La Sicilia, 19/07/2007
giovedì 19 luglio 2007
Paolo Borsellino è ancora vivo!
PALERMO - La giornata della memoria è cominciata con i bimbi delle elementari che fanno il gioco dell'oca della legalità in via Mariano D'Amelio davanti al cippo con l'ulivo che ricorda il procuratore aggiunto Paolo Borsellino, e gli agenti della polizia di Stato che gli facevano da scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cusina, Claudio Traina e Vincenzo Limuli, massacrati nella strage del 19 luglio 1992 e di cui quest'anno ricorre il quindicesimo anniversario. Ma almeno finora la città normale, quella degli impiegati, dei commercianti e dei lavoratori, non ha testimoniato il ricordo per il giudice assassinato col tritolo. Non c'erano persone affacciate ai balconi, né lenzuoli appesi come un tempo quando a Palermo la gente esponeva teli bianchi con scritte antimafia.Sul cippo che ricorda la strage vi sono solo le corone d'alloro ufficiali, mancano i mazzi di fiori che fino ad alcuni anni fa portavano le persone lasciando un biglietto con una frase di speranza per il futuro. Una corona l'ha portata il presidente del Senato Franco Marini che ha detto: "Provo una grande emozione a Palermo dove sono venuto a ricordare Paolo Borsellino e gli agenti della scorta uccisi in via D'Amelio 15 anni fa. Si tratta di martiri della democrazia". Marini ha poi aggiunto che "occorre valutare con estrema attenzione tutti i nuovi indizi che emergono, per fare piena e completa luce sulle circostanze in cui maturarono quei tragici eventi, indagando senza alcun limite se non l'attenta ricerca della verità. Bisogna dare risposte al Paeseche chiede ancora di sapere come e perchè lo Stato possa essere stato attaccato, colpito anche se non vinto, da coloro che uccisero Borsellino e Falcone". Quindi il presidente del Senato è andato nell'aula magna del palazzo di Giustizia di Palermo dove politici, tra cui il sindaco di Roma Walter Veltroni, e magistrati commemorano le vittime.Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio alla vedova di Borsellino, Agnese, scrivendo tra l'altro: "Trascorsi ormai quindici anni dal tragico attentato che costò la vita a Paolo Borsellino e agli agenti della sua scorta Catalano, Cosina, Loi, Li Muli e Traina, restano più che mai vivi nella mia memoria e in quella di tutti gli italiani il dolore e lo sgomento per un così terribile evento". Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha inviato invece un messaggio al Prefetto di Palermo: "L'anniversario della strage di via D'Amelio rinnova in ciascuno di noi momenti di intensa e commossa riflessione su quel tragico evento che, a distanza di anni, è penetrato nel profondo delle nostre coscienze come punto drammaticamente oscuro della nostra storia. Ci stringiamo perciò ai familiari dei caduti. Il giudice Borsellino e gli agenti di scorta debbono essere considerati da tutti martiri gloriosi della nostra patria".E intanto mentre la Palermo ufficiale ricorda il magistrato e gli agenti della polizia di Stato, il giudice per le indagini preliminari di Caltanissetta, Ottavio Sferlazza, ha respinto la richiesta di archiviazione dell'inchiesta sul furto dell'"agenda rossa" di Borsellino, scomparsa dalla borsa del magistrato dopo la strage. Quell'agenda che, dice la sorella del giudice, Rita Borsellino, "se ritrovata potrebbe aiutare a ricostruire tante cose".
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