PALERMO - "Un giovane servitore dello Stato che ci ha lasciato in eredità una preziosa testimonianza di giustizia e legalità". Con queste parole il senatore del Pd Giuseppe Lumia, ricorda la figura di Rosario Livatino, il "giudice ragazzino" ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990. "Il suo impegno - aggiunge Lumia - era animato da un profondo e autentico senso delle istituzioni che ha coltivato con uno studio appassionato, serio, rigoroso e uno stile di vita orientato da autentici valori umani e cristiani". "Nella sua attività di magistrato - ricorda l'esponente del Pd - Livatino si è era occupato della cosiddetta 'Tangentopoli Siciliana', condusse diverse inchieste sulla Stidda e su Cosa nostra. Il suo esempio è un modello di alto senso civile per tutto il nostro Paese".
SCHIFANI: "IL SUO SACRIFICIO NON E' STATO VANO". "Troppo spesso viene dimenticato l'impegno dei servitori dello Stato che nello svolgere con quotidiana dedizione il proprio lavoro hanno rischiato la vita". È quanto si legge in un messaggio del presidente del Senato, Renato Schifani in occasione del diciannovesimo anniversario del barbaro assassinio di Rosario Livatino. "Livatino è stato ucciso - si legge ancora nel messaggio - per difendere i nostri valori più importanti. Ma il suo sacrificio non è stato vano. Ha arricchito le nostre coscienze ed ha contribuito in maniera decisiva alla diffusione della cultura della legalità e della lotta al fenomeno mafioso. Che la sua tragica scomparsa - conclude Schifani - resti un monito forte e imprescindibile per noi tutti a continuare sulla via da lui, come da tanti altri, eroicamente intrapresa".
SONIA ALFANO RICORDA IL GIUDICE-RAGAZZINO. "Rosario Livatino, il 'giudice ragazzino', venne ucciso perché pretendeva di compiere soltanto il proprio dovere, come fanno tanti magistrati impegnati contro Cosa nostra in Sicilia e le altre organizzazioni criminali nel resto del Paese. Morì perché nelle sue inchieste si era occupato di mafia ma anche di politica, senza preoccuparsi se così andava a toccare qualche politico". Così il deputato europeo dell'IdV e presidente dell'Associazione nazionale familiari vittime di mafia, Sonia Alfano, ricorda il giudice Rosario Livatino. "Bisogna ricordarsi di lui - aggiunge - quando magistrati in prima linea vengono attaccati anche da alte cariche delle Istituzioni, quando si cerca di screditare qualcuno solo perché porta avanti inchieste scomode per alcuni settori della politica, quando si cerca di limitare senza senso la libertà d'azione e la ricerca della verità da parte della magistratura".
La Sicilia, 21.09.2009
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