di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti
Mese per mese gli eventi che hanno segnato la Sicilia. In gennaio esplode la rabbia dei 1.500 immigrati rinchiusi nel centro accoglienza di Lampedusa. In marzo un branco di cani uccide un bambino e riduce in fin di vita una turista a Sampieri, nei pressi di Ragusa In agosto Filippo Li Gambi perde la vita per un incidente stradale. In luglio il pentito decide di parlare e fa riaprire i processi sulla strage Borsellino e quelli sulle bombe del ´93 chiamando in causa per questi ultimi anche Dell´Utri e Berlusconi. Proseguono le ricerche dei dispersi nel fango. Dal disastro di Giampilieri e Scaletta Zanclea all´emergenza immigrati a Lampedusa poi finita con i tanto discussi respingimenti, dalle inchieste sull´eolico a quelle sulla sanità, dal panico per la pandemia dell´influenza A fino alle polemiche per la collaborazione del pentito Spatuzza. Ma il 2009 della cronaca in Sicilia si conclude con gli ultimi due grandi colpi messi a segno nella lotta alla mafia, gli arresti dei superlatitanti Nicchi e Raccuglia.
[GENNAIO] La rivolta dei clandestini. Sono in 1500, rinchiusi ormai da mesi nel centro di prima accoglienza che scoppia, in attesa di una libertà che non arriverà perché le nuove norme decise dal ministro Maroni costringono gli immigrati a rimanere a Lampedusa fino al rimpatrio. Prima la protesta degli abitanti dell´isola, poi una notte la rivolta nel centro messo a fuoco dagli immigrati che riescono a guadagnare la libertà per una notte. Un momento di criticità che fa da prologo alla nuova politica del governo che in primavera adotta i respingimenti in mare per bloccare l´immigrazione clandestina.
[FEBBRAIO] Le mani della mafia sull´eolico. Era stato Vittorio Sgarbi, sindaco di Salemi, ad andare a denunciare alla Procura di Marsala il business dell´eolico. Qualche giorno dopo un´inchiesta della Dda di Palermo accende per la prima volta i riflettori sul connubio tra mafia, politici locali e imprenditori del Nord arrivati in Sicilia per gestire l´affare dell´energia pulita. I primi arresti sono per il parco eolico di Mazara del Vallo, nel corso dell´anno ne seguiranno altri per diversi impianti in corso di realizzazione in tutta l´Isola.
[MARZO] I randagi-killer di Ragusa. Sul litorale di Sampieri dove fu ambientata la serie televisiva del commissario Montalbano, un bambino di 10 anni viene sbranato ed ucciso da un branco di cani randagi. Diventeranno cani killer che alcuni giorni dopo aggrediscono, sulla stessa spiaggia, riducendola in fin di vita, una turista tedesca. Quei cani ufficialmente non erano randagi, erano stati affidati in custodia dal Comune ad un disperato, Virgilio Giglio, che viene arrestato per omicidio colposo. Vengono "arrestati" anche il capo branco ed altri cinque randagi e scoppia la polemica: ucciderli o rinchiuderli in un canile?
[APRILE] I disperati della Pinar. Nel mare in tempesta nel Canale di Sicilia il mercantile turco Pinar soccorre un gommone con a bordo 140 extracomunitari e il cadavere di una donna. Resta in mare per oltre sei giorni perché né l´Italia né Malta che avevano inviato il cargo in soccorso di quei disperati, vogliono farlo attraccare nei loro porti. Il "Pinar" resta al largo di Lampedusa in attesa che le diplomazie decidano. Ma non decidono nulla e sono gli inviati di Repubblica e delle Iene che con il mare in tempesta raggiungono il "Pinar" a denunciare l´inferno che c´è a bordo. Finalmente le autorità italiane decidono di fare sbarcare i 140 extracomunitari e quella donna morta avrà una sepoltura nel cimitero di Lampedusa.
[MAGGIO] Il suicidio di Marcelletti. Un´overdose di farmaci e il noto cardiochirurgo, già primario del Reparto di cardiochirurgia pediatrica del Civico, coinvolto in una brutta storia di tangenti sulle forniture con un´appendice di pedofilia, si toglie la vita. Era depresso da molti mesi, lo aspettava un processo a Palermo che si sarebbe rivelato lungo e difficile. La sua fine lascia qualche dubbio ai magistrati che indagano che attendono a lungo prima di restituire la salma alla famiglia e ipotizzano il reato di istigazione al suicidio. L´inchiesta verrà poi archiviata.
[GIUGNO] Ciancimino inguaia i politici. Quattro politici ricevono avvisi di garanzia dalla Procura di Palermo per concorso in corruzione con l´aggravante di aver favorito Cosa nostra. Sono il senatore Carlo Vizzini di Forza Italia, già componente della commissione antimafia, l´ex presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, il deputato Saverio Romano e Salvatore Cintola, tutti dell´Udc. A chiamarli in causa Massimo Ciancimino, figlio dell´ex sindaco di Palermo, Vito, che ai magistrati dichiara di avere prelevato per conto del tributarista Gianni Lapis, soldi dal conto "Mignon" destinati anche ai politici indagati. Tutti hanno respinto le accuse, qualcuno ha minacciato di querelare, ma non lo ha fatto nessuno.
[LUGLIO] Spatuzza fa rileggere le stragi. Fa la sua comparsa sulla scena il pentito di mafia Gaspare Spatuzza, killer della cosca di Brancaccio dei fratelli Graviano, che fa riaprire le indagini sulla strage del giudice Paolo Borsellino del 19 luglio del 1992. Spatuzza si accusa di aver trasportato l´esplosivo con la quale fu imbottita la 126 esplosa sotto l´abitazione della madre del magistrato in via D´Amelio. Una dichiarazione riscontrata dai magistrati della Procura di Caltanissetta che smentiscono il "pentito" Vincenzo Scarantino su cui si è costruito il processo per la strage, con condannati all´ergastolo, che adesso si avvia verso la revisione. Spatuzza riapre anche un altro fronte quello sulle stragi del ´93 chiamando in causa Berlusconi e Dell´Utri.[AGOSTO] La malasanità di Mazzarino. La morte di Filippo Li Gambi, giovane di Mazzarino rimasto gravemente ferito in un incidente stradale e poi morto dissanguato nella lunga attesa prima di essere operato a Caltanissetta scatena una feroce polemica sulla riforma della sanità in Sicilia con le previste chiusura dei piccoli ospedali. Al presidio di Mazzarino, il giovane non può essere operato per la mancanza di medici e strutture adeguate e il trasferimento per strada fino a Caltanissetta si rivela fatale anche perché - accerterà poi l´inchiesta - anche nell´ospedale nisseno si soo verificati ritardi ingiustificabili.
[SETTEMBRE] La prima vittima di influenza A. Giovanna Russo, avvocatessa 46enne, è la prima vittima accertata di influenza A in Italia. Muore all´ospedale Papardo di Messina dove era stata ricoverata una settimana prima. Non sembra che la donna avesse patologie pregresse e i familiari non hanno nulla da rimproverare all´equipe medica che si è prodigata al massimo. La Procura emette venti avvisi di garanzia. L´esito dell´autopsia non è stato ancora reso noto.[OTTOBRE] L´alluvione di Messina. «Sono Briguglio, chiamo da Giampilieri Superiore, il paese è cancellato dalle frane, ci sono morti». Il carabiniere risponde di non allarmarsi... E fu una strage. Una strage annunciata quella che il primo ottobre, dopo un violento nubifragio, un fiume di fango, di pietre, alberi, travolse la zona che dalle colline di Altolia porta giù fino a mare, a Scaletta Zanclea, Giampilieri ed altre frazioni che vengono devastate. Dopo giorni e giorni di scavi e di interventi si contano 25 morti e dieci dispersi. Alcuni cadaveri vengono ritrovati dopo giorni e giorni, fino al mare. C´è ancora un cadavere senza nome e centinaia di persone sono ancora ospitati negli alberghi mentre altri sono stati costretti a rientrare nelle loro case a ridosso delle colline che non sono state messe ancora in sicurezza.
[NOVEMBRE) L´arresto di Raccuglia. Il boss Mimmo Raccuglia, il "veterinario", reggente del mandamento di San Giuseppe Jato, viene sorpreso dagli agenti della squadra mobile di Palermo dopo 15 anni di latitanza nella mansarda di una palazzina di Camporeale, in provincia di Trapani, ospite di una coppia di coniugi. Armato fino ai denti, pieno di "pizzini" e di soldi. Andava in giro con una parrucca e, con tutta probabilità, stava preparando un attentato come rivela uno degli appunti del suo bloc notes adesso agli esami degli inquirenti.
[DICEMBRE] In manette anche Nicchi e Fidanzati. E meno di un mese dopo, nello stesso giorno da guinness dei primati, finiscono in trappola anche altri due boss di primissimo piano di Cosa nostra, Gianni Nicchi, il giovane capo indiscusso della mafia palermitana, e l´anziano padrino dell´Arenella Gaetano Fidanzati. È ancora la polizia a mettere a segno due colpi da novanta. Nicchi si nascondeva in pieno centro città, a due passi dal tribunale, in un modesto appartamento messo a disposizione da una giovane donna arrestata insieme ad un altro ragazzino con il quale, fino alla sera prima, il superlatitante era andato tranquillamente a bere una birra in un pub del centro molto frequentato il venerdì sera. Fidanzati, invece, viene preso a Milano dagli uomini della squadra mobile di Alessandro Giuliano mentre passeggia con il cognato. Si era rifugiato lì dopo il nuovo ordine di cattura per aver ordinato l´omicidio del compagno della figlia. Adesso, dei vertici di Cosa nostra, resta libero solo Matteo Messina Denaro. È l´obiettivo del 2010.
(La Repubblica, 30 dicembre 2009)
Nessun commento:
Posta un commento