domenica 19 aprile 2009

LA LETTERA. Stefano Comajanni: "Fra Giuseppe Gentile ha fatto rinascere un quartiere!"

Caro direttore, ho sempre pensato, e lei lo sa perché in passato ho scritto diverse lettere per il suo giornale, che l’informazione pubblica è libera, dove ogni soggetto, può esprimere la propria conoscenza, la propria opinione, ed ogni altro pensiero alla luce dei fatti e delle ragioni. Il suo articolo, riferente all’allontanamento dei tre scout mi lascia perplesso. Mi chiedo se da buon reporter ha analizzato i fatti o semplicemente ha pensato all’opportunità di far notizia su un sacerdote, un ministro di Dio, che ha solamente la “colpa” di aver osservato la propria regola ed ha amministrato un sacramento, in questo caso il matrimonio, ad una coppia dal nome “famosa”. Credo, che prima di creare allarmismo, giudicare, o solamente far notizia, bisogna appurare, la veridicità delle affermazioni, sentendo come dice qualcuno l’altra campana. (e mai affermazione fu più veritiera)
Lei sostiene che non ha potuto rintracciare il parroco, (che sicuramente non è espatriato) ma almeno avrebbe potuto aspettare il suo rientro per fare chiarezza, prima di mandarlo alla berlina.
Io esprimo, la mia misera opinione, non da praticante, non da amico del sacerdote, ma semplicemente da conoscente dei fatti. E sa quali sono i fatti?. Fra Giuseppe ha trovato un quartiere, una parrocchia, dove le celebrazioni spesso erano quasi deserte, dove i giovani non si accostavano neanche lontanamente alla vita parrocchiale o alle altre attività sociali., oggi le funzioni sono praticate con la chiesa strapiena, dove la gente non trova neanche posto a sedere e dove la presenza di quei giovani, che a par suo o di chi ….. sono bistrattati e allontanati, è cresciuta a dismisura. Si informi sulle attività frequentate e partecipate dai giovani dell’intero comune tutti i giorni, si informi sulle vicende dove il parroco più di una volta si è trovato a difendere “i suoi ragazzi” dai problemi quotidiani più o meno importanti. Si informi, su quanto si è fatto in parrocchia per crescere, educare e sensibilizzare i giovani a condurre una vita all’insegna della Cristianità e della Legalità.
Tornando al suo Blog , chi scrive e si occupa o si preoccupa delle vicende altrui abbia il coraggio di firmarsi, a mio avviso anche questa è omertà, ci nascondiamo dietro la mano che tira il sasso.
Il suo giornale dovrebbe evitare di pubblicare articoli o commenti non firmati. Ma comunque, questo non fa notizia ne per il suo giornale ne per qualche TV locale. La lascio con la speranza che la Sua voga e di qualche altro “giornalista” si accanisca sulla conoscenza reale dei fatti e non sul far notizia. (siete ormai famosi).
Sul contenuto del suo articolo vorrei chiederle, da persona a cui piace far politica, (con cortesia di rispondere da politico), perché se Berlusconi fa un consiglio dei ministri straordinario nei luoghi della tragedia del terremoto è propaganda elettorale, mentre se Don Ciotti con tutte le sigle di sinistra organizza una marcia a Napoli è ……… mi dica lei.
Vuole sapere come la penso? Ognuno a suo modo porta acqua al proprio mulino.
E poi mi tolga una curiosità (scusi l’ignoranza) chi finanzia e chi gestisce i soldi di queste giornate?. Io penso che in entrambi le circostanze si vogliano attenzionare agli occhi degli italiani e del mondo dei problemi reali. Lei che ne pensa?.
La ringrazio come sempre per l’opportunità di scrivere sul suo sito.
Stefano Comajanni
***
Concordo con l’osservazione che sarebbe stato corretto sentire anche l’opinione di fra Gentile, prima di pubblicare l’articolo di sabato. Ci ho provato, ma non era a Corleone. Un suo confratello mi ha detto che non sarebbe tornato prima di domenica e non ha voluto darmi il numero del suo cellulare. Insieme alla redazione de “La Sicilia”, abbiamo deciso di pubblicare lo stesso l’articolo, con l’impegno di sentire il sacerdote non appena fosse rientrato a Corleone. Cosa che ho fatto già domenica pomeriggio. E il nuovo articolo con le posizioni di fra Gentile è già on-line su Città Nuove. Io non ho pregiudizi sui preti e la chiesa (ho tanti amici frati e sacerdoti), ma sarebbe bello che nemmeno tanti parrocchiani della Grazia ne avessero nei confronti di tre giovani, che hanno fatto i campi di volontariato antimafia in Toscana e a Corleone e che hanno voluto partecipare alla Giornata della Memoria di Napoli. Fanno questo e si divertono anche? E dov’è lo scandalo? Non è meglio così? Non conosco gli orientamenti politici di don Luigi Ciotti, ma so per certo che alla Giornata della Memoria di quest’anno a Napoli (così come degli altri anni in altre città d’Italia) hanno partecipato politici e rappresentanti delle istituzioni senza nessuna distinzione tra destra, sinistra e centro (c’era pure l’amministrazione comunale di Corleone, che non mi pare sia di sinistra!). D’altra parte, non diciamo tutti che l’antimafia non deve avere colore politico? Chi finanzia la “Giornata”? Lo chieda al Comune di Corleone, che ha pagato i biglietti della nave alla delegazione di circa 20 volontari. Lo chieda ai volontari che si sono pagati di tasca propria panini e bibite. Lo chieda ai 50 studenti del liceo di Corleone, che hanno pagato circa 40 euro a testa per il biglietto della nave e che si sono pagati pure il vitto…
(d.p.)

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