mercoledì 21 ottobre 2009

Le infiltrazioni camorristiche in Toscana

di LUCA D'ONOFRIO
Ieri, 20 ottobre, presso il polo didattico “Carmignani” dell’ Università di Pisa, si è tenuto un seminario sulle infiltrazioni camorristiche in Toscana. Sinistra Per...Giurisprudenza, lista studentesca universitaria organizzatrice dell’evento, già da anni contribuisce al dibattito sulle associazioni criminali di tipo mafioso. Il contributo di “Sinistra Per...Giurisprudenza” nella diffusione di una cultura di legalità e di contrasto ai sodalizi mafiosi ha visto la luce nel 2006 con una iniziativa dal titolo “L’impegno della società civile nel contrasto a Cosa Nostra”, nella quale si è puntata l’attenzione sulla confisca dei patrimoni mafiosi e sul loro riutilizzo (l. 109/96). L’iniziativa ebbe come protagonisti Calogero Parisi, presidente di “Lavoro e non solo”, cooperativa che attualmente gestisce beni confiscati alla mafia nei territori di Corleone (PA) e Canicattì (AG), e Maurizio Pascucci, dirigente ARCI Toscana e coordinatore del progetto “Liberarci dalle Spine”.
Nel 2007 è stata dedicata una conferenza alla criminalità calabrese (‘ndrangheta): in essa, con la collaborazione di storici (Prof. Paolo Pezzino, docente di storia dell’Università di Pisa) e giuristi (Prof. Alberto Di Martino, docente di diritto penale presso la Scuola Superiore S. Anna) si è cercato di delineare il contesto del recente omicidio dell’ On. Francesco Fortugno, nonché le nuove strategie di potere messe in atto dalla ‘ndrangheta.
Quest’anno abbiamo puntato l’attenzione sulla camorra e sulle sue infiltrazioni in terra toscana, essendo la Toscana uno dei territori del centro-nord in cui i clan campani hanno trovato complicità e presupposti per il proprio radicamento.
Numerose inchieste giudiziarie (quella denominata “Marata” o la recentissima “Botero”), e relazioni di associazioni operanti nel sociale, hanno dimostrato come negli ultimi anni, sul nostro territorio, la camorra sia tra le associazioni criminali più attive nell’ambito di usura, estorsione, ricettazione, riciclaggio, truffa e narcotraffico.

L’iniziativa di ieri ha voluto tenere alta l’attenzione su queste tematiche.
Il dibattito si è articolato in 2 momenti:
la mattina ha avuto come protagonisti Giovanni Conzo della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Pietro Suchan della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, Domenico Notaro,docente di diritto penale dell’Università di Pisa.
Attraverso il contributo di esperti abbiamo dato certezza ad un fenomeno tristemente diffuso sul territorio;
la seconda parte del seminario, concentrata nel pomeriggio, ha avuto come protagonisti Maurizio Pascucci dell’ ARCI toscana, don Armando Zappolini dell’associazione “Libera nomi e numeri contro le mafie” e Rosaria Capacchione giornalista de “il Mattino” di Caserta.
Prezioso è stato il contributo dei relatori nella seconda parte in particolar modo come messaggio lanciato ai giovani. La giornalista ha spiegato la difficoltà del proprio mestiere in terra di camorra, come attraverso la parola cerca di raccontare fatti e stimolare le coscienze. Armando Zappolini ha illustrato il progetto “terre di don Peppino Diana” che ha la finalità di sostenere una cooperativa che a Castel Volturno, in provincia di Napoli, gestisce un immobile confiscato ai “casalesi”.
Infine, Maurizio Pascucci che con la sua concretezza ha snocciolato evento dopo evento tutte le problematiche presenti sul territorio e rispondendo alle numerose domande fatte dagli studenti ha concluso con un importante dato di fatto: la Toscana non è terra di mafia ma la mafia c’è.

Unici assenti l’On. Giuseppe Lumia e Silvia Della Monica per urgenti impegni in Commissione Antimafia e Federico Gelli, vicepresidente della Regione Toscana, per impegni sopraggiunti.
Consapevoli che il dibattito politico su questi temi è fondamentale, continuiamo nel nostro impegno, sicuri del contributo di esponenti politici al dibattito avviato.

Un ringraziamento particolare va a Maurizio, Lampadiere di tanti giovani, con la quale condivido, da ormai tanto tempo, un impegno di antimafia sociale e con cui continuo a candividere tante incertezze consapevole di un suo incoraggiamento.
NELLA FOTO: Maurizio Pascucci, don Armando Zappolini, Luca D'Onofrio

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