mercoledì 22 agosto 2007

Corleone, bocciata la mozione sul Parco della Rimembranza

Ha ottenuto 8 voti a favore, 5 contrari e 3 astensioni la mozione presentata da Dino Paternostro, consigliere comunale dei Democratici di Sinistra, che proponeva la redazione di un progetto di recupero del “Parco della Rimembranza”. E, quindi, non è stata approvata, perché di voti a favore ce ne sarebbero voluti almeno 9 (la maggioranza assoluta dei 15 consiglieri presenti in aula). Oltre a Paternostro, hanno votato a favore il presidente del consiglio Mario Lanza (Azzurri per la libertà) e i consiglieri Totò Schillaci (Margherita), Leo Colletto (Cattolici Riformisti), Salvatore Sorisi (Rinnova Corleone), Vincenzo Macaluso, Vincenzo Labruzzo e Francesco Piazza (Udc). Hanno votato contro, invece, Mauro di Vita e Giuseppe Giandalone (Alleanza Nazionale), Fausto Iaria (Partecipazione), Nicola Bentivegna di Forza Italia, e Calogero Di Miceli di “Azzurri per la libertà”. Ad astenersi, Franco Di Giorgio (Mpa), Maurizio Bruno (vicino all’Udeur) e Lillo Marino (vicino alla Margherita).
Il “Parco della Rimembranza”, attiguo alla villa comunale, da anni si trova in uno stato di assoluto abbandono. Quando fu realizzato, diversi decenni fa, ebbe la funzione di ricordare i soldati corleonesi caduti nella prima guerra mondiale, la “Guerra della Vittoria”. Col tempo, cambiata radicalmente la percezione dei concetti di “patria” e di “guerra”, si è anche attenuato il valore originario di questo “monumento” ai caduti. Per questo, nella mozione si proponeva di recuperare con un apposito progetto la grande area a verde e di provare ad attualizzare il significato del Parco, ribattezzandolo “Parco della Memoria”, da dedicare a tutte le vittime innocenti della violenza (guerre, criminalità mafiosa, terrorismo). Si proponeva anche che in questo progetto di rivitalizzazione civile e culturale del “Parco” fossero coinvolte le scuole, mediante la piantumazione di nuovi alberi, anche attraverso il sistema de “La scuola adotta un albero”.
Tutti i consiglieri hanno manifestato grande apprezzamento per la proposta di recupero del Parco naturale, ma le divisioni sono emerse in maniera netta sulla parte della mozione che prevedeva di estenderne il significato, dedicandolo a tutte le vittime innocenti della violenza. Iaria, Giandalone e di Vita, “sponsorizzati” dal sindaco Nino Iannazzo”, hanno rispolverato un patriottismo stile anni ’30. Di Miceli e Di Giorgio hanno sostenuto di tenere separati i caduti in guerra dai caduti per mafia. Marino e Bruno hanno recitato la parte di “Ponzio Pilato”. Hanno dimenticato che, da oltre un trentennio, il Parco versa in rovina, dimenticato da tutti. Hanno dimenticato che da anni somiglia ad una discarica abusiva (solo recentemente pulito dagli amministratori-spazzini). Hanno preferito rinunciare all’idea di recuperarlo, pur di recitare la parte dei “patriottici” ad oltranza, con qualche punta di fastidio per le vittime innocenti di mafia, «ai quali – hanno sostenuto Di Miceli, Di Giorgio e Iaria – sono già stati dedicati tanti monumenti e tante strade e piazze». Come dire: troppe.
21 agosto 2007

2 commenti:

  1. Egregio Sig. direttore voglio innanzitutto esprimere vivo apprezzamento nei suoi riguardi per aver portato in aula consiliare una mozione che ha richiamato l’attenzione del Consiglio comunale e della Giunta sul Parco della Rimembranza annesso alla Villa comunale di Corleone in quanto per molti anni, come giustamente lei sostiene è stato trascurato e dimenticato. Tuttavia ne io ne il consigliere Bruno (gruppo consiliare Liberi e democratici) siamo minimamente disposti ad accettare il ruolo di Ponzio Pilato che lei ci attribuisce in base alla posizione assunta in aula cioè quella dell’astensione sulla votazione. Una cosa è porre l’attenzione sullo stato di abbandono del parco e sulla necessità di mettere in atto efficaci interventi di manutenzione, argomenti sui quali ovviamente tutti ci siamo espressi favorevolmente, (anche la giunta per amor del vero ha manifestato grande sensibilita’ al problema), un’altra cosa è volere modificare o integrare il significato simbolico che quel luogo rappresenta.
    Nel suo intervento, in aula consiliare, lei ha dichiarato che molta acqua è passata sotto i ponti rispetto agli avvenimenti storici che quel luogo simboleggia e che il ricordo dei caduti delle guerre potrebbe benissimo essere integrato al ricordo delle altre vittime della violenza tanto da proporre, nella prima versione della mozione addirittura il cambio del nome del Parco (proposta sulla quale si è manifestato unanime dissenso tant’è che lei stesso vi ha rinunciato proponendo una modifica).
    Costatato che in sede di riunione dei capigruppo non si è riusciti ad elaborare una proposta che potesse raccogliere il consenso unanime dei consiglieri, cosa che ritengo necessaria su argomenti di tale valenza, ho dichiarato che l’argomento meritava ulteriori approfondimenti soprattutto attraverso il coinvolgimento dei cittadini dando loro modo di riflettere sull’argomento, di farsi una loro idea e perché no di manifestare la loro opinione. Senz'altro utile il sondaggio che sta facendo lei sul suo giornale on-line che però, mi permetta di suggerirle, non può essere effettuato in pochissimi giorni.
    Personalmente le posso assicurare, non sono aprioristicamente contrario alla sua proposta, ma ritengo che le problematiche sollevate attraverso la sua mozione abbiano un’implicazione storico-culturale tale da ritenere che la loro trattazione non poteva mai esaurirsi nel corso dei pochi minuti messi a disposizione del regolamento del consiglio comunale. Ecco perché affermo che la posizione assunta dal mio gruppo non sia stata quella di lavarsi le mani ma quella di un atteggiamento di grande responsabilità volta a favorire sull’argomento un’ampio dibattito a tutti i livelli.
    Il territorio nazionale come lei sa è disseminato di monumenti che ricordano i caduti delle guerre e che richiamano ai valori della Patria e dell’Unità nazionale primo fra tutti l’Altare della Patria in Roma. Proviamo ad immaginare se un parlamentare proponesse di cambiare o integrare il valore simbolico di quel monumento. Non credo che un argomento del genere potrebbe essere chiuso in qualche ora di discussione. Una proposta del genere scaturirebbe probabilmente dalla necessità legittima da molti avvertita di “attualizzare” termine da lei usato il valore simbolico di monumenti e ricorrenze che a volte forse potrebbero dare l’impressione di aver fermato troppo la storia che invece inesorabilmente continua e si evolve. Posizione che ovviamente si scontrerebbe con quella di chi ritiene che la simbologia di questi elementi non debba mai essere messa in discussione.
    Corleone, pur con i suoi grossi problemi, non è certo un caso a se rispetto a questo ragionamento. Sono certo comunque che la sua proposta sia destinata a suscitare appassionati dibattiti così come è avvenuto in quei pochi minuti in Consiglio comunale. Per quello che mi riguarda mi dichiaro disponibile con il mio gruppo qualora lei fosse d’accordo a presentare assieme a lei una mozione che impegni l’Amministrazione comunale e in particolare l’Assessorato alla cultura in occasione dell’apertura del nuovo anno scolastico di sottoporre l’argomento all’attenzione delle scuole e del mondo della cultura in generale partendo appunto dalla sua proposta.
    Saluto cordialmente lei e i suoi lettori
    Lillo Marino vice-presidente del consiglio comunale.

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  2. Secondo il mio piccolo punto di vista, premetto che non sono di Corleone, ma vengo spesso perchè ho molti amici lì, tempo fa mi è capitato di vedere questo luogo di cui parlate e devo dire che un pò di sporcizia c'era!Però di qui a dire che si vuole cambiare la finalità per cui è nato, non è il caso..........Poi ci sono tanti luoghi dedicati a morti di mafia e violenza in genere....Corleone ha bisogno di rinascere ed andare avanti...non ti aggrapparsi ancora al passato...

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