martedì 21 agosto 2007

Campo di lavoro di Corleone. Il Diario di laura

“ARRIVO”. Le ultime luci del tramonto: sono quasi le nove, l’ora della nostra partenza dalla stazione di Firenze. Chiacchiere confuse, qualche scambio di sguardi; cercare di scorgere facce conosciute per poter pronunciare un timido “Ciao”, e cominciare così a sentirsi parte di un gruppo. Di un gruppo di persone che sta per vivere un’esperienza comune di antimafia,che sceglie di dedicare due settimane della propria vita alle aspre terre siciliane, ad un senso di giustizia che troppo spesso manca. Genitori accalcati ai finestrini, intenti a dare le ultime raccomandazioni; c’è chi è già salito, chi saluta ancora una volta amici e parenti.. E finalmente le porte si chiudono, si parte! Ed ecco che subito nell’aria si materializzano parole,le più gettonate: “ Io sono … Tu invece sei?Ah, piacere!”: i discorsi scivolano, le risate cominciano; ognuno si descrive,parla di sé e di che cosa lo ha spinto ad essere lì, su quel treno. I “veterani” già parlano ricordando l’esperienza dell’anno precedente, tra sorrisi complici. La notte incalza: c’è chi dorme,chi ci prova e chi invece preferisce ridere e sgranocchiare qualcosa.
Dopo tante ore finalmente arriviamo: mentre siamo sulla corriera che dalla stazione di Palermo ci porta a Corleone, ecco che l’entroterra siciliano fa capolino, con le sue rocce e la sua vegetazione inedita. Ad accoglierci troviamo Salvatore della Cooperativa Lavoro e Non Solo, che per fortuna ci aiuta a caricare i nostri bagagli sul camion, alleggerendoci dal peso del viaggio appena concluso, mentre con affetto e calore saluta i ragazzi conosciuti lo scorso anno. C’è odore di legami forti,che senti di non poter ancora respirare del tutto.
E poi, dopo altri mille saluti, arriva la gioia anche per il nostro corpo: la prima tavolata tutti insieme!! Un po’ di tempo per cominciare ad ambientarci e subito un giro per Corleone; qualcuno fa subito uno strappo alla dieta e comincia il pomeriggio all’insegna di un bel cannolo! Alle 18,30 ci riuniamo tutti, per la prima volta: viene delineato il programma, i gruppi, le mansioni; la scelta di chi andrà a dormire nella casa in cui, fino a poco tempo fa, parenti stretti di Provenzano dormivano tranquillamente.
Ed ecco che dopocena si forma il primo cerchio di confronto: viene a trovarci Dino Paternostro, cominciano i primi discorsi sulla mafia e di quanto i prossimi giorni saranno determinanti per capire e sentire il senso di questa esperienza. Francesca ci parla del suo libro ”Come quei lampadieri”: ci ricorda chi sono; Pio La Torre, Placido Rizzotto i ragazzi della cooperativa, dell’arci e tutte quelle persone che come loro hanno sempre cercato di illuminarci la strada, con in mano la pertica della convinzione che qualcosa potesse realmente cambiare. Per “stare dalla parte buona della vita”. Per combattere il silenzio.
Laura
Volontaria in Servizio Civile Arci Toscana
20 AGOSTO 2007

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