24 gennaio 2009
sabato 24 gennaio 2009
Ato Monreale. I creditori ottengono il sequestro dei mezzi. Raccolta paralizzata
Su richiesta dei legali di alcune ditte creditrici, il Tribunale di Palermo ha disposto il sequestro di alcuni auto-compattatori dell’Ato “Belice Ambiente” di Monreale, di cui fanno parte anche Corleone e i comuni della zona. Proprio sabato mattina, alcuni di questi automezzi sono stati sequestrati a Bisacquino. E si teme che la prossima settimana possa toccare a Corleone. Che l’Ato di Monreale fosse in una situazione disastrosa lo si sapeva, ma nessuno immaginava che rischiasse il sequestro di automezzi indispensabili per garantire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Nonostante l’emergenza, però, sabato gli uffici dell’Ato a Monreale erano deserti. Il sabato non si lavora, avrà pensato la prof.ssa Lea Giangrande, presidente della Società d’ambito. Come se la situazione fosse normale e non eccezionalmente drammatica. Di questo passo, i nostri paesi rischiano di essere sommersi da cumuli d’immondizia, come o peggio di Napoli. Eppure, se l’Ato si fosse legalmente opposto, probabilmente non ci sarebbe stato il sequestro di mezzi indispensabili per garantire un servizio essenziale come la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. E se stamattina stessa avesse presentato un ricorso al Tribunale, probabilmente avrebbe potuto ottenere a tamburo battente il dissequestro dei mezzi. Invece, la direzione dell’Ato somiglia tanto ad un pugile suonato, che non sa più cosa fare. Anzi una cosa hanno deciso di farla i sindaci dei comuni soci dell’Ato. Per risparmiare circa 700-800 mila euro l’anno, hanno proposto al consiglio di amministrazione di trasformare a part-time tutti i contratti a tempo pieno degli impiegati amministrativi. E di ridurre al minimo lo straordinario per gli autisti addetti alla raccolta. Una mossa disperata, che difficilmente potrà essere attuata. Anche perché a proporla sono quegli stessi sindaci che, fino a qualche anno fa, “infornavano” all’Ato amici e clienti! È troppo chiedere all’Ato di “svegliarsi”, di adoperarsi per il dissequestro dei mezzi, di pretendere che i sindaci paghino le quote loro spettanti e di pagare i salari agli operai? Si pensava che peggio della Sicula Ciclat non ci potesse capitare. Invece ci è capitato questo carrozzone clientelare chiamato Ato “Belice-Ambiente!
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