mercoledì 31 agosto 2011

I Pintacuda Boys sfidano Burunbugiu e lanciano da Filaga un efficace piano di riscossa

L'assessore Massimo Russo a Filaga
(Enzo Coniglio) Della Sicilia e dei Siciliani è stato detto di tutto durante secoli di storia travagliata e sofferta,fatta di guerre, di rivolte e di successi. Ma su un punto si è tutti d’accordo: la Sicilia è l’autentica Araba Fenice che ogni volta sembra soccombere sotto l’attacco mortale del conquistatore di turno e poi risorgere con più forza dalle sue ceneri. È la storia millenaria che nel Mediterraneo e Medio Oriente ha contrapposto il giovane Davide al gigante Golia. Parafrasando quando Orazio diceva della conquista romana della Grecia, possiamo affermare che “la Sicilia vinta, ha vinto il feroce vincitore producendo al suo interno i necessari anticorpi e proponendosi come punto di riferimento in questo incontro dialettico di culture, civiltà, religioni e interessi economici e politici internazionali”. Questo vale per ieri ma anche e soprattutto per oggi in cui l’analisi fattuale ci presenta una Sicilia ridotta all’apparente collasso con una disoccupazione da capogiro che sfiora il 45% dei giovani e con prospettive di investimenti e di ripresa ridotte al lumicino in un mercato mondiale che pretende di essere globale e di dettare le sue leggi capestro, degno del più feroce e brutale vincitore, sotto l’egida del potente Dio-Moloch-Mercato- Capitale ormai noto con il suo vero nome: BURUNBUGIU. Dobbiamo allora dichiarare ormai morta e sepolta la vegliarda Sicilia e ammainare definitivamente la bandiera giallo-rossa della Trinacria? Assolutamente NO, tuonano indignati dal piccolo borgo di Filaga, a due passi da Prizzi e da Palazzo Adriano dove dal 28 agosto al 3 settembre si sono dati appuntamento i “Boys” dell’ispiratore della “Primavera di Palermo”, Padre Ennio Pintacuda S.J., figlio di questo borgo dei Monti Sicani che aveva indicato nel riscatto culturale, nella testimonianza e nell’azione sociale, economica e politica, la strada maestra della riscossa. In una parola: in una Nuova Politica eticamente e professionalmente fondata e testimoniata. E sebbene siano trascorsi ormai sei anni dalla scomparsa, i “Pintacuda Boys” quali Pierluigi Matta, Giacomo Greco, Michelangelo Salamone, Emilio Giammusso &C., sotto la direzione del Prof. Elio Cardinale, hanno messo insieme un parterre di primo piano, rigorosamente bypartisan e interdisciplinare con una domanda operativa precisa: come rispondere alle sfide planetarie in ambito siciliano, tra “il Vento del Nord e lo Scirocco del Sud” elaborando progetti esecutivi concreti.
La loro ricetta? Rifondare la dirigenza politica intesa come cittadini responsabili della gestione delle risorse pubbliche, radicati nel territorio, coerenti con i più rigorosi standard etici, capaci di intendere il cambiamento e pronti a scommettersi fino in fondo ottimizzando le risorse umane, finanziarie ed economiche disponibili nell’Isola. Per realizzare questo obiettivo, i “Pintacuda Boys” hanno dato vita ad una ‘summer School’ di eccellenza, riservata a 25 allievi disposti a impegnarsi in tempi brevi, in questo tipo di ‘gestione della res publica’. Hanno deciso inoltre di invitare a Filaga gli ‘opinion leaders’ e i ‘decision makers’ e avviare con loro una riflessione a tutto campo sull’analisi del presente e le prospettive a breve e a medio termine. Il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo ha aperto il dibattito con una prolusione a tutto campo che gli osservatori hanno definito una delle più efficaci e coraggiose della sua lunga carriera politica nella quale, senza fronzoli e bizantinismi, e con una disarmante sincerità, ha presentato luci ed ombre dell’attuale governo regionale, riconoscendo i limiti dell’azione insieme naturalmente ai positivi risultati raggiunti in uno sforzo di modificare il trend negativo. Gli avrebbe dovuto fare da contraltare Francesco Cascio, impedito dalla scomparsa del padre. Ieri, lunedi 29 agosto, l’analisi impietosa ma costruttiva nelle proposte, è stata affidata agli imprenditori Ettore Artioli, Luciano Basile, Tommaso Dragotto, Pietro Cirrito, Caterina Di Chiara, Patrizia Di Dio e agli operatori pubblici Antonio Carullo, Maria Giambuso, Renato Gattuso e Gaetano Mazzola. Ma chi ha galvanizzato letteralmente il pubblico qualificato, è stato l’Assessore Massimo Russo il quale, con quella chiarezza che lo contraddistingue, ha chiesto di smetterla di considerarlo un tecnico perché lui è un politico autentico nel significato semantico del termine, inteso come colui che viene chiamato ad assicurare una gestione efficace ed efficiente delle risorse pubbliche. Ha poi chiarito che sanità non significa soltanto curare le malattie ma assicurare il benessere del cittadino a tutto campo e ha preannunciato di voler includere nelle funzioni dell’Assessorato, le funzioni dell’assistenza sociale del cittadino, facendo sua la direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e rispondendo alle provocazioni di Gaetano Mazzola. Ha rivendicato alla sua azione il risanamento finanziario della Sanità siciliana e, puntando il dito sull’operato dei suoi predecessori, individuati con i rispettivi nomi, ha dichiarato che senza il piano di risanamento, oggi la Sicilia sarebbe in bancarotta; ha subito aggiunto che il programma di riorganizzazione è tutt’altro che concluso e che occorreranno alcuni anni per completare l’azione intrapresa. E’ quindi evidente che in questa fase di transizione, continueranno ad essere evidenziate le criticità ereditate dal passato e quelle tipiche di ogni transizione che non è mai completamente indolore. “Il problema non è quello di realizzare un lifting in qualche punto – ha precisato l’assessore – ma di avviare una riorganizzazione tutta nuova della struttura della sanità siciliana e di molti altri settori dell’amministrazione”. Il mio vicino dai baffetti maliziosi, mi ha sussurrato all’orecchio: “Vuoi vedere che ce lo troveremo Presidente della Regione? Anche lui si è creato i ‘Russo Boys… in fondo non mi dispiacerebbe”. Dopo 12 lunghe ore, il primo giorno di Filaga si è concluso con dei risultati di gran lunga superiori ad ogni più rosea aspettativa e abbiamo potuto rientrare nell’oasi felice di Casale Borgia Resort di Palazzo Adriano. Oggi, martedì sarà il turno di un parterre non meno ricco di cui farà parte l’assessore Getano Armao e siamo certi che i ‘Pintacuda Boys’ affineranno ulteriormente le loro armi e rinnoveranno la loro sfida a Burunbugiu ponendo il valore della persona umana a fondamento della loro azione e relegando il Mercato al ruolo funzionale che gli spetta. La sfida tra Davide e Golia di Filaga continuerà impavida. L’Araba Fenice rinasce con forza e ci fa ancora sperare. Tra vento del nord e Scirocco del Sud, preferiamo Meseuro, il vento di bonaccia.
Da: SiciliaInformazioni.com
30 agosto 2011

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