mercoledì 1 agosto 2007

Palermo, brucia deposito di vernici. Una grande nube nera sulla città

Il magazzino di colori e materiale plastico appartiene alla ditta "Guajana", una di quelle che ha aderito alla campagna contro il pizzo. Forse opera del racket. Si è temuto per la tossicità delle esalazioni che è stata però esclusa dai vigili del fuocoIn passato messaggi intimidatori ma mai esplicite richieste di pizzo


PALERMO - Un grosso incendio è scoppiato questa notte in un deposito di vernici e materiale plastico del negozio Guajana, lungo la circonvallazione di Palermo. Dalle fiamme si è sprigionata una densa nube nera che per lungo tempo è rimasta visibile anche a grande distanza. Venti squadre di vigili del fuoco hanno lavorato duro per domare il rogo. Si era temuto per la tossicità delle esalazioni che è stata però esclusa dai vigili del fuoco. Su Palermo questa mattina soffia un vento teso che sospinge il fumo verso le colline della costa e contribuisce a dissiparlo. La protezione civile regionale ha comunque prelevato campioni d'aria per effettuare analisi sulla presunta tossicità delle esalazioni prodotte dalla combustione di solventi, vernici e tubi in gomma. Sconosciute al momento le cause dell'incendio sul quale sta indagando la polizia. La ditta "Guajana ferramenta" ha aderito alla campagna di consumo responsabile promossa dal comitato "Addiopizzo" per favorire gli acquisiti negli esercizi che dichiarano di non pagare estorsioni. La polizia che indaga sulle cause dell'incendio, non esclude che dietro il rogo possa esserci il racket delle estorsioni. Il proprietario del deposito, Rolando Guajana, 53 anni, in passato ha ricevuto messaggi intimidatori (qualcuno aveva inserito della colla nei lucchetti della saracinesca), ma non avrebbe mai ricevuto esplicite richieste di pizzo. L'attività commerciale è tra le più antiche di Palermo, ed è dalla fine dell'800 condotta dalla famiglia Guajana.
(La Repubblica, 31 luglio 2007)

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