di Giulia Cerino
Gli eurodeputati scelgono jet privati per andare a Strasburgo. Costo: 1.400 euro. Fino allo scorso anno preferivano i low cost. Ma adesso sono cambiate le regole dei rimborsi
E' la moda della legislatura 2009-2014: voli di lusso per la trasferta a Strasburgo. Sono un bel numero gli eurodeputati italiani che per raggiungere ogni mese il Parlamento Ue utilizzano un jet-taxi privato: l'Embraer E120, un giocattolino di 12 metri di lunghezza. Partenza da Ciampino (Roma) arrivo a Strasburgo e ritorno per 1.400 euro. Una scelta fastosa che segna una inversione di rotta rispetto al passato. Fino allo scorso anno, infatti, erano gettonatissimi aerei di linea e voli low cost. E sulle poltroncine di Ryanair si affollavano gli onorevoli italici prestati all'Europa.
"Viaggiare con questo aereo", spiega uno dei passeggeri, Rosario Crocetta (Pd), "è necessario a causa della mancanza di altri voli diretti". Crocetta è al suo primo mandato europeo e non è tenuto a saperlo, ma i voli diretti per Starsburgo mancavano anche nella scorsa legislatura. Quello che nel frattempo è cambiato, però, sono le regole per il pagamento delle spese di viaggio. Fino alla passata estate infatti, gli europarlamentari ricevevano un rimborso forfettario: circa mille euro indipendentemente dal biglietto acquistato. Vale a dire, sia che si scegliesse per esempio l'AirFrance, via Lione o via Nizza, costo 700 euro, piuttosto che Lufthansa, 415 euro via Francoforte, oppure Ryanair, con prezzi all'osso. Poiché il calendario delle sessioni è fissato in anticipo, comprando i biglietti per tempo, di rado si spende più di 90 euro. Cioè 900 in meno del vecchio rimborso europeo.
Ma con il nuovo regolamento l'indennizzo non è più forfettario bensì corrisponde al prezzo del biglietto acquistato, da documentare esibendo carta d'imbarco e ricevuta di pagamento. E qui sorge un problema: la carta di imbarco viene rilasciata solo per voli di linea e charter e non per i voli privati come quello che i nostri deputati prendono ogni mese. Una soluzione la fornisce però Mustfly, l'agenzia che gestisce i trasferimenti Roma-Strasburgo. 'L'espresso' li ha interpellati al telefono e, fingendo di chiamare per conto di un eurodeputato, ha chiesto come si poteva ottenere il rimborso. "Si tratta di un jet privato camuffato", ha spiegato al telefono il responsabile marketing Biagio Coppolino, "sulla fattura lo qualifichiamo formalmente come volo charter. Per quelli privati, infatti, il regolamento non prevede rimborso... Il boarding pass verrà consegnato a posteriori, per ottenere l'indennizzo". E, sempre secondo Coppolino, non solo "avviene regolarmente" che l'importo della fattura sia ritoccato all'insù rispetto al prezzo pagato, ma che venga addebitato anche il passaggio aereo di amici e parenti: "Mettiamo tutto su un unico biglietto o su più biglietti. Qui lo dico e qui lo nego: il deputato può attribuire il costo del biglietto a un terzo che non ha viaggiato. La natura dei parlamentari fa sì che si possano cambiare le regole".
La storia, sempre secondo il responsabile marketing, va avanti da fine 2009, grazie all'accordo tra l'ideatore del servizio di jet taxi, Giuseppe Spadaccini, già patron della compagnia aerea passeggeri Itali Airlines (sigla con cui è marchiata la carta d'imbarco) e l'europarlamentare del Pd Guido Milana che, a detta di Coppolino, "ha preso contatti con l'agenzia". Una ricostruzione che Milana nega, pur difendendo a spada tratta l'uso del jet privato: "È la cosa più utile, economica e intelligente da fare finché non ci saranno voli diretti".
Nel volo dell'8 marzo erano occupati solo sette dei 30 posti dell'Embraer. Tra i passeggeri: Andrea Cozzolino (Pd), Guido Milana (Pd), Barbara Matera (Pdl), Salvatore Iacolino (Pdl) e Roberto Gualtieri (Pd). Nei mesi scorsi hanno viaggiato anche Silvia Costa (Pd) e Luigi De Magistris (Idv), mentre sul jet partito il 23 novembre i passeggeri erano 17, tra cui: Giovanni Pittella (Pd), Rosario Crocetta (Pd), Giovanni La Via (Pdl), Sergio Silvestris (Pdl), Sonia Alfano (Idv), e Roberta Angelilli (Pdl) che, ormai al secondo mandato, è tra quanti hanno cambiato abitudini: dal low cost della scorsa legislatura al jet-taxi di oggi.
(L'Espresso, 15 aprile 2010)
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