martedì 8 febbraio 2011

L'intervista. Vendola: “Ora tocca all’opposizione”

Nichi Vendola
di Francesco Palladino
È l’uomo della “narrazione”, delle “fabbriche”, del “cantiere” programmatico, Nichi Vendola, il leader di “Sinistra, ecologia e libertà” (Sel). Con queste metafore ed immagini, Vendola disegna scenari politici suggestivi, affascina l’interlocutore, conquista le piazze. È un grande affabulatore che realmente è un competitore forte e credibile per Berlusconi sul piano mediatico e popolare. Nel messaggio inviato a “Libertà e Giustizia” per la manifestazione al Palasharp di Milano, Vendola dice che “c’è tutta un’Italia che non ne può più. La Nazione è tramortita, il paese è in ginocchio. Ciò che condannerà Berlusconi non sarà la triste e squallida vicenda di Ruby e delle altre ragazze ai festini; chi lo condannerà saranno i coetanei di Ruby, quei ragazzi e ragazze che oggi non hanno un futuro. Ecco, pensare che un’intera generazione per immaginare il proprio futuro debba prostituirsi: questo è il vero scandalo del berlusconismo!”. Vendola è nato a Bari il 26 agosto 1958, è stato deputato ed è governatore della Puglia dal 2005. Scrittore e anche poeta. Mi dice: “Abbiamo visto a Milano migliaia di persone che hanno un sentimento sparpagliato, a volte caotico, alla ricerca di un orizzonte e di una bussola, che dovrebbe essere il compito della politica e del centrosinistra in particolare. Per liberarci di Berlusconi dobbiamo capire bene cosa è il berlusconismo: in questi anni c’è stata una mutazione culturale, evidenziata con la marginalizzazione del valore sociale della scuola, della conoscenza e del sapere. La Tv commerciale ha sostituito gli apparati della formazione ed ha diffuso l’idea che non esiste la società ma il mercato, non siamo cittadini ma clienti, utenti, pubblico. Anche il centrosinistra è stato complice di questa regressione culturale”. L’attacco alla democrazia, secondo Vendola, si manifesta nella critica alla Costituzione, agli articoli 1 e 3 (uguali di fronte alla legge) e poi 21 (sulla libertà di stampa): “Il bavaglio sulla bocca di Santoro è grave quanto il bavaglio all’operaio di Pomigliano o Mirafiori. Oggi la modifica dell’articolo 41 è il momento di massima aggressione della destra (e di subalternità della sinistra). Se cambi quell’articolo, che prevede la responsabilità sociale e ambientale dell’impresa, vuol dire che vuoi ‘costituzionalizzare’ il metodo Marchionne, cioè l’irresponsabilità dell’industria verso la società. “Ecco perchè dico che le forze di opposizione devono ora costruire una storia, una ‘narrazione’, un cantiere programmatico che abbia la capacità di legare insieme diritti sociali e civili, diritti umani e ambiente. Voglio voltare davvero pagina. Non trovarmi con il berlusconismo senza Berlusconi. Vorrei vivere in un paese non berlusconiano, con Berlusconi che fa il nonno”.

Ma lei con la ‘narrazione’ e le ‘fabbriche’ può anche raccogliere tra gli elettori tanti consensi da portare alla vittoria il centrosinistra? D’altronde Giovanni Bachelet al ‘Palasharp’ ci ha ricordato che “in democrazia non basta avere ragione, ma dobbiamo anche convincere il 51% ad essere d’accordo con noi”.
“Nel passato, candidati del centrosinistra, icone del moderatismo, hanno preso schiaffi e sono stati sconfitti (un esempio, Rutelli). Io ho vinto due volte in una regione che è sempre stata percepita come una fucina politica per l’Italia (ricordo Moro e, sull’altro versante, Tatarella), e, in tempi recenti, come la cassaforte elettorale del centrodestra (Fitto). Secondo i campioni della tattica e della realpolitik del Pd per vincere bisogna trasferire tanti frammenti di idee e proposte dell’avversario nel proprio campo; poi fare un discorso che non turbi il perbenismo piccoloborghese che si suppone essere la cifra dell’opposizione: quindi non si deve essere comunisti, nè credenti alla mia maniera, ma essere neosagrestani. Ma i ceti medi di oggi sono diversi da quelli di una volta: perdono la fiducia nel futuro, sono angosciati dalla precarizzazione del lavoro, un giovane su due nel mezzogiorno non ha prospettive di impiego. Noi dobbiamo interpretare questa paura. L’Italia è finita nel pantano non perché qualcuno si è presentato come estremista, ma perché la politica è diventata una melassa informe. Se Marchionne vuole stracciare 100 anni di storia industriale e sindacale, dobbiamo reagire e non tacere”.

Quindi, Vendola candidato alle primarie del Pd – se ci saranno davvero- per quali obiettivi di governo immagina di battersi?
”Non sto giocando una partita per la mia carriera….intendo invece combattere per destrutturare il centrosinistra com’è adesso, per poter aprire il ‘cantiere’ di un nuovo centrosinistra. Finora esso si è sempre presentato come un compromesso precario e forzoso tra cosiddetti radicali e i riformisti. Ma così non si è mai entrati nel merito vero dei problemi. Finora una parte del centrosinistra ha pensato a come guadagnare la vittoria elettorale, certo importante, ma non ha lavorato per raggiungere il mutamento sociale e culturale. Per cui si può anche vincere alle elezioni, e insieme perdere la società. Al centrosinistra è accaduto più volte. Quindi le primarie per me sono il momento della discussione sulla coalizione e sul programma, compiuta….all’aria aperta. Discutere nel chiuso degli organi direttivi significa condannarsi ad un avvitamento continuo”.

Il segretario Pd Bersani, all’Assemblea nazionale, ha detto che siamo “in una emergenza democratica, economica, sociale, morale” e, per andare oltre Berlusconi, ha riproposto un’alleanza elettorale di “tutte le forze di opposizione responsabili” e poi un “governo costituente” per affrontare i problemi più urgenti e gravi. Le pare una via percorribile?
“Francamente spero che nessuno insista ancora sulla proposta del governo costituente, perché sarebbe un contributo alla campagna elettorale di Berlusconi. Si pensa ad un accordo con Fini e senza Di Pietro. E perché? Casini poi non andrebbe mai insieme a quello o a quell’altro. È il gioco dei veti e delle interdizioni. Una coalizione così non si può fare. Io non ho pregiudizi verso gruppi o persone, ma chiedo: posso fare un accordo con chi ha considerato giusta la riforma Gelmini? Che è il cuore del berlusconismo. Ma di cosa stiamo parlando? Fini cosa vuole fare? Lo ha detto chiaramente: rifondare il centrodestra; mentre io voglio rifondare il centrosinistra. Come possiamo stare insieme? A meno che non si dica: alle elezioni andremo con un accordo perché vogliamo liberarci di Berlusconi e subito dopo il voto, modificheremo la legge elettorale, faremo una legge sul conflitto di interessi e poi torneremo di nuovo alle urne”.

Non è un obiettivo programmatico di poco conto fare un governo per cambiare la legge elettorale….
“Ma è credibile e serio chiedere ora il voto per indire altre elezioni dopo sei mesi? Tolta la possibile intesa sulle regole, non è pensabile, dopo, giocare la partita nel campo della destra; né posso pretendere che un uomo di rango come Fini venga a giocarla in compagnia del centrosinistra. È autolesionismo puro: ogni volta che si parla di alleanza da Vendola a Fini la pattuglia parlamentare di ‘Futuro e Libertà’ rischia di perdere pezzi… Mentre è tempo di aprire il ‘cantiere’ del centrosinistra senza vincoli: la questione morale, il modello sociale, la libertà delle donne, la questione dell’immigrazione. Discutiamo dell’Italia che vogliamo, c’è un’Italia migliore di quella volgare che abbiamo sulle spalle ancora adesso”.

Ma lei ritiene che siamo alla vigilia di elezioni generali?
“I fatti politici e giudiziari si sviluppano in modo imprevedibile. Gli ingredienti decisivi variano di momento in momento. Oggi è Berlusconi che appare il più preoccupato per il ricorso alle urne. Sta vivendo queste settimane barricato nel Palazzo, come un qualunque ‘rais’ nordafricano. È attaccato alla poltrona. D’altronde la crisi del centrodestra è irreversibile, strutturale, non si capisce come si potrà ricomporre un quadro di stabilità. Anche la credibilità di quella classe dirigente è crollata. Adesso conterà molto la capacità che avrà il centrosinistra di mettere in campo una ipotesi di alternativa possibile e realizzabile”.

Vendola ci ha così portato a sognare un’Italia davvero diversa e migliore, con una politica pulita e carica di progetti. La sua ‘narrazione’ è importante: finchè Berlusconi e il berlusconismo non saranno sconfitti, saremo immersi nell’incubo. Dimissioni del premier, anzitutto. Arrivederci a domenica 13 febbraio, in piazza con le donne.
INTERVISTA PUBBLICATA SUL SITO
DI "LIBERTA' E GIUSTIZIA"

30 interventi a “Vendola: “Ora tocca all’opposizione””

1. Giovanni scrive:
8 febbraio 2011 alle 18:28
De Coubertein abita ancora a sinistra, per la quale- come emerge dal ragionamento di Vendola- l’importante é partecipare. Vincere diventa secondario, fondamentale é che si sia sempre e comunque “duri e puri”. Temo che con questi ragionamenti Berlusconi continuerà a dominare. Solo nella parte finale dell’intervista, il “narratore” ha un attimo di lucidità politica, non escludendo un’alleanza costituzionale e repubblicana, anche con un orizzonte temporale ristretto per poi tornare subito al voto una volta formulata una nuova legge elettorale e definite regole certe e democratiche che evitino i conflitti d’interesse.In questa fase, per tornare a vincere, la linea giusta é quella di Bersani. Solo che tanti grandi “illustri” pensatori fanno a gara per demolirla

2. marco tarantino scrive:
8 febbraio 2011 alle 18:27
Attilio, credo che sia ovviamente legittimo avere la propria opinione, ma meno legittimo è affermare il falso. Ti rispondo su tre punti: 1 le internalizzazioni fanno risparmiare alla sanità che riduce gli appalti alle aziende e cooperative private che spesso assumono con contratti superprecari e crea posti dfi lavoro a tempo indeterminato. 2 Il solare non interessa campi coltivati che vengono riutilizzati ma spesso è una risorsa per convertire le migliaia di ettari di terreno non coltivbato che è presente in regione (e comunque si è più volte detto che adesso si deve investire nel solare in città). 3 i festival musicali che sembri disprezzare (ai quali si aggiunge anche l’ex Arezzo wave) alimentano il turismo culturale e creano indotto e posti di lavoro. Credo che Vendola sia oggi l’unica vera alternativa politica er culturale a Berlusconi

3. Mauro Cavicchini scrive:
8 febbraio 2011 alle 18:25
Nichi Vendola sa parlare alla testa e al cuore della gente di sinistra come me. Esprime la migliore tradizione della migliore sinistra italiana ed è capace di innovarla e di proiettarla in un progetto di cambiamento del nostro paese. Questa è la modernità, a meno che non si voglia dire che è moderno chi sta con Marchionne e non con i lavoratori di Mirafiori che hanno votato no (e con quelli che hanno votato sì sotto ricatto). Credo che con Vendola, e con Sinistra Ecologia Libertà, possiamo farcela a cambiare il centrosinistra, a mandare Berlusconi a fare il nonno (o alla bocciofila, se preferisce), e anche a cambiare il paese sradicando il berlusconismo.

4. Patrizia von Eles scrive:
8 febbraio 2011 alle 18:23
Concordo con quasi tutto quello che dice Vendola. Credo anche che molta più gente che in passato sarebbe interessata non solo ad un cambio di governo ma alla costruzione di un nuovo modello di società. E’ un problema politico ma anche culturale e significa innanzitutto vincere il berlusconismo. Tuttavia bisogna prima mandare a casa Berlusconi. Certo il problema non è solo lui ma gli italiani che lo votano (confesso che faccio fatica a capire e come italiana, sopratutto all’estero, me ne vergogno). Ma Berlusconi (e non il berlusconismo) rappresenta oggi una vera emergenza democratica. Non riusciamo, unendo tutti coloro che sono d’accordo su questo, fare questo primo passo fondamentale per restituire al nostro paese regole uguali per tutti e rispettabili per poi tornare a confrontare opinioni anche diverse? Nella nostra storia questo è già successo! E se abbiamo una “bellissima Costituzione” è grazie a chi allora si rese conto che bisognava essere uniti per darsi regole condivise. Oggi ne abbiamo bisogno come allora

5. Rosanna scrive:
8 febbraio 2011 alle 17:59
Beati coloro che pensano che quest’uomo sia un uomo veramente di sinistra. Purtroppo tra quello che dice e quello che fa c’è un abisso. Ricordo quando in un’intervista alle iene ha detto che se l’ILVA di taranto non si fosse messa a norma con le emissioni entro il 31/12/2010 lui l’avrebbe fatta chiudere. Ora va dicendo che il problema l’ha risolto e che i valori sono rientrati nella norma, ma nei suoi sogni! come fa a fare certe affermazioni visto che l’ilva non si lascia monitorare? Questa è solo una delle tante balle colossali che Vendola ha raccontato ai pugliesi ma purtroppo queste cose nel resto d’Italia non si sanno

6. Tweets that mention Vendola: “Ora tocca all’opposizione”
Libertà e Giustizia -- Topsy.com scrive:
7. aldo45 scrive:
8 febbraio 2011 alle 17:58
Sono pensionato sempre piu incazzato credo nonostante tutto ancora nel PD e stimo molto il Mio segretario.Ma vendola mi piace, mi incantano le sue proposte.E spero che però anche lui si convinca che nel PD ci sono diverse anime,che bisogna fare i conti, altrimenti non si và da nessuna parte.

8. Romolo scrive:
8 febbraio 2011 alle 17:51
Niki, questa volta dobbiamo espatriare tutti? Volete regalare altri 20 anni alla destra? Vorrei ricordare che l’ ultima volta ciliegina sulla torta siete rimasti fuori dal Parlamento. Niki, siamo nel 2011 non nel 1800. Sveglia!!!

9. MASSIMO scrive:
8 febbraio 2011 alle 17:39
Le primarie non sono quelle del PD , come si dice ma quelle di coalizione, per cui bisogna mettersi d’accordo anche con chi sta nella coalizione oltre a lui. Quando parla delle primarie con si capisce qual’e’ l’argomento, e’ in stato confusionale, se entra nel PD allora e’ ‘una cosa , ma se si fanno per una coalizione allora bisogna vedere chi fa parte della coalizione e con loro stabilire le modalita di svolgimento. Il problema e’ che come si dice, il governatore vuole fare l’americano con i soldi degli altri. entri nel Pd cosi potra pretendere di fare le primarie come vuole lui. . E chiaro che gli aderenti hanno una quantita di partecipazione di granlunga superiore ai simpatizzanti del Pd. E nella ragione sociale del movimento e nella sua ragione di esistere . Entri nel Pd poi se ne parla.

10. Carlo scrive:
8 febbraio 2011 alle 17:33
Nichi Vendola sa portare avanti una nuova narrazione, sa concretizzare le sue proposte, sa essere convincente, ma non ha alle sue spalle un partito che davvero possa fare la differenza, di quelli che quando vincono si affermano con il 60% e quando perdono non scendono sotto il 20%. Utopia? No, semplicemente un partito del Socialismo Europeo, un partito del PSE. Se lo avesse sarebbe già premier.

11. Michele Trotta scrive:
8 febbraio 2011 alle 17:28
Cosa dire…finalmente qualcosa di sinistra. Sono un insegnante che il prossimo anno vado in pensione. Ha ragione sulla Contro riforma Gelmini e su questo ci giochiamo il futuro di tutti, nonni, figli e nipoti.

12. Francesco scrive:
8 febbraio 2011 alle 17:24
Stimo Nichi Vendola e condivido l’idea della necessità di una nuova narrazione collettiva, visto lo smarrimento di una parte importante dell’opinione pubblica, solo parzialmente riempito dalle immagini vuote che l’impero mass-mediatico del raís continu a pompare nelle teste di tutti noi dala fine degli anni ’70. Tuttavia mi sembra che lui inverta l’ordine: la narrazione nasce dall’azione, secondo me. A me piacerebbe vedere delineato un programma su alcuni punti molto sensibili. Il nostro è un paese in cui ognuno vive nell’incertezza: di perdere il lavoro, di non poter pagare il mutuo, di non poter avere accesso al mutuo, di non aver accesso agli ammortizzatori sociali di base in caso di disoccupazione, di non sapere come fare a pagare la retta della casa di riposo dei genitori, di non sapere se alla fine del percorso di studi ci sarà un lavoro all’altezza ad attenderlo… Perché Vendola non spiega con numeri e un piano credibile come pensa di dare fiducia e sicurezza alla nostra società? Quali sarebbero le sue priorità? Dove taglierebbe? Dove investirebbe? Vorrei vedere numeri affidabili, calcoli sul medio-lungo periodo, assuznione di responsabilità. Da lì potrebbe costruire un discorso più credibile, concreto e allo stesso tempo coerente con principi di sinistra. P.S.: vivo in Svezia e so cosa significa vivere in una società fortemente compettiiva (niente funzionari pubblici inamovibili a vita, nemmeno nell’educazione) dove tuttavia esiste sempre una rete di protezione che rende l’individuo (il perno della società svedese) sicuro delle proprie possibilità e autonomo.

13. Vincenzo Fiore scrive:
8 febbraio 2011 alle 17:24
@altilio pressi: le internalizzazioni in sanità portano a un risparmio per le casse regionali ed un aumento di stipendio (oltre che stabilità) per i lavoratori. Gli unici a perdere sono gli intermediari: agenzie interinali et similia, che non possono fare la “cresta” e non fanno più da serbatoio di voti per i politici più squallidi (con relative mazzette e scambi di favori). E’ stata una operazione economicamente, socialmente e moralmente esemplare ed è stata bloccata da Tremonti (non da Sacconi, che l’aveva approvata) per puri motivi propagandistici (non per niente i tecnici del ministero erano favorevoli). Questi sono i dati: tutti ampiamente documentati.

14. alessandra scrive:
8 febbraio 2011 alle 17:22
Per fortuna che NICHI c’è!! Finalmente idee, progetti concreti, volontà seria di cambiamento, apertura mentale contro l’ottusità squallida imperante, contro questa volgarità, contro questo svilimento del ruolo della donna nella società…sì, perchè le donne non sono solo belle e avide fanciulle di facili costumi o angeli del focolare. Ci siamo anche noi, che combattiamo nel nostro piccolo ogni giorno, contro i soprusi sul lavoro (da parte anche delle donne che o non vogliono rivali o non accettano che tu possa avere ambizioni professionali nonostante la famiglia), contro il “bella quindi stupida” (come se per essere intelligente devi essere per forza bruttina e sciatta), contro i mariti/compagni che pensano che se lavori lo fai per necessità o per gioco e quindi va bene ma non esageriamo (non è il mio caso, per fortuna! Il mio è un complice di cui vado molto fiera) e chi più ne ha più ne metta…. Forza Nichi. Vai dritto per la tua strada e noi ti seguiremo!

15. Leo scrive:
8 febbraio 2011 alle 17:12
Perfettamente d’accordo con il Presidente Vendola.É l’unico che parla di Sinistra. Il Pd,invece,é intento a riformare un nuovo centrodestra con Fini e Casini, quest’ultimo amico di Cuffaro….

16. Andrea scrive:
8 febbraio 2011 alle 17:11
La penso esattamente come Vendola non è possibile fare accordi con Fini e Casini, meglio un’opposizione vera che andare al governo con persone con cui non abbiamo nulla in comune.

17. mariano scrive:
8 febbraio 2011 alle 17:11
Un vero Centrosinistra non può fare a meno di Vendola. Se il PD vuole perdere si allei con Fini e Casini.

18. Mirko scrive:
8 febbraio 2011 alle 17:09
Fiorenza, lo sappiamo tutti che Vendola alle politiche si alleerà con Pd e Idv, da solo ovviamente non andrebbe da nessuna parte. Con l’affabulazione (che è tale se si guarda alle realtà in cui governa con Udc e a volte con Io Sud) vuole solo spostare l’attenzione sulla propria persona in funzione primarie.

19. PAOLO GALLETTI scrive:
8 febbraio 2011 alle 17:07
Benissimo, concordo largamente, ma ora ci vuole un programma concreto. Bisogna smetterla con il dire che vogliamo un paese diverso, è il momento di dire “come” lo vogliamo diverso e facendo “cosa”. Dall’economia alla scuola, dal parlamento alla sanità. Lavoriamoci sopra e vediamo se nasce un progetto che non sia di mille pagine ma che sia comprensibile e realizzabile. Su questo andiamo a misurarci con il niente del governo Berlusconi facendo presente che se le escort ci fanno perdere la faccia; la crisi economica, i tagli e le iniquità sociali ci fanno perdere il sonno niente può fraci perdere la ragione.

20. Franzis scrive:
8 febbraio 2011 alle 17:06
per un’Italia migliore, più giusta e che riesce a credere nel futuro … io sto con Nichi … Yes, we can !!!

21. fiorenza scrive:
8 febbraio 2011 alle 17:04
Sono d’accordo con Nichi Vendola su quasi tutto . Però gli chiedo: quanti anni ci vorranno per fondare un nuovo centro sinistra? Secondo me tanti, troppi, quindi vorrei che Nichi Vendola fosse più chiaro e si proponesse con forza per alleanze precise nel centro sinistra in vista di elezioni vicine. Sennò cade nella retorica e basta. Si rischia un pugno di voti. Forza Nichi!

22. Mirko scrive:
8 febbraio 2011 alle 17:00
Vendola: da quando è stato rieletto a governatore della Puglia il suo primo pensiero è l’occupazione della Presidenza del Consiglio. Mai un invito alle altre forze del centrosinistra, mai il nome di qualcuno che stimi nel centrosinistra. Lui è uno che non si arrampica ai nomi, ed è ovvio, nella sua logica un nome buono sarebbe solo un concorrente… Siamo di fronte a qualcuno che si propone come salvatore della patria e magari oggi ci sarebbe ancora Prodi al governo… Non mi piace Vendola da quando mi è chiara la sua logica: tutto e subito. Da elettore del centrosinistra dico meglio una donna come la Bindi o la Finocchiaro che fumosi cantieri e primarie come ossigeno. Non voglio morire berlusconiano ma neanche di berlusconismo… E diffido di chi andrebbe volentieri domani alle elezioni, quale migliore occasione poi col Porcellum?

23. ginotaleban scrive:
8 febbraio 2011 alle 16:57
...Vendola punta alla rifondazione del centrosinistra che è un intento nobile, senza dubbio, ma quanto tempo ci vorra? sarà pronto per l’alternativa alle prossime elezioni? … beh, credo proprio di no per quanto condivida il suo sogno riformatore. Credo invece che sarebbe molto piu realistico efficace e convincente tentare prima di tutto un leale ricongiungimento col PD e poi insieme cercare di riconquistare tutti quegli elettori che votano le micro forze di sinistra o quelli che se ne sono allontanati lasciando che il terzo polo trovi la sua strada nella convinzione che almeno in caso di prossime elezioni di berlusconi e berlusconismo se ne ha tutti davvero abbastanza
… la sua velata guerra al PD non produce che danni a quello stesso centrosinistra che vuole rifondare

24. VINCENZO scrive:
8 febbraio 2011 alle 16:55
l’unico ad aver intuito per tempo cosè il berlusconismo è senza ombra di dubbio Antonio Di Pietro, io stò con IDV.

25. luca scrive:
8 febbraio 2011 alle 16:52
Finalmente. Io sto con Vendola!

26. Silvana scrive:
8 febbraio 2011 alle 16:52
Il “sinistrismo” è una malattia della sinistra, che spesso ha privilegiato la retorica dell’utopia, assai preicolosa e con profonde tendenze autoritarie, a una laica concezione dello stato. Abbiamo visto come tutte le fantasticherie della sinistra si sono affievolite e sgonfiate (soufflè mal riusciti), mentre sempre più avanzava un’idea liberale dello stato. E anche la sinistra vi si è approcciata, prima socialdemocraticamente, poi sempre in modo sempre più liberale. Non credo che si debba abbracciare il liberalismo sfrenato (che è carneficina), ma mediarlo con contenuti solidaristici e culturali. Ma, con Altilio Pressi che ha scritto prima di me, sono completamente d’accordo: basta con la retorica fumosa della sinistra, bisogna pensare a lavorare e lavorare bene e di buona lena, con risultati chiari, concreti. I “racconti” lasciamoli agli scrittori, è il loro mestiere! Saluti. Silvana

27. altilio pressi scrive:
8 febbraio 2011 alle 16:42
spero con tutto il cuore, che Vendola non riesca in nulla in politica.. Lui arriva al cuore della gente col suo affabulare, che somiglia a Berlusconi, e si ferma lì. Basta vedere in che strana situazione è la Puglia, un baillame di festival di cinema,di taranta,di notti bianche,di festival rawe,di fiere commerciali fallimentari,di politica sanitaria confusa ,di forme di energie alternative che stanno rendendo il paesaggio pugliese uno specchio,rovinando la nostra agricoltura..non uno dico un posto di lavoro ha portato Vendola in Puglia,tranne le assunzioni a migliaia, portantini ,addetti lle pulizie ed alle mense negli ospedali,facendo crescere la spesa in modo smisurato,tanto da fargli bloccare i contributi del governo. Si candida addirittura a fare il *primo ministro*..ma siamo seri!

28. sandro scrive:
8 febbraio 2011 alle 16:37
Caro Niki, l’Italia non è stupida, ma sporca. O diciamo questo a gran voce o sarà tutto inutile. Con stima.

29. Marcello scrive:
8 febbraio 2011 alle 16:36
Verissimo ! il problema non è fare 1+1 per vincere le elezioni, ma dare speranza ad un paese degradato e inquinato dal berlusconismo. Serve una sussulto culturale prima ancora che politico che metta avanti a tutto la lotta alla mafia e alla corruzione. Spero tanto che il PD abbia il coraggio di intraprendere questo percorso e riallacciare un rapporto con tutti i cittadini. Vendola è una risorsa preziosa per questa difficile strada !

30. Michele scrive:
8 febbraio 2011 alle 16:16
Mi auguro con tutto il cuore che Nichi Vendola possa essere il prossimo Presidente del Consiglio. Le sue idee, il suo progetto per un’Italia migliore mi rincuorano di fronte allo sfacelo attuale. Io sto con Nichi.

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