mercoledì 2 aprile 2008

Legacoop a Corleone. Imprese, sviluppo, legalità: contro il ricatto mafioso

Imprese, sviluppo, legalità: contro il ricatto mafioso, Legacoop propone un patto di collaborazione alle altre organizzazioni imprenditoriali ed una campagna informativa nelle scuole

Corleone, 2 aprile 2008 - Un patto tra le organizzazioni imprenditoriali per unire gli sforzi nella lotta al racket delle estorsioni e per la sicurezza, anche attraverso iniziative per un adeguamento delle misure di contrasto alla mafia previste dalla legislazione nazionale e regionale; una campagna informativa nelle scuole per la diffusione della cultura della legalità e dell’imprenditorialità; una campagna di sensibilizzazione sul tema della legalità.

Sono queste, in sintesi, le proposte avanzate da Legacoop nel corso della riunione congiunta della Presidenza Nazionale e della Direzione Regionale Siciliana, convocata in un luogo fortemente simbolico -la villa confiscata a Totò Riina in via di assegnazione alla cooperativa Pio La Torre che vi realizzerà un agriturismo- per ribadire l’impegno dell’organizzazione cooperativa a favore dello sviluppo e della legalità, contro il ricatto mafioso e della criminalità organizzata.

Un impegno, quello di Legacoop, che da una storia di valori di socialità, legalità e trasparenza, ha tratto alimento per sostenere la promozione di impresa come strumento di sviluppo e di contrasto all’illegalità ed al ricatto mafioso, e per affiancare le cooperative aderenti nella lotta alla mafia anche attraverso la strada della costituzione di parte civile, come è avvenuto nel processo Brancaccio.

“In questi ultimi anni” -ha sottolineato il Presidente di Legacoop, Giuliano Poletti- “abbiamo assistito ad una poderosa crescita di consapevolezza civile e di volontà di riscatto contro l’oppressione della criminalità mafiosa nei giovani della Sicilia e di altre regioni del Sud: non è quindi un caso che i nostri interventi si siano in particolare indirizzati al sostegno delle iniziative, frutto di una stretta collaborazione con Libera Terra, che hanno come oggetto la gestione dei beni confiscati alla mafia da parte di cooperative di giovani”.

Il Presidente di Legacoop ha, in proposito, ricordato che Coopfond, fondo mutualistico di Legacoop, ha erogato oltre 300.000 Euro tra donazioni e finanziamenti, cui si aggiungono il contributo annuo di oltre 200.000 Euro conferito dal Gruppo Unipol ed il supporto tecnico di “Cooperare per Libera Terra”, agenzia per lo sviluppo cooperativo e la legalità costituita dalle più importanti cooperative aderenti a Legacoop, con un budget annuo di 100.000 Euro. Particolarmente significativo, poi, l’apporto dato da Coop, cooperazione di consumatori, attraverso la vendita, nei suoi supermercati ed ipermercati, dei prodotti delle cooperative Libera Terra (pasta, olio extravergine di oliva, vino igt, legumi, farine speciali, passata di pomodori): nel 2006 sono state vendute 772.610 confezioni, per un importo complessivo di oltre 1 milione di Euro.

E sono proprio i buoni risultati del progetto di sviluppo di “Libera Terra” che richiedono, adesso, un lavoro sul versante normativo e strumenti finanziari adeguati.

“La lentezza nelle procedure di assegnazione ed il rischio di revoca dei beni” -ha sottolineato Poletti- “sono infatti un grave ostacolo alla possibilità per i soci di progettare il futuro della impresa e di investire; esiste, inoltre, un problema di reperimento delle risorse finanziarie per investimenti produttivi dovuto al fatto che, attualmente, i beni assegnati alle cooperative sono iscritti al patrimonio indisponibile dei Comuni e pertanto non possono essere messi in garanzia per il credito”.

“Chiediamo che il prossimo Parlamento” -ha aggiunto il Presidente di Legacoop- “lavori all’adozione di strumenti legislativi sempre più efficaci e penetranti per il contrasto delle attività criminali e che possa prendere tutte le iniziative volte a superare quelle normative che rendono difficile il pieno utilizzo a fini produttivi dei patrimoni confiscati; proponiamo alle altre organizzazioni imprenditoriali un impegno congiunto di sollecitazione in tal senso”.

Ma il contributo di Legacoop allo sviluppo economico della Sicilia, oltre al sostegno alle cooperative di giovani che gestiscono beni confiscati alla mafia, si concretizza nella rilevante presenza di grandi cooperative di altre regioni che hanno realizzato investimenti importanti -dal settore agricolo a quello delle costruzioni, dalla distribuzione commerciale ai servizi- senza scendere in alcun modo a compromessi con la mafia, garantendo pari opportunità di lavoro senza indebite pressioni, selezionando i curricula pervenunti on line, collaborando con le istituzioni, firmando protocolli di legalità, come quelli siglati da Ipercoop Sicilia con le prefetture e le istituzioni locali nelle provincie di Ragusa e Catania.

Riguardo a quest’ultimo punto, Poletti ha ricordato anche il protocollo firmato da Legacoop e dalle altre organizzazioni cooperative con il Ministero del Lavoro per contrastare, con controlli più stringenti, i fenomeni delle cooperative spurie e dei contratti pirata, che soprattutto nel Mezzogiorno hanno pesanti effetti distorsivi del mercato e che, utilizzando in modo assolutamente improprio e truffaldino la forma cooperativa, ledono gravemente l’immagine di tante cooperative che agiscono nel rispetto della legge e dei propri principi.

“Per combattere e sconfiggere la mafia” -ha aggiunto il Presidente di Legacoop- “e per consentire al Mezzogiorno di svilupparsi mettendo a frutto tutte le potenzialità, umane e di risorse, di cui dispone, occorre un impegno straordinario per affermare la cultura della legalità, che è condizione essenziale perché ci siano più impresa e più mercato: un mercato in cui la concorrenza, libera dal condizionamento del ricatto criminale, sia in grado di selezionare e promuovere le imprese migliori ed innovative”.

È da questa convinzione che nasce la proposta di Legacoop di lanciare una campagna nelle scuole per favorire la diffusione della cultura della legalità e dell’imprenditorialità, per la quale si auspica una disponibilità a collaborare da parte del Ministero della Pubblica Istruzione.

“I giovani” -ha ribadito Poletti- “sono quelli che più di tutti in questi anni si sono mobilitati molto spesso anche spontaneamente per combattere la mafia, dall’iniziativa “Addio Pizzo”, alla manifestazione di Bari promossa da Libera, ai giovani di Locri e alle tante iniziative che hanno alimentato e creato un clima che ha contribuito a combattere la mafia e a isolarla nell’opinione pubblica: ora abbiamo bisogno di sviluppare tra i giovani una cultura della creazione di impresa, dell’assunzione del rischio imprenditoriale, dello sviluppo economico, perché questa è la via per realizzare quella ‘libertà d’intraprendere’ che la mafia soffoca con la sua presenza”.

“Come Legacoop” -ha concluso Poletti- “vogliamo ulteriormente testimoniare il nostro impegno nella lotta contro la criminalità organizzata e per la legalità dedicando a questo tema la prossima Giornata Mondiale della Cooperazione, istituita dall’ONU, che si celebra ogni anno il primo sabato di luglio.

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