Mi chiamo Giovanni Mercatante e vivo a Corleone, dove lavoro per una società che si chiama “Ato Palermo 2”. Questa Società si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, ma già da due anni ha difficoltà a pagarci lo stipendio a fine mese. Abbiamo pure scioperato diverse volte, ma ogni mese c’è sempre la solita ansia per il salario che non arriva perché i comuni non hanno i soldi per pagare l’Ato, che è una Società da loro fondata, a cui hanno fatto accumulare tantissimi debiti in questi anni.
Loro dicono che non si sa di chi è la colpa. Ma nel frattempo chi soffre sono i cittadini, che non hanno un servizio efficiente, a causa dei mezzi spesso guasti, o per l’impossibilità di scaricare a Bellolampo perché l’Ato non paga l’Amia, i sindaci non pagano l’Ato e tutti aspettano che a pagare infine sia “mamma” Regione. Ma il presidente Lombardo deve fare la riforma degli Ato e non la fa mai, i sindaci vogliono tornare a gestirsi il servizio da soli. E mentre tutti accusano tutti, la popolazione e i lavoratori soffrono. Soffrono le famiglie che campano di quel misero stipendio, ma da due mesi ormai non lo percepiscono. I politici cosa ne sanno di un padre o di una madre che non hanno da mangiare per i loro figli perché il capofamiglia non percepisce lo stipendio, pur avendo lavorato? Loro sono solo bravi, quando ci sono le elezioni, a stare in mezzo alla gente e dire: «Risolvo tutto io, basta che mi voti!». Ma, finite le elezioni, si siedono sulle loro comode poltrone e lasciano la gente ad aspettare inutilmente che i problemi si risolvano.
Mi chiedo: dove sono le istituzioni? Dove sono i diritti costituzionali delle famiglie che hanno bisogno? Chi li deve difendere questi politici che litigano continuamente tra loro, tanto loro lo stipendio (e che stipendio!) lo prendono ogni mese?
Da semplice cittadino e lavoratore, mi permetto di dirvi: non rompete le scatole, rimboccatevi le maniche e lavorate per gli italiani che vi hanno fatto sedere sulle vostre comode poltrone!
Giovanni Mercatante
Operaio di Corleone da due mesi senza stipendio
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