(segue dalla prima)
L'intenzione degli autori, dice Claudio Fava, che con Stefano Bises, Domenico Starnone e con la collaborazione di Attilio Bolzoni e Giuseppe D'Avanzo, è autore della serie, prodotta dalla Taodue per Mediaset, è quella di raccontare e «provare a comprendere la quotidiana banalità del male, ma anche la sua capacità di seduzione, facendo attenzione a che questa non diventi per il pubblico una fascinazione». Claudio Gioè, giovane e ottimo attore siciliano, interpreta Riina. «Noi siciliani siamo esigenti sulle storie di mafia, che sono storie che per noi significano drammi con cui fare i conti. Qui è tutto molto aderente alla realtà, questa fiction è una storia catartica che viene offerta a tutto il pubblico. Nella prima puntata, quando si racconta della ascesa di Riina, che ha avuto un'infanzia affamata, ci può essere il rischio che il personaggio piaccia, ma noi siciliani sappiamo quanto la mafia possa essere subdola e affascinante. Nelle puntate successive però tutto questo si perde ed emerge la ferocia sua e degli altri». Daniele Liotti è l'unico personaggio inventato del film, il poliziotto Biagio Schirò, «che rappresenta tutti i soldati semplici che hanno combattuto la mafia, dei quali sappiamo il nome solo per quelli che sono morti». La “prima” nazionale de “il capo dei capi” la produzione ha voluto tenerla ieri sera a Corleone. E i corleonesi hanno risposto alla grande, riempiendo gli oltre 500 posti a sedere del cinema Martorana e restando persino in piedi. Curiosità, certo. Ma anche tanta voglia di guardarsi allo specchio, tanta voglia di guardare in faccia la mafia e i mafiosi, che a volte ci somigliano. Pubblico delle grandi occasioni ieri sera a Corleone, con un cinema Martorana strapieno, per applaudire gli attori, il regista e gli sceneggiatori. Putroppo, in una serata perfetta, la caduta di stile non poteva mancare. All'improvviso sul palco sono apparsi gli on.li Caputo ed Antinoro, i due "badanti" del sindaco Iannazzo. E giù gli "osanna" per la recente vittoria (del Polo) e per il giovane sindaco (di An). Ma che c'entrava tutto questo con la lotta alla mafia e con l'unità della società civile e politica per provare a vincere una battaglia così impegnativa?
23 ottobre 2007
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