Qualche lettore si sarà meravigliato della nostra scelta di inserire on-line l’intervista del sindaco di Corleone, che si difende dalle contestazioni sulla Cascata delle Due Rocche. L’abbiamo fatto sia perché è giusto dare ai nostri visitatori l’opportunità di conoscere il punto di vista del primo cittadino di Corleone, sia perché l’intervista presenta tante contraddizioni e incoerenze sulle quali vogliamo ragionare pubblicamente.
«Mia moglie non fa più parte di Omnia Onlus – ha detto un imbarazzato sindaco Iannazzo – … si è dimessa prima che fosse adottata la delibera, con congruo anticipo». Quindi, abbiamo un primo punto fermo. La moglie del sindaco faceva parte di Omnia Onlus, dove ricopriva la carica (stando a quello che c’era scritto sul sito della stessa associazione) di segretario generale. Ma «si è dimessa prima che fosse adottata la delibera», dice il sindaco. La qual cosa è come ammettere che, se avesse fatto ancora parte dell’associazione, il conflitto d’interesse (e/o l’interesse privato in atti d’ufficio) ci sarebbe stato. Quando si è dimessa? «Nel 2009 non ricopriva più alcun ruolo», dice il sindaco. Ma qualche secondo dopo si contraddice: «si è dimessa lo scorso anno». L’intervista a Telejato l’ha rilasciata qualche giorno fa, nel 2011, quindi lo scorso anno sarebbe il 2010. Si è dimessa nel 2009 o nel 2010? E in quale giorno? Di quale mese? Sarebbe giusto saperlo. E sarebbe giusto che a dircelo pubblicamente fosse l’Associazione Omnia Onlus, che invece continua a fare il pesce in barile.
«Mi sono astenuto dalla delibera – dice ancora il sindaco – data la vicinanza». Tradotto dal linguaggio parlato: non ho partecipato alla seduta di giunta data la vicinanza. Ma la “vicinanza” ad un’associazione non è reato, potrebbe esserlo (come prevede la legge) il rapporto di parentela o di affinità entro il quarto grado con uno dei suoi componenti, specie se ricopre cariche dirigenti.
Se ci fosse stato qualcosa di male nell’avere il presidente di un’associazione a cui si conferisce un bene stretto parente di un consigliere comunale «avremmo… avrebbero fatto cambiare il presidente», ha detto Iannazzo. Avremmo… avrebbero… Lapsus freudiano?
«Non c’è nessun finanziamento del comune ad Omnia Onlus», ha detto ancora il sindaco. Ma non è vero. C’è (è scritto in delibera) un cofinanziamento di 30.000 euro in beni e servizi. Una parte sarebbe il valore dell’affitto del sito (da chi è stato valutato questo valore?) e un’altra parte l’impiego di un funzionario comunale per coordinare il progetto. Ma il funzionario non viene pagato dal comune? Quindi, il comune non effettua un esborso di denaro?
«Non c'è alcun pagamento di ticket per visitare la Cascata», ha detto ancora il sindaco. Ed è vero. Noi non l'abbiamo scritto. Ancora non c'è, ma - abbiamo scritto - la convenzione prevede che lo si possa istituire, previo accordo tra il Comune e l'Associazione. E il ricavato andrebbe ad Omnia onlus. Anche questo è scritto in convenzione. Perchè negare l'evidenza, quello che è scritto e sottoscritto dalle parti?
Il comune ha cercato di gestire direttamente la Cascata delle Due Rocche, ma ha constatato che non era possibile. Poi ha tentato la gestione con un gruppo scout (contattato informalmente), ma anche questo tentativo non è stato fruttuoso. Tentativi non documentati, “informali”, ma perché non fare un bando pubblico? Per la «Corleone città della legalità» tanto pubblicizzata dal sindaco Iannazzo dovrebbe essere il pane quotidiano. E invece…
Tutti i tentativi sono stati fatti, tranne quello di utilizzare la norma di legge che consentirebbe di affidare l’intero Parco fluviale all’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana. E di affidarlo senza costi per il comune e per sempre (non solo per tre anni). Come già si fa per Piazzale Danimarca. Con risultati positivi. Nel Parco fluviale potrebbero lavorare diversi operai forestali, tutti di Corleone. Non potrebbe essere una buona soluzione?
Riflettiamo tutti insieme. Nessuno vuole processare nessuno. Tantomeno noi. Ma la legalità vera dobbiamo difenderla con tutte le nostre forze. Legalità non è puro rispetto della forma (si è dimessa un giorno prima oppure un giorno dopo). O almeno non è solo quello. È anche sostanza. L’Omnia onlus è una creatura del sindaco Iannazzo. Fino ad una certa data la moglie del sindaco è stata segretario generale dell’Associazione. Quindi, il problema morale dell’affidamento diretto resta comunque. Ed è grande quanto una casa. Non vederlo, significa voler chiudere gli occhi. E il sindaco di Corleone, per il percorso fatto in questi quasi quattro anni di mandato, non può permettersi di farlo. Altrimenti andrà tutto a rotoli. E dovrà mettere nel cassetto lo slogan “Corleone città della legalità”. Una scivolata può capitare a tutti, l’importante è sapersi rialzare. Per evitare equivoci e sospetti che danneggerebbero irreversibilmente la città di Corleone, l’unica soluzione sarebbe revocare la delibera. Lo proporremo con una mozione al consiglio comunale. E speriamo che si crei il clima adatto per discutere, piuttosto che per sterili contrapposizioni di schieramento.
Dino Paternostro
martedì 1 marzo 2011
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