L'assessore Massimo Russo a Filaga |
La loro ricetta? Rifondare la dirigenza politica intesa come cittadini responsabili della gestione delle risorse pubbliche, radicati nel territorio, coerenti con i più rigorosi standard etici, capaci di intendere il cambiamento e pronti a scommettersi fino in fondo ottimizzando le risorse umane, finanziarie ed economiche disponibili nell’Isola. Per realizzare questo obiettivo, i “Pintacuda Boys” hanno dato vita ad una ‘summer School’ di eccellenza, riservata a 25 allievi disposti a impegnarsi in tempi brevi, in questo tipo di ‘gestione della res publica’. Hanno deciso inoltre di invitare a Filaga gli ‘opinion leaders’ e i ‘decision makers’ e avviare con loro una riflessione a tutto campo sull’analisi del presente e le prospettive a breve e a medio termine. Il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo ha aperto il dibattito con una prolusione a tutto campo che gli osservatori hanno definito una delle più efficaci e coraggiose della sua lunga carriera politica nella quale, senza fronzoli e bizantinismi, e con una disarmante sincerità, ha presentato luci ed ombre dell’attuale governo regionale, riconoscendo i limiti dell’azione insieme naturalmente ai positivi risultati raggiunti in uno sforzo di modificare il trend negativo. Gli avrebbe dovuto fare da contraltare Francesco Cascio, impedito dalla scomparsa del padre. Ieri, lunedi 29 agosto, l’analisi impietosa ma costruttiva nelle proposte, è stata affidata agli imprenditori Ettore Artioli, Luciano Basile, Tommaso Dragotto, Pietro Cirrito, Caterina Di Chiara, Patrizia Di Dio e agli operatori pubblici Antonio Carullo, Maria Giambuso, Renato Gattuso e Gaetano Mazzola. Ma chi ha galvanizzato letteralmente il pubblico qualificato, è stato l’Assessore Massimo Russo il quale, con quella chiarezza che lo contraddistingue, ha chiesto di smetterla di considerarlo un tecnico perché lui è un politico autentico nel significato semantico del termine, inteso come colui che viene chiamato ad assicurare una gestione efficace ed efficiente delle risorse pubbliche. Ha poi chiarito che sanità non significa soltanto curare le malattie ma assicurare il benessere del cittadino a tutto campo e ha preannunciato di voler includere nelle funzioni dell’Assessorato, le funzioni dell’assistenza sociale del cittadino, facendo sua la direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e rispondendo alle provocazioni di Gaetano Mazzola. Ha rivendicato alla sua azione il risanamento finanziario della Sanità siciliana e, puntando il dito sull’operato dei suoi predecessori, individuati con i rispettivi nomi, ha dichiarato che senza il piano di risanamento, oggi la Sicilia sarebbe in bancarotta; ha subito aggiunto che il programma di riorganizzazione è tutt’altro che concluso e che occorreranno alcuni anni per completare l’azione intrapresa. E’ quindi evidente che in questa fase di transizione, continueranno ad essere evidenziate le criticità ereditate dal passato e quelle tipiche di ogni transizione che non è mai completamente indolore. “Il problema non è quello di realizzare un lifting in qualche punto – ha precisato l’assessore – ma di avviare una riorganizzazione tutta nuova della struttura della sanità siciliana e di molti altri settori dell’amministrazione”. Il mio vicino dai baffetti maliziosi, mi ha sussurrato all’orecchio: “Vuoi vedere che ce lo troveremo Presidente della Regione? Anche lui si è creato i ‘Russo Boys… in fondo non mi dispiacerebbe”. Dopo 12 lunghe ore, il primo giorno di Filaga si è concluso con dei risultati di gran lunga superiori ad ogni più rosea aspettativa e abbiamo potuto rientrare nell’oasi felice di Casale Borgia Resort di Palazzo Adriano. Oggi, martedì sarà il turno di un parterre non meno ricco di cui farà parte l’assessore Getano Armao e siamo certi che i ‘Pintacuda Boys’ affineranno ulteriormente le loro armi e rinnoveranno la loro sfida a Burunbugiu ponendo il valore della persona umana a fondamento della loro azione e relegando il Mercato al ruolo funzionale che gli spetta. La sfida tra Davide e Golia di Filaga continuerà impavida. L’Araba Fenice rinasce con forza e ci fa ancora sperare. Tra vento del nord e Scirocco del Sud, preferiamo Meseuro, il vento di bonaccia.
Da: SiciliaInformazioni.com
30 agosto 2011
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