Leggendo questa antologia del cinema di mafia, della mafia nazionale ed internazionale, si ha come la sensazione di completare con l’ultima tessera un puzzle. Tutte le tessere le conosciamo, le riconosciamo per averle già viste “singolarmente” e, dopo averle girate e rigirate (viste e riviste), le abbiamo adattate e collocate nello spazio e nel tempo, ad ogni tessera abbiamo associato un tempo un’emozione, un film. Il buio della sala i numeri in reverse (8.....7.....6 ...). Nella lettura abbiamo riletto alcune tappe della nostra vita. Da “Il Padrino” (1972), visto in prima visione al Golden con gli amici, a “Corleone“ (1978) splendide le immagini di rocca Busambra, a Scarface” (1983) con un Al Pacino (di origini corleonesi ) trasfigurato dalla cocaina. La visione del puzzle completo ci offre una visione dettagliata della realtà vissuta. Una panoramica universale dalla quale emerge il gran male che le mafie nel tempo hanno portato ai protagonisti delle vicende narrate, ed alla nostra terra. Carmelo Franco, 45 anni, avvocato penalista, e Francesco Paolo Di Fresco, 31 anni, anch’egli avvocato, hanno potuto sperimentare per la loro esperienza professionale, come la realtà spesso superi la fantasia, e quanto siano più criminali questi soggetti nella loro (mala) vita quotidiana. La lettura di questo libro mi ha fatto ritrovare psicologicamente (per il conosciuto ovviamente di cronaca ) alcuni personaggi. E riscontrare il malessere dell’anima che nel tempo li ha ispirati. Nel buio della sala, nei film che tutti abbiamo visto, qualcuno talvolta ha tifato per i boss. Non è un peccato tifare per il latitante fuggiasco. Questo atteggiamento fa parte della cosi detta “psiche mafiosa”, che inconsciamente ci tiriamo dietro come la coperta di “Snoopy”, l’importante è non far tifo fuori dalla sala cinematografica, nella realtà. Qualcuno nel dopo guerra arrivò a predicare che chi parla di mafia disonora la Sicilia. Questa antologia completa dimostra nel lungo elenco di film, romanzi, cronache e sceneggiature chi ha disonorato la nostra terra, esportando nel mondo un cliché criminale che si è confuso e diffuso. Commentando il libro, il grande Gregorio Napoli ha scritto: “La lettura ci rende migliori; ci guida alla consapevolezza della categoria etica. Ci rende edotti dell’assioma che può salvarci dal contatto infetto col malessere”. Nel complimentarmi con Carmelo Franco e Francesco Paolo Di Fresco per la loro opera, ritengo che la lettura di questo “saggio” ci aiuti a far memoria della nostra vera identità e contribuisca a farci passare dalla categoria etica di cui parla nella prefazione Gregorio Napoli ad una strategia etica che, aldilà della fiction, ci renda migliori.
Cosmo Di Carlo
LA SCHEDA
LA SCHEDA
Carmelo Franco
Francesco Paolo Di Fresco
Serradifalco Editore
Francesco Paolo Di Fresco
Serradifalco Editore
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