di Cesare Damiano*
Nei 14 mesi dall’insediamento del Governo sono stati adottati misure ed interventi normativi ed intraprese attività amministrative per dare attuazione ai punti del Programma del Governo nell’ambito di specifica competenza del Ministero del Lavoro e della previdenza sociale. Si tratta di interventi e misure particolarmente articolati e di notevole incisività e complessità che costituiscono l’attuazione di un disegno organico. Disegno inteso, nella prospettiva di legislatura, a conseguire gli obiettivi del Programma, fin qui realizzato coerentemente, a partire dal DPEF dello scorso anno. E, a seguire, con gli interventi nel decreto legge n. 223/2006, con la finanziaria per il 2007, nel disegno di legge di iniziativa governativa in materia di normativa sulla sicurezza dell’aprile 2007, con le linee tracciate in materia di politiche del lavoro nel DPEF all’esame del Parlamento, nel Protocollo su previdenza, lavoro e competitività. In particolare si è operato nelle aree tematiche di seguito indicate.
1) Favorire il contratto a tempo indeterminato come strumento principe di una occupazione di qualità che dia certezza al lavoratore e crescita professionale utile allo stesso sviluppo dell’impresa (cfr.: cuneo fiscale, misure per la stabilizzazione nel settore privato ed in quello pubblico).
2) Intervenire sugli strumenti di flessibilità sul piano normativo, ma anche amministrativo, per eliminare le tipologie più esasperate, per ricondurre alcuni istituti ad un uso più funzionale e corretto, per combattere gli abusi con una forte azione ispettiva (cfr.: circolare sui call center e conseguente attività ispettiva) così da incidere sugli aspetti patologici che portano alla precarietà.
3) Migliorare, in parallelo, le tutele per i lavori non standard (malattia per gli apprendisti) e, in particolare, per i collaboratori coordinati, riconoscendo loro, per la prima volta, l’indennità per malattia e per l’astensione anticipata obbligatoria per maternità, migliorandone, altresì, le prestazioni pensionistiche (incremento aliquote contributive), nonchè configurando istituti particolari, funzionali a corrispondere ad esigenze connesse a momenti di non occupazione (Fondo dedicato).
4) Ridefinire il sistema dei c.d. ammortizzatori sociali in chiave universalistica ed in una logica proattiva, superandone l’impostazione assistenziale e “difensiva” per trasformarlo in uno strumento funzionale a nuovi impieghi con il concorso stringente delle politiche attive e dei servizi per l’impiego in un quadro di forte collaborazione fra Stato, Regioni, Parti sociali ed attori di sistema.
5) Intervenire con strumenti mirati alle fasce deboli del mercato del lavoro (giovani, donne, ultra cinquantenni).
6) Contrastare il lavoro nero e irregolare con un set di strumenti sempre più pregnanti ed incisivi (estensione DURC, indici di congruità, comunicazione di assunzione il giorno precedente).
7) Migliorare le condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, anche qui con norme, ma anche con concrete azioni sul piano amministrativo, attraverso un mix di prevenzione, premialità dei comportamenti virtuosi, più forte repressione e sanzioni nei casi di violazioni (cfr.: rispettivamente, misure previste nel disegno di legge di riordino della normativa in materia di sicurezza, riduzione dei premi INAIL nel settore artigiano, incremento delle dotazioni organiche degli ispettori e dei carabinieri del Nucleo di Tutela e inasprimenti di pena e nuove fattispecie previste dal medesimo disegno di legge).
8) Intervenire in materia pensionistica e previdenziale con una rivisitazione della normativa, in funzione equitativa in grado di contemperare esigenze sociali e individuali con le compatibilità finanziarie di medio e lungo periodo, migliorando, altresì, le pensioni basse, nonché, con l’insieme delle varie misure, i livelli delle prestazioni pensionistiche (ad es.: favorendo il riscatto dei corsi di laurea; rendendo più agevole la totalizzazione; riconoscendo la contribuzione figurativa piena durante la fruizione dell’indennità di disoccupazione, di cui è stata migliorata, la durata e l’entità).
Pur nella brevità del periodo temporale trascorso e in presenza delle note difficoltà nei percorsi parlamentari, l’insieme di misure fin qui attuato, unitamente a quelle proposte ed avviate, costituisce, dunque, un notevole grado di avanzamento nell’attuazione del Programma di Governo e conseguentemente un significativo e radicale cambio di rotta rispetto al passato, comportando, altresì, una complessiva ed imponente ridistribuzione di risorse finanziarie sul lavoro, sulle tutele e sulle pensioni che attesta l’attenzione che il Governo riserva ai ceti più deboli e a tematiche di alto valore ed interesse sociale. L’obiettivo resta quello di consegnare al Paese, al termine della legislatura, un sistema più equo, più solidale, più garantito che sappia dare opportunità alle giovani generazioni, tutele ai lavoratori, dignità ai pensionati, e che sia in grado di assicurare la crescita nell’equità, dimostrando come si possano coniugare ragioni produttive, esigenze di innovazione, elementi di costo con una “buona occupazione” che è garanzia essa stessa di vera crescita del Paese.
Gli interventi più significativi, sul tema del lavoro del Protocollo del 23 luglio 2007
Con riferimento alle collaborazioni:
- si proseguirà nelle azioni rivolte a contrastare l’elusione della normativa di tutela del lavoro subordinato, ponendo particolare attenzione alle collaborazioni svolte da lavoratori, anche titolari di partita IVA, che esercitino la propria attività per un solo committente e con un orario di lavoro predeterminato;
- in previsione di una più ampia riforma della totalizzazione , interventi immediati che assicureranno ai lavoratori l’utilizzabilità dei contributi versati;
- aumento graduale dell’aliquota dei parasubordinati, finalizzato a rafforzare la posizione pensionistica dei giovani parasubordinati;
- Istituzione di un fondo credito per il sostegno dell’attività intermittente dei parasubordinati.
Con riferimento al contrasto alla precarietà:
- Per il contratto a termine: - Affermazione che il contratto a tempo indeterminato è la forma comune di rapporto di lavoro; - tetto a 36 mesi (comprensivo di proroghe e di rinnovi), oltre il quale il rapporto si trasforma a tempo indeterminato, salva l’attivazione di una particolare procedura presso le DPL (il Ministero allerterà le Direzioni perché vigilino contro le elusioni);- diritto di precedenza a favore di lavoratori che abbiano lavorato più di 6 mesi; - Abrogazione del job on call
- Per lo staff leasing: lasciando inalterata la facoltà per le Agenzie di lavoro di assumere lavoratori a tempo indeterminato, si costituirà un tavolo di confronto con le Parti sociali, nell’ambito delle linee indicate dal programma.
Per quanto riguarda il part time: - per i lavoratori che abbiano trasformato il loro rapporto a tempo pieno in rapporto a tempo parziale, il diritto di precedenza rispetto alle assunzioni a tempo pieno per le stesse mansioni o per mansioni equivalenti; - attribuire ai contratti collettivi stipulati dai sindacati comparativamente più rappresentativi la facoltà di introdurre clausole elastiche e flessibili e di disporne la relativa disciplina; stabilire comunque la necessità dell’accordo individuale per il lavoratore o la lavoratrice che abbiano concluso contratti a tempo parziale motivati da comprovati compiti di cura.
Sull’apprendistato sono previste una serie di misure da concordare con le Regioni al fine di rendere l’apprendistato professionalizzante un utile strumento di ingresso nel mercato del lavoro per i giovani.
In particolare: - si rafforzerà il ruolo della contrattazione collettiva, nel quadro di un perfezionamento della disciplina legale della materia; - si definiranno standard nazionali dei profili professionali e dei percorsi formativi, anche al fine di agevolare la mobilità geografica degli apprendisti; - si fisseranno, nel rispetto delle competenze regionali, standard nazionali di qualità della formazione (soggetti e organismi accreditati/autorizzati, certificazione degli esiti formativi, riconoscimento di crediti). Saranno potenziati i servizi pubblici per l’impiego che diventeranno lo snodo fondamentale anche per la gestione degli ammortizzatori sociali.
Sul versante previdenziale e degli ammortizzatori sociali: - aumento della durata e della misura dell’indennità disoccupazione anche con requisiti ridotti (meno di 78 gg. nel biennio precedente e con misura che aumenta); - copertura figurativa piena, commisurata alla retribuzione percepita (consentirà ai lavoratori dipendenti con contratti a termine di colmare i vuoti contributivi e di aumentare le prestazioni pensionistiche future); - cumulo di tutti i periodi contributivi.
Per i giovani: - Fondo microcredito per il sostegno all’attività dei giovani e in particolare delle donne; - Fondo per il credito ai giovani lavoratori autonomi. - maggiore convenienza il riscatto della laurea.
Per le donne: - sgravi mirati a sostenere i regimi di orari flessibili legati alle necessità della conciliazione tra lavoro e vita familiare;- destinazione di una quota di risorse destinate alla formazione per i programmi mirati alle donne durante l’intero percorso della vita.
* Ministro del Lavoro
L'Unità, 31.07.07
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