di MAURA TUZZOLINO
Domenica sera presso la sala consiliare del comune di Prizzi, si è svolto un incontro-dibattito per discutere su ciò che succederà alla scuola pubblica dopo la riforma Gelmini. L’incontro moderato dal consigliere comunale Giuseppe Canzoneri, ha visto la partecipazione del vice sindaco prof. Girolamo Cannariato in veste di dirigente scolastico, di Rosa Faragi docente di diritto presso l’I.T.C.G. di Prizzi e della coordinatrice di circolo del P.D. Anna Lia Leone. Il problema è: la riforma Gelmini rovina veramente la nostra scuola pubblica? Aumentare le ore destinate allo studio della lingua inglese e di altre discipline più tecniche, riducendo quelle dedicate allo studio di materie come il diritto, la scienza, è veramente la cosa più giusta? Intanto i tagli stabiliti dal governo per la scuola pubblica ammontano a 8 miliardi di euro, con il risultato di 83.341 docenti e 44.500 A.T.A. che in tre anni si son ritrovati senza lavoro. Quello che il partito democratico chiede e vuole è: di fermare l’abolizione delle compresenze e della riduzione dell’orario scolastico, creare una scuola più sicura e qualificata per tutti con adeguate risorse finanziarie, con la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, prendersi cura degli studenti diversamente abili e svantaggiati e delle piena integrazione dei bambini immigrati, valorizzare il tempo pieno e del modulo a 30 ore nella scuola elementare, reintrodurre l’obbligo scolastico fino a 16 anni. Questi i temi discussi nell’incontro di ieri sera, il quale ha visto la partecipazione e l’intervento di altri docenti di scuole primarie e secondarie.
La situazione che ormai si presenta ai nostri occhi è di una scuola pubblica in cui troviamo soprattutto al nord, i figli degli immigrati e i figli della classe operaia, mentre nelle scuole private troviamo i figli degli imprenditori e di tutti i “ricchi”, la cui retta viene in gran parte pagata con i soldi destinati alla scuola pubblica. Scopo della riforma è quindi togliere soldi alla scuola pubblica per destinarli a quella privata, formando così nel nostro paese studenti di serie A e studenti di serie B. Secondo il prof. Cannariato una riforma ci vuole, è utile per eliminare alcune esperienze non produttive, soprattutto a livello economico e formativo «ma non ha senso – dice - equiparare lo studio della lingua inglese a quella italiana, perché noi essendo italiani pensiamo e ci esprimiamo nella nostra lingua, ecco perché i giovani d’oggi non sanno più parlare e scrivere, ma soprattutto non sanno più comprendere determinati vocaboli della lingua italiana. Scopo della scuola deve essere quello di garantire a tutti i giovani più istruzione e più formazione, per riuscire a difendersi e confrontarsi adeguatamente con gli studenti esteri». Altra novità che prevede la riforma è quella della valutazione degli insegnanti, anche se non si è ancora capito in base a quali parametri saranno valutati. L’incontro è stato chiuso dal sindaco il dott. Antonino Garofalo, aggiungendo che bisogna parlare sempre di più di questi problemi, invitando il moderatore dell’incontro ad organizzarne altri.
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