Corleone (*codi*) Un banale dissidio per motivi di confine, sarebbe alla base dell’omicidio di Giuseppe Palazzo, l’operaio forestale di 38 anni raggiunto da uno o più colpi di fucile al petto sparati presumibilmente da Rosario Oliveri 32 anni, allevatore e proprietario di un fondo confinante con la proprietà della vittima. Ancora non chiara la dinamica esatta dei fatti che gli uomini del commissariato di Polizia di Stato diretti dal dottor Filippo Calì stanno cercando di ricostruire. Erano le 11,15 di ieri mattina quando un fuoristrada di proprietà della famiglia Oliveri alla cui guida era Leoluca Oliveri 70 anni, pensionato e padre di Rosario Oliveri è giunta al pronto soccorso dell’Ospedale dei Bianchi. Dietro nel vano posteriore della macchina vi era disteso Giuseppe Palazzo agonizzante ed in preda ad una forte emorragia ed un suo familiare. Dalla jepp è sceso imbracciando ancora il fucile Rosario Oliveri e, mentre il personale medico di guardia trasportava all’interno del nosocomio il ferito e si prodigava nel tentativo di rianimarlo, l’uomo armato si è piazzato davanti alla porta della sala di pronto soccorso. Ad uno dei soccorritori che lo invitava ad uscire pare che Rosario Oliveri abbia detto di non aver intenzione di andare via. E’ stata chiamata la Polizia che immediatamente sul posto è arrivata in ospedale. Uno degli agenti ha affrontato Rosario Oliveri e gli ha chiesto con coraggio e calma di consegnargli il fucile. L’uomo non ha opposto resistenza ha consegnato il fucile automatico da caccia ancora carico al poliziotto e, porgendogli un tesserino, pare abbia detto: “questo è il mio porto d’armi”. E’ stato subito condotto nella camera di sicurezza del Commissariato di Polizia di Stato dove sono stati portati anche Leoluca Oliveri ed il parente della vittima per essere interrogati. Vani sono stati i tentativi dei medici di rianimare Giuseppe Palazzo, la vittima aveva l’emitorace sinistro devastato dai pallettoni che sono fuoriusciti dalla schiena. Sul posto sono arrivate altre volanti della polizia. Strazianti le scene dei familiari della vittima accorsi in ospedale. Giuseppe Palazzo lascia la moglie
Giuseppina Cortimiglia e due figlie una di dodici e l’altra di sette anni. Operaio della forestale con contratto da 101 giornate attualmente era in servizio nel turno pomeridiano. Ieri mattina libero aveva deciso di andare ad arare il terreno di contrada Rubina, contava di ritornare a casa a mezzogiorno per poi raggiungere il suo posto di lavoro nella squadra antincendio del Corpo Forestale dello Stato. In contrada Rubina sul fondo dove stava lavorando Giuseppe Palazzo è intervenuta la Polizia Scientifica che ha effettuato i rilievi di rito. Sulla scena del crimine il trattore della vittima è su un crinale in leggero declivio con l’erpice ancora infisso nella terra. Giuseppe Palazzo è caduto ad una ventina di metri dal suo mezzo agricolo in mezzo alla paglia del campo di grano di proprietà degli Oliveri. Una scena d’altri tempi con la paglia macchiata di sangue. Il p.m. Marco Formentin della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, che coordina le indagini ha disposto l’autopsia della salma, che in serata è stata trasportata presso l’istituto di medicina legale del policlinico universitario di Palermo. Mentre scriviamo sono ancora in corso gli interrogatori dei testimoni e del presunto autore dell’omicidio.
Cosmo Di Carlo FOTO. Dall'alto: Giuseppe Palazzo, la vittima; la polizia in contrada "Rubina", durante i rilievi sul luogo dell'omicidio.
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