di Marco Damilano
Gli amici. Le passioni. Il sistema di potere. I miti. La famiglia. Le parole d'ordine. I rivali politici. I tic. I punti deboli.
Africa. Nel Walter-mondo è l'alternativa alla sinistra-paese normale, tutta barche, scarpe, Vissani e cinismo. Lui contrappone bidonville, discariche, ospedali, visite in Mozambico, Kenya, Ruanda, Malawi. Ma è anche il fantasma del ritiro dalla politica. "Nella mia testa e nel mio cuore c'è l'Africa. La stagione del mio impegno nazionale è finita: nel 2011 toglierò il disturbo", rivelò nel 2002. Nobile proposito, suscettibile di ironie. Corrosivo Francesco De Gregori: "Chiudi la porta e vai in Africa, Celestino!".
Auditorium. Il Tempio del veltronismo. Negli scarabei disegnati da Renzo Piano si avvicendano Leonardo DiCaprio e Pietro Ingrao, Sean Connery e Luca Cordero di Montezemolo. Sede della Festa del Cinema, la più compiuta creatura del sindaco cinefilo. Deus ex machina, il ds Goffredo Bettini, gran regista dell'operazione Veltroni.BerlinguerQualcuno era comunista perché Berlinguer era una persona perbene, canta Giorgio Gaber. Veltroni tra questi: "Il Pci era il posto dove si ritrovavano tante fantastiche persone perbene", si commuove. Enrico è "il simbolo dell'Italia migliore", dove si poteva essere iscritti al Pci senza essere comunisti.
Buonismo. Veltroni non si vanta, non si gonfia, non si adira. Non dice le parolacce, non coltiva rancori. Macché, provò a smascherarlo il dalemiano Claudio Velardi,"è un cattivo travestito da buono. Persegue con ferocia i suoi obiettivi". Ma Veltroni lo ha perdonato. E oggi si vogliono bene.
Canottieri Aniene Il regno di Giovannino Malagò e il cuore del potere romano, dove girano appalti da 20 milioni di euro per una nuova piscina, opera collegata ai Mondiali di nuoto 2008, e si frequentano Montezemolo e i fratelli Vanzina, Abete e Panatta, Caltagirone e Verdone. Veltroni è socio onorario. Si candidano ad allargare il Tevere al resto d'Italia.
D'Alema Il rivale da 30 anni, una continua gara a chi piace di più. Nel partito e nel Paese. Sotto la Quercia non c'è storia: il più amato è Massimo e Walter ne soffre. Quando uno va su, l'altro va giù, e viceversa, senza perdersi di vista. "Siamo come Gassman e Trintignant nel 'Sorpasso'. Fatto salvo il finale", ha detto il sindaco. Profetico: nel reale, infatti, non è Trintignant-Veltroni a precipitare nel burrone all'ultima curva. Anzi.
Emozioni La parola magica del veltronismo, fin dallo slogan più fortunato: 'Non si spezza una storia, non si interrompe un'emozione'. Il cuore oltre l'ostacolo. Il sentimento che scavalca la durezza della politica. La nuova egemonia culturale, adatta ai tempi convenzionalmente liquidi: il jazz di Jan Garbarek e la poesia di Borges sui giusti che stanno salvando il mondo. Senza disprezzare Susanna Tamaro e Claudio Baglioni.
Fiocco Cane recuperato per la gioia della padroncina e dell'intera città. Indimenticabile l'agenzia di Walter: "Veltroni: soddisfazione per il ritrovamento di Fiocco".
Flavia "A Flavia, per i nostri ottomila giorni di emozione e di scoperta". "A Flavia piccolo principe". Nelle dediche dei suoi libri c'è lei, insieme alle figlie Martina e Vittoria. La compagna di sempre, conosciuta nel '74: Flavia Prisco, la moglie di Walter. Il lato ironico del leader. Un anno fa, l'unica uscita: per sostituire il marito al comizio finale nella campagna per la rielezione a sindaco. Veltroni era fuori uso: in ospedale per una colica renale.
Giovanni Paolo II Il 23 dicembre 2006 Veltroni inaugura alla stazione Termini una stele dedicata al grande papa con i cardinali Camillo Ruini, Tarcisio Bertone, mentre i laici erano sul piede di guerra contro i mancati funerali religiosi di Piergiorgio Welby. Il leader è un laico devoto, gran frequentatore di celebrazioni sacre. Una volta, vedendolo tra i banchi, Giulio Andreotti non si trattenne: "Qualcosa è cambiato. Prima arrivavo a messa 15 minuti prima e non c'era nessuno. Adesso trovo sempre il sindaco...". I tempi in cui partecipò al Gay Pride sono remoti. Meglio lui, dicono in Vaticano, laico che segue la lezione di Claudio Napoleoni ("Cercate ancora") che il cattolico adulto Prodi.
Hollywood In primavera il sindaco è volato a Los Angeles a caccia di star per la Festa del Cinema. Quelle italiane tifano tutte per lui, da Sabrina Ferilli a Lando Buzzanca. Ma anche Robert De Niro, George Clooney, Brad Pitt, Matt Demon sono di casa in Campidoglio: a cena sulla terrazza Caffarelli, affacciati dalla finestra dello studio del sindaco che dà sui Fori, in giro per Roma trasformata in set.
I Care Il motto di don Lorenzo Milani, riscoperto al congresso dei Ds nel 2000. Oggi un marchio di fabbrica del veltronismo.
Jovanotti Sarà il cantautore del Pd. Veltroni lo aveva adocchiato ai tempi di 'Penso positivo': "Io credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa...". Un'altra canzone di Jovanotti è diventata la colonna sonora dei comizi di Veltroni. Titolo evocativo: 'Mi fido di te'.
Kennedy Bob, non John. Mito adolescenziale di Veltroni: "Una persona molto timida, molto introversa, con un grande coraggio". L'omicidio è il sogno spezzato, titolo di un libro cult del veltronismo.
Letta Gianni, non Enrico. Un amico che lo ha salutato con affetto: "Da oggi non ti chiamo più sindaco, ma presidente". Anche Veltroni lo corteggia pubblicamente: "Un uomo come Letta potrebbe far parte di un governo di qualsiasi schieramento". Larghissime intese.
McEwan Autore di 'Bambini del tempo', libro di formazione per quarantenni di sinistra. In 'Sabato', Veltroni è diventato un personaggio del romanzo: "A quiet, civilized man, with a passion for jazz".
Modello Roma Ovvero, il veltronismo realizzato. Riformismo e radicalismo uniti, d'amore e d'accordo. Un consenso universale che va dai no global all'Opus Dei, da Nunzio D'Erme ad Alberto Michelini. Funzionerà nel resto d'Italia?
Notte Bianca La prima rischiò di concludersi con un disastro: colpa del black out che fece piombare l'intera Penisola nel buio. Poi la kermesse è decollata: un festival del veltronismo, fonte di innumerevoli polemiche, da destra e da sinistra.
Obama Il nuovo punto di riferimento di Veltroni. Il carismatico senatore nero dell'Illinois che sfida Hillary. Anche se nella capitale circola una perfida battuta: "A Roma poco Obama, molte Barack".
Ppp Pier Paolo Pasolini, fotografato in giacca jeans accanto ai ragazzi Veltroni e Nando Adornato a metà anni Settanta. Walter ha appena chiesto ufficialmente la riapertura dell'indagine sul suo omicidio.
Quel gran pezzo dell'Ubalda Tutta nuda e tutta calda. Mitico film del 1972, regia di Mariano Laurenti, con Edwige Fenech e Pippo Franco, recensito da Veltroni sul 'Venerdì' negli anni '90: "Ha aiutato a dislocare verso equilibri più avanzati il comune senso del pudore".
Rai Seconda casa di Veltroni. Il papà Vittorio è stato il primo direttore del tg. La mamma Ivanka, una leggendaria funzionaria. Mike Bongiorno ricorda di averlo tenuto sulle ginocchia da bambino. Cresciuto, portò a casa Raitre e Tg3 per il Pci. Oggi stima Serena Dandini, Gianni Riotta, Fabio Fazio. Più l'eterno Giovanni Minoli.
Senza Patricio Prova narrativa del sindaco-scrittore, applaudita senza pudore dai colleghi. Ermanno Rea: "Bellissimo. Un gioiello". Andrea Camilleri: "Una sinfonia per solisti e coro". Gianni Amelio: "Un libro magico. Mi fa quasi paura, perché parla di noi, di me. Walter, mentre scrivevi non potevi saperlo, ma io sono Patricio!". Tutti sulla scia di Alessandro Baricco: "Veltroni ministro della Cultura è una sicurezza per tutti". Intellettuale organico.
Taxi All'origine dello scontro diretto con Pierluigi Bersani. Concluso con una notte di festa dei tassisti in rivolta in piazza Venezia: cori da stadio, clacson e ringraziamenti per Veltroni mediatore. E con la promessa di 2.500 taxi in più a Roma, a partire dal 15 settembre. Dell'anno scorso.
Uomo dei sogni Il film della vita. Gli ricorda il papà Vittorio, morto quando aveva un anno: "È stato come una fiocinata che ti colpisce al ventre".
Veltrini Walter Verini, l'uomo-ombra del sindaco. Il consigliere più fidato, il risolutore dei problemi. Talmente legato da commuoversi fino alle lacrime mentre parla Veltroni, come al congresso Ds di Firenze. Unico strappo alla discrezione, la ristampa del suo libro-intervista con Luciano Lama 'Sinistra con Vista', dove il leader della Cgil prevedeva la nascita del Partito democratico: "Il tempo delle autosufficienze deve finire per sempre". E indicava il leader: "Veltroni è un uomo che conquista".
Zio Walter Si faceva chiamare così all'epoca della sfida contro D'Alema (zio Massimo) per la segreteria del Pds nel '94. Ora è chiamato a diventare lo zio d'Italia, come ha scritto Marco Belpoliti: "Serio e insieme allegro, votato a una trasgressione limitata. È un parente minore, in tempi di crisi dei parenti maggiori - padri e madri - potrebbe funzionare". Zio, facci sognare.
(Da L'Espresso)
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