di Lillo Miceli
Pantelleria - Recuperate 3.418 monete bronzee, forse disperse durante una battaglia
Non credevano ai loro occhi, gli archeologi e subacquei che stavano lavorando al progetto per la valorizzazione dei siti sommersi al largo di Cala Tramontana, a Pantelleria, quando accidentalmente hanno scoperto un vero e proprio tesoro: 3418 monete puniche di bronzo adagiate sulla sabbia del fondo marino. E' stato un piccolo bagliore ad attrarre l'attenzione del ricercatore Francesco Spaggiari, prima una moneta, poi un'altra e poi tante altre ancora. Lo stupore è stato grande perché non si tratta di un ritrovamento qualsiasi, ma di uno dei più importanti di età punica.
«E' stata un'autentica sorpresa», ha detto l'architetto Giovanni Di Fisco, direttore del progetto finanziato da Arcus Spa e realizzato dal consorzio Mediterranea Engineering, Ares e Cala Diving. «Da giugno - ha aggiunto Di Fisco - lavoriamo alla creazione di itinerari archeologici subacquei nella cala, ad una profondità compresa tra i 15 e i 22 metri. Sapevamo della presenza di reperti, anfore e ceramiche soprattutto, ma non immaginavamo di trovare un tesoro. All'inizio erano solo 600 monete, poi giorno dopo giorno, sono diventate più di tremila. Probabilmente, sono state disperse durante un evento bellico».
Le monete ritrovate da Spaggiari, hanno tutte la stessa iconografia: su un lato la dea Tanit con la testa rivolta a sinistra e l'acconciatura sostenuta da una corona di grano e sull'altro una protome equina (testa di cavallo), rivolta verso destra e affiancata da simboli (una caduceo e una stella). Sono monete molto diffuse, coniate tra il 624 e il 241 a. C., anni in cui i romani completavano la conquista della Sicilia, con Pantelleria ultimo baluardo cartaginese.
«Il fatto che si tratti di monete uguali, ci fa pensare a un pagamento istituzionale - ha sottolineato Leonardo Abelli, direttore scientifico del progetto -. Se si fosse trattato di un pagamento frutto di un commercio, i tagli delle monete sarebbero stati differenti. Lo sfondo che si può ipotizzare è quindi quello di una nave cartaginese di stanza a Pantelleria, pronta a salpare alla volta della Sicilia con un carico importante di monete che servivano a finanziare la missione antiromana presso i partiti punici dell'Isola».
Le ipotesi sui reperti ritrovati, il contesto di Cala Tramontana e la distribuzione territoriale del potere durante la seconda guerra punica, saranno i temi del convegno: «I tesori archeologici di Cala Tramontana», che si terrà domani al Castello di Pantelleria, organizzato da Arcus Spa, Mediterranea Engineering, Ares e Cala Levante Diving.
Il progetto è piuttosto suggestivo: creare dei percorsi archeologici sottomarini dopo avere ripulito, catalogato e ricollocato laddove sono stati scoperti i reperti restituiti dal mare. Un museo subacqueo con un percorso affascinante, nel pieno rispetto della natura. Saranno organizzate visite guidate per esperti sub che dovranno scendere anche oltre i venti metri di profondità.
Ma per consentire a tutti la possibilità di apprezzare le bellezze archeologiche sottomarine, la seconda parte del progetto, che dovrebbe finanziare Arcus Spa (società che fa capo al ministero delle Infrastrutture ed a quello ai Beni culturali), prevede la possibilità di collocare delle telecamere sott'acqua che invieranno le immagini su grandi schermi. Il visitatore virtuale avrà la possibilità di guidare il percorso grazie a specifici comandi.
Ovviamente, nella posa delle telecamere e dei cavi i tecnici avranno cura di non alterare l'ambiente marino. Telecamere che, oltre a consentire l'immersione virtuale, daranno la possibilità di vigilare su eventuali intrusioni di predatori ed eventuali inquinamenti.
La Sicilia, 12/08/2011
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