Antonio Ingroia a Corleone: «i rapporti tra mafia e massoneria ci sono, sono continui, in particolare nei momenti di “trattativa” con lo Stato». «Un campo di lavoro sui terreni confiscati alla mafia significa completare il lavoro della magistratura, perchè sarebbe inutile che le procure lavorassero per fare le confische, se poi queste terre rimanessero incolte». «i “corleonesi”, sebbene non sono più nella “Cupola”, adesso tornata in città, continuano ad essere molto potenti e la cupola stessa non li controlla»
Terzo giorno di lavoro! Come sempre sveglia alle sei per una rapida colazione e poi partenza per i terreni. Un gruppo si è recato a Pietralunga per la raccolta dei pomodori, che oggi è stata più faticosa a causa del clima più caldo e per la stanchezza che stiamo accumulando. Le pause sono state frequenti e l’acqua è finita a metà mattinata. Però il raccolto è stato più veloce perché stiamo imparando un po’ meglio a lavorare; alcuni di noi si sono anche cimentati nella raccolta delle melanzane che si trovano accanto ai pomodori e serviranno a fare la “caponata” siciliana che quest’anno sarà dentro i pacchi natalizi!
Tornando abbiamo avuto un inconveniente: il pulmino ha forato due ruote consecutivamente e quindi abbiamo ritardato un bel po’…L’altro gruppo invece a Malvello sta continuando a zappare il vigneto per togliere le erbacce tra i filari. La fatica della zappa è stata premiata da una bella fetta ciascuno di cocomero a metà mattinata.
Nel pomeriggio è venuto a trovarci in palestra Antonio Ingroia, sostituto procuratore di Palermo. E’ stato un incontro molto bello e partecipato poiché gli abbiamo potuto fare tante domande e lui ci ha risposto a tutte con grande chiarezza e gentilezza: tra le tante gli abbiamo chiesto quali sono i rapporti tra mafia e massoneria e lui ci ha risposto che ci sono, continui, in particolare nei momenti di “trattativa” con lo Stato, come durante il periodo immediatamente successivo alle stragi. Ci ha detto poi che fare un campo di lavoro nei beni confiscati significa completare il suo lavoro perchè sarebbe inutile che lui e i suoi colleghi lavorassero per fare la confisca se poi queste terre rimanessero incolti “monumenti isolati”. Ci ha detto poi che aver arrestato Bernardo Provenzano non vuol dire affatto aver bloccato la mafia, e che i corleonesi, sebbene non più alla cupola, tornata nelle città, sono molto potenti e la cupola stessa non li controlla. Infine ci ha chiesto una cosa: che il nostro campo inizia dal sedicesimo giorno: la nostra esperienza non dovrà concludersi in questi quindici giorni a Corleone con l’Arci e la Cooperativa Lavoro e Non Solo ma continuare nelle nostre città, tra i nostri amici, parenti e conoscenti. “Così come faccio io venendo qui - ci ha detto – perché il mio lavoro non avrebbe senso se terminasse una volta uscito dall’ufficio della Procura!”. Abbiamo terminato con un caloroso applauso, anche perché personaggi di questo calibro che vengono a trovarci in palestra non sono molto usuali.
Dopo abbiamo avuto un po’ di tempo per scambiare qualche chiacchera con nuovo gruppo scout dell’Agesci arrivato aggi, Firenze13, undici tra ragazzi e ragazze che alloggiano in “casa Provenzano” con il gruppo fisso dei primi arrivati. La cena è stata ottima, a base di cous cous di verdura, melanzane, frutta e torta gelato, perché abbiamo festeggiato il compleanno di una ragazza degli scout Pistoia 4. In questo momento (sono le 23.30) abbiamo appena terminato la visione del film “scacco al Re” il documentario che narra la cattura di Bernardo Provenzano. Nei prossimi giorni faremo anche noi il viaggio dei pizzini e vedremo dal vivo quelle case e quelle vie che già abbiamo intravisto… Aumenta sempre di più la sintonia tra di noi, scout e non. Il lavoro è faticoso ma ci porta avanti la voglia di dimostrare la forza di questa terra, che giorno per giorno scalfisce, anche se di poco, il muro della mafia. Domani ci aspetta un’altra giornata intensa e quindi è l’ora della buonanotte!
Un saluto e a domani
I ragazzi del campo di lavoro “Liberarci dalla spine”
Corleone, 23 agosto 2007
Terzo giorno di lavoro! Come sempre sveglia alle sei per una rapida colazione e poi partenza per i terreni. Un gruppo si è recato a Pietralunga per la raccolta dei pomodori, che oggi è stata più faticosa a causa del clima più caldo e per la stanchezza che stiamo accumulando. Le pause sono state frequenti e l’acqua è finita a metà mattinata. Però il raccolto è stato più veloce perché stiamo imparando un po’ meglio a lavorare; alcuni di noi si sono anche cimentati nella raccolta delle melanzane che si trovano accanto ai pomodori e serviranno a fare la “caponata” siciliana che quest’anno sarà dentro i pacchi natalizi!
Tornando abbiamo avuto un inconveniente: il pulmino ha forato due ruote consecutivamente e quindi abbiamo ritardato un bel po’…L’altro gruppo invece a Malvello sta continuando a zappare il vigneto per togliere le erbacce tra i filari. La fatica della zappa è stata premiata da una bella fetta ciascuno di cocomero a metà mattinata.
Nel pomeriggio è venuto a trovarci in palestra Antonio Ingroia, sostituto procuratore di Palermo. E’ stato un incontro molto bello e partecipato poiché gli abbiamo potuto fare tante domande e lui ci ha risposto a tutte con grande chiarezza e gentilezza: tra le tante gli abbiamo chiesto quali sono i rapporti tra mafia e massoneria e lui ci ha risposto che ci sono, continui, in particolare nei momenti di “trattativa” con lo Stato, come durante il periodo immediatamente successivo alle stragi. Ci ha detto poi che fare un campo di lavoro nei beni confiscati significa completare il suo lavoro perchè sarebbe inutile che lui e i suoi colleghi lavorassero per fare la confisca se poi queste terre rimanessero incolti “monumenti isolati”. Ci ha detto poi che aver arrestato Bernardo Provenzano non vuol dire affatto aver bloccato la mafia, e che i corleonesi, sebbene non più alla cupola, tornata nelle città, sono molto potenti e la cupola stessa non li controlla. Infine ci ha chiesto una cosa: che il nostro campo inizia dal sedicesimo giorno: la nostra esperienza non dovrà concludersi in questi quindici giorni a Corleone con l’Arci e la Cooperativa Lavoro e Non Solo ma continuare nelle nostre città, tra i nostri amici, parenti e conoscenti. “Così come faccio io venendo qui - ci ha detto – perché il mio lavoro non avrebbe senso se terminasse una volta uscito dall’ufficio della Procura!”. Abbiamo terminato con un caloroso applauso, anche perché personaggi di questo calibro che vengono a trovarci in palestra non sono molto usuali.
Dopo abbiamo avuto un po’ di tempo per scambiare qualche chiacchera con nuovo gruppo scout dell’Agesci arrivato aggi, Firenze13, undici tra ragazzi e ragazze che alloggiano in “casa Provenzano” con il gruppo fisso dei primi arrivati. La cena è stata ottima, a base di cous cous di verdura, melanzane, frutta e torta gelato, perché abbiamo festeggiato il compleanno di una ragazza degli scout Pistoia 4. In questo momento (sono le 23.30) abbiamo appena terminato la visione del film “scacco al Re” il documentario che narra la cattura di Bernardo Provenzano. Nei prossimi giorni faremo anche noi il viaggio dei pizzini e vedremo dal vivo quelle case e quelle vie che già abbiamo intravisto… Aumenta sempre di più la sintonia tra di noi, scout e non. Il lavoro è faticoso ma ci porta avanti la voglia di dimostrare la forza di questa terra, che giorno per giorno scalfisce, anche se di poco, il muro della mafia. Domani ci aspetta un’altra giornata intensa e quindi è l’ora della buonanotte!
Un saluto e a domani
I ragazzi del campo di lavoro “Liberarci dalla spine”
Corleone, 23 agosto 2007
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