domenica 5 luglio 2009

Bisacquino i sindaci contro la privatizzazione dell'acqua. Corleone l'ha svenduta ad APS...

Sabato sera nella piazza principale di Bisacquino, paese a pochi Km da Corleone, si è tenuta un’importante iniziativa voluta dal Sindaco della cittadina Contorno in cui erano presenti molti Sindaci della Provincia di Palermo che stanno portano avanti la lotta per non cedere le proprie reti idriche ad APS, rappresentanti del movimento per l’acqua pubblica e presente anche il deputato regionale Panepinto del PD. L’assemblea aperta ai cittadini è stata voluta affinché i cittadini stessi possano dare pieno sostegno all’iniziativa dei sindaci contro le scelte dell’ATO idrico. Il Sindaco di Bisacquino ha detto che i Comuni contrari alla privatizzazione dell’acqua si impegnano: 1) a revocare le delibere dei Consigli Comunali, che davano il via alla cessione dell’acqua all’ATO; 2) a modificare gli Statuti per sancire il principio che l’acqua è un bene pubblico e non commerciabile; 3) a dare la parola ai cittadini attraverso referendum popolari. Il Comune di Bisacquino ha già revocato le delibere del 2003. Il Sindaco ha ribadito il fatto che è assurdo cedere le sorgenti, le reti idriche, depuratori e vedere la bolletta dell’APS che ha un costo doppio o triplo. Ha continuato dicendo che non ci sono vantaggi per il Comune che dovrà pagare l’acqua delle fontane e per gli uffici pubblici e ci saranno problemi anche per l’uso agricolo. Non c’è alcun vantaggio. Il Sindaco di Petralia Inguaggiato ha ribadito che non consegnerà le reti idriche del suo paese all’ATO e quindi ad Acque potabili Siciliane. Il Sindaco di Prizzi Garofalo ha detto anche lui che non intende cedere le reti ed ha detto anche che a breve scoppierà un altro caso, quello della sanità corleonese che potrebbe finire come Palazzo Adriano. Il Sindaco di Caltavuturo Giannopolo ha detto che la normativa afferma che l’acqua debba esser gestita da un unico soggetto a livello provinciale. Ma nella maggior parte d’Italia è gestita da un soggetto pubblico mentre a Palermo hanno deciso che debba esser data ai privati. Ha parlato della mancanza di personale insufficiente per servire 82 comuni. Ha chiesto il sostegno dei cittadini, delle imprese, ordini professionali, forze sociali affinché questa minoranza di comuni per l’acqua pubblica diventi maggioranza. La non consegna delle reti è un atto di coraggio di un Sindaco che può farlo se c’è il sostegno anche del Consiglio Comunale. Presenti Barbara Grimaudo per il forum siciliano per i movimenti dell’acqua e Antonella Leto per la FP CGIL che hanno descritto gli scenari regionali e nazionali, denunciando l’illegalità nella questione dell’acqua in Sicilia. Importante anche l’intervento dell’On. Panepinto che ha descritto l’iter della legge di iniziativa popolare che sarà al vaglio dell’Assemblea Regionale contro la privatizzazione dell’acqua. Un intervento l’ho voluto fare anche io a nome di Corleone Dialogos ma anche e soprattutto a nome del Comitato per l’acqua pubblica di Corleone. Ho voluto dire ai cittadini di dare sostegno ai Sindaci, perché non è un problema loro lontano, visto che a Corleone già abbiamo le prime conseguenze della cessione: bollette salate, disservizi (sportello aperto due ore a settimana, 20 giorni per riparare una perdita). Ho detto anche che da noi il Sindaco di Corleone Iannazzo non ha fatto come i Sindaci presenti ed ha ceduto ad APS le nostre reti idriche, con la motivazione che non si sentiva di perdere degli investimenti. Ma io ho detto loro: il Sindaco di Corleone ha valutato a quanto ammonta il valore di ciò che abbiamo regalato, moltiplicato per trent’anni? Ho parlato anche dei gravi fatti successi in Consiglio Comunale dove si viola il regolamento per non affrontare una discussione nel merito, e non si vuole fare il Consiglio Comunale in Villa Comunale. Hanno forse paura Presidente, consiglieri e Giunta Iannazzo? Meglio farli a porte chiuse nel Consiglio? O ancor meglio se non si fa proprio, visto che ancora dopo quasi due mesi il Presidente Lanza deve convocare il Consiglio Comunale sulla mozione sull’acqua pubblica presentata dal Comitato e sottoscritta da solo cinque consiglieri. Ho parlato anche della petizione popolare dove anche noi chiediamo che venga fatto un referendum a Corleone proprio in favore dell’acqua pubblica. Abbiamo ricevuto consenso a Bisacquino e interesse verso la nostra difficile battaglia, visto il muro dell’amministrazione di Corleone. Bene siamo andati a Bisaqcuino per sostenere l’iniziativa di questi Sindaci che a differenza del nostro difendono i diritti dei cittadini, di avere l’acqua come bene pubblico e non commercializzabile e poi anche perché in Sicilia non siamo soli ma facciamo parte di un movimento. Sarà una battaglia lunga ma continueremo a lottare.
Giuseppe Crapisi
Da: www.corleonedialogos.it
FOTO. Dall'alto: il sindaco di Bisacquino Filippo Contorno; il pubblico presente alla manifestazione.

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