La Borsellino mette la sua associazione al servizio dei partiti e punta a recuperare il dialogo con i cittadini: "Anche l'antipolitica ha bisogno di una sua progettualità".
ROMA - È già nata in Sicilia qualche tempo fa, dal movimento che sostenne la sua candidatura alla regione Sicilia, ma ora Rita Borsellino vuole far diventare la sua associazione politica "Un'altra storia" un soggetto plurale federato e federativo che non sia contro i partiti, ma a loro vantaggio, visto che l'obiettivo è quello di "offrire dei luoghi della politica" per recuperare quel rapporto con i cittadini-elettori ridotto ormai ai minimi termini ("Come dimostra anche l'alto tasso di astensionismo delle ultime elezioni").L'antipolitica, spiega la Borsellino in una conferenza stampa affollatissima alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, il capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro e Carlo Leoni della Sd, "ha bisogno di una sua progettualità".La protesta sterile fine a se stessa, teorizza la sorella del magistrato ucciso dalla mafia, non porta da nessuna parte. Bisogna tornare a parlare con la gente, ad ascoltare quelli che sono i veri interessi dei cittadini ("e tra questi non c'è certo il Lodo Alfano...") ricreando degli spazi di dialogo e progetto che dovrebbero poi essere utilizzati dai partiti del centrosinistra per recuperare una propria identità.L'idea di questa associazione, che ha già mosso i primi passi in Sicilia e che ora punta a 'sbarcare' in altre regioni italiane attraverso un progetto federativo, nasce dagli oltre 200 "cantieri"che si costituirono per sostenere la candidatura della Borsellino in Sicilia: luoghi di lavoro e di incontro nei quali venne scritto "un vero e proprio programma politico".I valori di riferimento, sostiene la fondatrice di 'Un'altra storia', sono quelli del centrosinistra ("anche se ora come ora sono diventati difficili da individuare...") a cominciare dalla cultura della legalità. 'Un'altra storia', insomma, vuole essere una critica all'attuale governo e al modello politico che si è creato negli ultimi anni ("grazie anche a questa legge elettorale.."), ma anche una mano tesa ai partiti del centrosinistra per restituirgli credibilità e per rimettere al centro della loro agenda politica questioni come: antimafia e legalità; cultura delle differenze, della pace e della non-violenza; giustizia sociale.Il centrosinistra, infatti, si legge nel programma dell'associazione "ha perso le elezioni perchè sta perdendo il Paese, perchè non è stato in grado di rappresentare un'alternativa credibile al berlusconismo, perchè sta mancando di interpretare un modello culturale e morale prima ancora che politico".All'associazione, che punta a creare luoghi di incontro e confronto tra comuni cittadini, hanno aderito finora quasi tutte le celebrità del centrosinistra: da Paolo Flores D'Arcais a Carla Fracci, da Moni Ovadia a Dario Fo e Franca Rame, da Carlo Lucarelli a Dacia Maraini,da Gustavo Zagrebelsky a Mariangela Melato a Roberto Benigni.
03/07/2008
Nessun commento:
Posta un commento