CORLEONE – Ieri pomeriggio, per la prima volta, la Rappresentativa della Nazionale Magistrati ha disputato una partita di calcio con la Polisportiva Corleone, per ricordare Giovanni Falcone, paolo Borsellino e tutte le vittime della violenza mafiosa. «Per non dimenticare, la memoria scende in campo», è stato un evento voluto dal presidente regionale della FIGC, Sandro Morgana, dal presidente della Polisportiva Corleone, Gabriele Gulotta, e dal sostituto procuratore generale presso la corte d’appello di Palermo, Raimondo Cerami, e patrocinato dal Comune di Corleone, dalla Provincia regionale e dalla Camera penale di Palermo. Per la cronaca, la partita è finita col punteggio di 4 a 1 a favore dei giallo-rossi del Corleone (Di Miceli, Lipari, Musicò e Chiarello per i padroni di casa; Riccardo Guida, giudice a Prato, per i Magistrati), ma la cosa importante non è il punteggio della gara di ieri, bensì la manifestazione di «vicinanza della magistratura italiana alla gente di Corleone e della Sicilia», come ha sottolineato il dott. Cerami. «In particolare nella città di Corleone – ha osservato il dott. Morgana – che in passato ha tanto sofferto, un appuntamento come questo risveglia valori particolarmente positivi». «Abbiamo voluto tenere vivo il ricordo di Falcone e Borsellino – ha detto il presidente Gulotta – attraverso lo sport, palestra di vita, valvola di sfogo sano per i giovani, strumento per confrontarsi con gli altri». «Questa bella giornata – ha detto il sindaco Iannazzo – è un altro tassello di una sempre più solida coscienza sociale della nostra città». Unici grandi assenti al “Santa Lucia” i cittadini: nella tribunetta, infatti, c’erano poche decine di aficionados, molto meno di quanti vanno normalmente a vedere una partita di calcio del Corleone. Hanno disertato la manifestazione, oppure non sono stati coinvolti dalla Polisportiva e dall’Amministrazione comunale?
Dopo la partita di calcio al “Santa Lucia”, nei locali del Cidma c’è stata la proiezione del cortometraggio “Corleone. Storie di valori in campo” e la presentazione del libro “Il cinema di mafia” di C. Franco e F.P. Di Fresco. Infine, una tavola rotonda su “Violenza dentro e fuori lo sport: rimedi e prospettive”, alla quale hanno partecipato Raimondo Cerami, Nino Iannazzo, Fabio Tricoli, Sandro Morgana, Federico Cimò, Mario Milone, Carmelo Franco e Pippo Cipriani. Surreale buona parte del dibattito, dove si è fatto a gara per dire che a Corleone “c’era” la mafia, mentre adesso… A mettere i piedi nel piatto ci ha pensato l’avv. Mario Milone, che ha definito Corleone “un paese con tante contraddizioni”. “Una prima contraddizione è che non ci sono giovani sportivi in questa sala e ce n’erano pochi al campo sportivo”, ha sottolineato il legale. Difetti organizzativi o altro? Contraddizione, secondo Milone, è anche l’isolamento in cui versa Corleone, tagliata fuori dalla grande viabilità della Palermo-Agrigento e della Palermo-Sciacca. E contraddizione è anche la sofferenza del presidio ospedaliero. A spandere un po’ d’ottimismo ci ha pensato l’ex sindaco di Corleone, Pippo Cipriani, secondo cui “non bisogna sottovalutare il valore e il significato di questa giornata della memoria, celebrata proprio qui a Corleone, dove vi sono ancora mafiosi e parenti dei grandi boss di mafia carcerati”.
Dino Paternostro
NELLA FOTO: L'intervento dell'avv. Mario Milone nel salone del Cidma
Nessun commento:
Posta un commento