dava da fare con moci e scope, spugne e guanti, tra una chiacchiera e l’altra con i nostri dirimpettai. Tornati dalle fatiche in campagna, siamo stati accolti da un gruppo di scout di Milano, venuti a conoscere la realtà della cooperativa; stavano ascoltando così attentamente Dino Paternostro che alcuni di noi si sono fermati insieme a loro. Mentre i milanesi hanno accettato di buon grado l’invito a pranzo, abbiamo faticato per convincere il buon Dino. Tra oggi e domani il gruppo del campo sarà finalmente al completo, intanto nel pomeriggio avremo la presentazione delle attività e del programma del campo e approfondiremo le motivazioni e le aspettative che ciascuno di noi ha su questo campo.

9 agosto
Dopo una sveglia più clemente e forse fin troppo rilassata, e in seguito ad un’abbondante colazione partiamo in furgone alla volta di Palermo. Pensavamo sarebbe stata una giornata rilassante, invece … si comincia a rompere la prima maniglia del portellone.
Il viaggio verso Palermo è una prosecuzione del sonno interrotto talvolta da lezioni di dizione fiorentina e siciliana; la prima tappa è piazza Magione, dove Marta ci fa da cicerone raccontandoci le vicende del quartiere dove sono nati e cresciuti “zio” Paolo Borsellino e Giovanni Falcone ma anche alcuni ragazzi che sarebbero diventati poi capimafia. L’immagine che ci è rimasta impressa è quella di un degrado evidente e di un abbandono desolante, nonostante i tentativi di riqualificazione del quartiere avvenuti negli anni passati: cani randagi, resti delle macerie dei bombardamenti, immondizia … Poco lontano da lì, in Via Vetriera, abbiamo sostato davanti alla casa natale di Paolo, ristrutturata di recente e in netto contrasto con le altre case della strada abbandonate a se stesse. La mattinata prosegue con il primo incontro di approfondimento del campo con Antonella Monastra, consigliere comunale di Palermo che da ginecologa ha vissuto gli anni delle avanguardie femministe aprendo i primi consultori nell’arretrato entrotrerra siciliano dei primi anni ’80. Facendo tesoro di quest’esperienza vissuta in prima persona ed entrando in contatto con realtà sociali problematiche, Antonella ha avvertito la necessità di proporsi come punto di riferimento tra questi cittadini invisibili e le istituzioni pubbliche: in questo modo l’impegno sociale e quello politico sfumano l’uno nell’altro nella sua vita quotidiana. Abbiamo provato una sincera ammirazione per l’impegno, la determinazione e la responsabilità civica con cui Antonella persegue l’obiettivo di creare un rinnovato senso della collettività ed una maggiore consapevolezza dei diritti da rivendicare sempre nella trasparenza della legalità, anche se a volte sembra essere la via più difficile. La mattinata si è conclusa con un breve ma significativo passaggio in Via D’Amelio, luogo della strage in cui persero la vita il giudice Paolo e i suoi ragazzi, dove anche a distanza di tanti anni rimangono i segni tangibili dell’affetto e della memoria nei loro confronti. Dopo aver gustato a Villa Giulia le arancine più grandi di Palermo, seguite da cannoli e gelati vari, torniamo a Corleone: qui dapprima noi perdiamo per strada la seconda maniglia del portellone, immediatamente dopo è il furgone a lasciare per strada una decina di noi. In Via Crispi ci aspetta Calogero per iniziare il sopralluogo nei terreni in gestione alla cooperativa, luoghi in cui lavoreremo nei prossimi giorni. Siamo stati a Malvello e a Torre dei Fiori, terreni dei quali ci ha spiegato la provenienza e il tipo d’intervento effettuato dalla cooperativa; siamo poi andati a vedere il laboratorio di trasformazione dei legumi, che sarà operativo nei prossimi mesi e che permetterà alla cooperativa di non inviarli più per la lavorazione in Umbria. Tornati a casa accogliamo il gruppo scout di Cittadella, che condividerà con noi l’esperienza del campo, e alloggerà in casa Provenzano. Stanchi ma felici … la serata continua!
FOTO. Dall'alto: sotto l'ulivo di via D'Amelio a Palermo; davanti la casa dov'è nato Paolo Borsellino; con Antonella Monastra.

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