di Marco Travaglio
L’avevamo promesso: potendo, avremmo cercato di parlare bene di qualche politico che se lo meriti. Non sarà una cosa molto frequente, per i motivi ben noti. Ma vorrei subito cogliere un’occasione, non sapendo quando me ne ricapiterà un’altra.
Claudio Fava, europarlamentare dei Ds ma soprattutto persona perbene, competente, coerente e – non guasta – pure giovane, é stato candidato come europarlamentare dell’anno da una giuria internazionale per la sua inchiesta sulle “extraordinary renditions” (cioè sui sequestri illegali di presunti terroristi, tipo Abu Omar) e sulle carceri segrete della Cia. La scelta spetta a tutti noi: non si decide nei palazzi, ma si vota on line, in tutta Europa, collegandosi al sito http://www.ev50.com/noflash/.
Io lo voto subito, non solo perché Claudio è l’unico italiano selezionato, ma anche per premiare la sua tenacia e il suo impegno, la sua serietà e la sua passione civile: qualità piuttosto desuete in Italia, ma non ancora in Europa.
Claudio, figlio del giornalista Pippo assassinato dalla mafia catanese e giornalista anche lui, s’è occupato a Bruxelles del rapimento di Abu Omar da parte di uomini della Cia, del Sismi e del Ros dei carabinieri. Ma, diversamente dal governo Berlusconi e dal governo Prodi, non se n’è occupato per coprire e insabbiare tutto col segreto di Stato sabotando il processo istruito dalla Procura di Milano e già in corso in Tribunale, bensì – come direbbe il Tg1 di Gianni Raiotta, se si occupasse di queste cose – “per fare piena luce”. E l’ha fatta con tale efficacia da riuscire ad aggregare intorno al suo lavoro deputati europei di ogni schieramento, compreso quello conservatore (che, diversamente da quello italiano, è roba seria).
Intanto il cosiddetto ministro della Giustizia Mastella tace da oltre un anno sulla richiesta dei giudici di Milano per l’estradizione e la ricerca dei trenta spioni americani che sequestrarono Abu Omar e mentre il governo italiano ricorre addirittura alla Consulta contro i giudici che vogliono processare gli autori del crimine (col dissenso di soli tre ministri: Di Pietro, Ferrero e Mussi), abbiamo l’occasione di premiare un raro politico italiano che fa il suo dovere e non tradisce il mandato degli elettori.
P.S. Perchè il voto sia valido, bisogna indicare un singolo candidato in ogni categoria riportata nel sito.
dal blog di Corrias, Gomez, Travaglio
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