domenica 8 giugno 2008

È vero, Corleone è una città sporca. Ma chiediamoci perchè e di chi sono le responsabilità

Incapacità organizzative dell'Ato, cassonetti rotti, raccolta differenziata che non decolla, stipendi agli operai che non vengono pagati…

Certo, Corleone è una città sporca. Ma non serve che qualche assessore comunale se ne lamenti con i dirigenti dell'Ato-rifiuti, dando quasi per scontato che la colpa sia degli operai che non spazzano e non raccolgono la spazzatura. Per prima cosa, infatti, bisogna guardare alla disorganizzazione del servizio, che notoriamente non è organizzato dagli operai, ma da dipendenti in giacca e cravatta (o gonna e giacchetta). La gran parte dei cassonetti, per esempio, ha le ruote rotte ed è quasi impossibile spostarli per agganciarli all'auto-compattatore, senza sforzi sovraumani e senza impiegare molto più tempo del dovuto. Ma l'Ato non provvede a sostituire i cassonetti.

Corleone non ha gli automezzi per la raccolta, perché quelli che aveva sono stati dati (incredibilmente) in comodato d'uso alla Sicula Ciclat fino al 2009. Ed ogni mattina dobbiamo aspettare il… miracolo che arrivi qualche mezzo dai paesi limitrofi. A Corleone non vi sono più campane per la raccolta differenziata, perché quelle che c'erano e che producevano solamente un miserabile 3% di raccolta sono state portate via dalla Sicula Ciclat, senza che l'Ato le abbia rimpiazzate. In questa maniera come si può tenere pulito il paese? E come si può pretendere che gli operai buttino il cuore oltre l'ostacolo, se ancora non hanno avuto pagato (insieme a tutti gli altri dipendenti Ato) lo stipendio di maggio 2008 da un Ente che, quanto pare, ha un milione di debiti solo con l'Inps? Come si può pretendere che buttino il cuore oltre l'ostacolo, se l'Ato non ha messo a loro disposizione dei locali dove potersi cambiare, dove fare la doccia e dove potersi riunire? Ed infine, se sono gli unici 18 operai dell'Ato Belice-Ambiente che hanno un contratto di lavoro part-time (11 a 24 ore settimanali ed 8 a 30 ore), mentre gli altri sono tutti a tempo pieno?

Una settimana fa il consiglio comunale di Corleone ha approvato un ordine del giorno per impegnare l'amministrazione affinché solleciti l'Ato ad avviare una seria raccolta differenziata, e in questo ambito trasformare i contratti dei 18 operai a tempo pieno. D'altra parte, aggiungendo agli attuali carichi di lavoro la raccolta differenziata porta a porta e la pulizia di aree a verde (provvisoriamente assicurata da una ditta esterna a colpi di 15 mila euro al mese), gli operai ex Ciclat potrebbero benissimo passare a tempo pieno, senza aumentare i costi del comune.
d.p.
8 giugno 2008

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