lunedì 16 marzo 2009

Corleone, la maggioranza di destra impedisce ai consiglieri di opposizione l'esercizio di controllo

Pur di impedire ai consiglieri di opposizione (in particolare a chi scrive) di esercitare il diritto di controllo sulle scelte di “Quelli del Palazzo”, il sindaco di Corleone Nino Iannazzo e i suoi fidi scudieri hanno invocato la rigida applicazione del regolamento, che consente di dedicare solo un’ora per ogni seduta alla discussione delle interrogazioni e delle mozioni. Peccato che all’ordine del giorno del consiglio comunale di lunedì sera c’erano solo interrogazioni e mozioni. Invocare il regolamento è stata una scelta strumentale, quindi, dettata solo dal desiderio di impedire la discussione dell’interrogazione sui vertici burocratici del comune. Da quasi tre mesi, infatti, quasi tutti i capisettore sono stati pesantemente diffidati dal sindaco, che li ha accusati di ripetute e colpevoli negligenze. Da quasi tre mesi si rincorrono “sussurri e grida” su presunte denuncie penali nei confronti di un giovane funzionario, accusato di tante nefandezze. Il consiglio ha diritto di sapere come stanno le cose? Ha diritto di conoscere le qualità (etiche e professionali) dei dirigenti comunali? Secondo il segretario generale / direttore generale del comune, no. Secondo il sindaco Iannazzo, no. Teorie curiose, che, se fossero vere (ma non lo sono), impedirebbero ogni controllo rispetto a quello che accade a “Palazzo”. All’interrogazione sui vertici burocratici, il sindaco ha risposto per iscritto lo scorso 10 marzo. Stasera doveva rispondere “oralmente” e, rispetto alle denunce, non avrebbe più potuto giocare sugli equivoci. E sulle diffide avrebbe dovuto sostenere un serrato contradditorio. Allora meglio strozzare il dibattito, impedirlo, almeno rinviarlo. Omertà, silenzi, complicità! Accuse troppo pesanti? Può darsi, ma i comportamenti di “lorsignori” spesso non possono essere definiti diversamente. E, infine, se a un consigliere di opposizione viene impedito di esercitare il diritto i controllo, che ruolo gli resta? A questo punto potrebbe persino dimettersi e non “disturbare” più “i manovratori”. È un’opzione su cui sto riflettendo. Cosa ne pensano i lettori? (d.p.)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono stato un elettore del sindaco Iannazzo, e voglio dire che, sia che appartenga alla mia "latata" politica, sia no, chiunque si fa connivente di malefatte politiche o chiunque le "cummuogghia" e vuole impedire che se ne discuta (anche trincerandosi dietro l'applicazione di un regolamento!)certo non ha la mia approvazione. Tanto più che il consigliere di opposizione è uno solo, penso che la sua funzione debba svolgerla assolutamente, e se gli è stato impedito bene ha fatto a segnalare la cosa attraverso le pagine di questo giornale. Vedremo come continuerà questa storia, e come regolarci alle prossime elezioni. Un elettore ha diritto di pretendere correttezza e trasparenza soprattutto da chi ha contribuito a mandare al potere.

Anonimo ha detto...

Una precisazione: stavamo sfogliando al mio computer "Città nuove" on line con un amico e commentavamo l'articolo di Paternostro. Il mio amico ha scritto un commento, per brevità utilizzando la mia password, già registrata, ma lo ha postato utilizzando il mio nome. Voglio precisare che, pur condividendo il suo commento nei contenuti, io non sono mai stata però una elettrice di centro destra.