Il Sindaco Iannazzo ha detto: "Cari cittadini e caro Comitato per l’acqua pubblica aviti ragiuni ma va manciati squarata”. I consiglieri al rimorchio della Giunta Iannazzo si astengono dal voto e bocciano l’ordine del giorno sull’acqua pubblica. Vergognoso!!!
Sarà stato per la data, venerdi 17, o sarà stato perché la politica corleonese è così, ma sta di fatto che nel Consiglio Comunale abbiamo assistito a qualcosa di tragicomico perché anche nell’essere ridicoli c’è un limite e invece lo si è superato abbondantemente, tragico perché stiamo parlando di un bene come l’acqua che è un bene primario. Finalmente venerdi è stato convocato il Consiglio Comunale per discutere dell’ordine del giorno proposto dal Comitato per l’acqua pubblica, sottoscritto e presentato dai Consiglieri Colletto, Di Giorgio, Marino, Paternostro e Schillaci. La mozione doveva e voleva essere un modo per spronare la politica corleonese a riflettere sulla vicenda APS. Il consiglieri Di Giorgio, Marino e Paternostro hanno duramente criticato la fretta con la quale il Sindaco di Corleone ha ceduto le reti idriche e fognarie della nostra città. Hanno ribadito il fatto che se le bollette sono aumentate esponenzialmente dall’altro i servizi non ci sono, mancanza di uno sportello, ritardi nelle riparazioni delle condutture. Si è parlato delle assunzioni fatte e non fatte. Si è parlato della storia di questo paese che negli anni ha assicurato a questa comunità, con enormi investimenti, una rete idrica e fonti di approvvigionamenti non solo bastevoli per il Comune di Corleone ma anche per poter rifornire altri paesi. Il tutto in cambio di cosa? Caro Sindaco è questo che non si capisce, vogliamo valutare a quanto ammonta questo patrimonio che abbiamo regalato? Sulle tariffe non c’è alcun dubbio, nessuno ha saputo smentire gli aumenti, anzi si è capito che gli aumenti continueranno nei prossimi sette anni, cioè questo è stato il primo aumento. Il Sindaco Iannazzo ha preso la parola dopo il Consigliere Paternostro e devo dire che l’ho visto molto confuso. Ha fatto una bella dietrologia sulla normativa, nazionale, regionale e su come sono andati i fatti eppure nemmeno lui è obiettivo come vuol far credere. Infatti, una cosa è la legge che impone una gestione attraverso gli ATO che in virtù della legge sono soggetti pubblici e che in molte realtà italiane funzionano, altra cosa è la scelta fatta dall’ATO, di affidare il servizio ad un’impresa privata, che poi sarà APS. Per il Comune di Corleone, tale scelta fu fatta e condivisa dall’amministrazione Nicolosi, durante la quale lo stesso Iannazzo era vicesindaco. Una cosa è il rispetto della legge, condivisibile o meno, del Consiglio comunale nel 2002 altra cosa è decidere di affidare il servizio ad un privato. Il Sindaco ha ribadito che lui condivide non solo la mozione, anche se andrebbe limata, ma che condivide anche lo spirito del movimento per l’acqua pubblica, e si giustifica dicendo che lui ha rispettato la legge e che non poteva fare altrimenti, eppure dimentica che gli altri Sindaci del comprensorio non hanno ceduto la rete ad APS, che sono in prima linea nel movimento per l’acqua pubblica e non sono stati commissariati. Non lo sono anche perché c’è un ricorso al TAR proprio sulla vicenda ritenuto ammissibile e che quindi sospende gli effetti giuridici di cui parla il nostro primo cittadino. Non si capisce se APS è conveniente o meno, ma forse lo sa ma non può e non vuole dirlo pubblicamente. Da un lato dice che è costretto, che è per l’acqua pubblica, ma poi dice che i comuni che hanno cedute le reti sono in maggioranza. Ma è proprio questo il tema, cioè se i Sindaci contrari fossero la maggioranza, se questi con il loro peso riuscissero a fare approvare il testo presentato all’assemblea regionale allora ci può essere la volontà politica di ritornare ad una gestione pubblica dell’acqua. Ultima difesa del sindaco Iannazzo è stato quello del non voler rifiutare gli investimenti fatti per Corleone, bene poi dall’Ing. Delfino, dell’ATO, abbiamo saputo che nella tariffa c’è una quota parte che paghiamo noi per gli investimenti, allora è una presa in giro se gli investimenti saranno in parte pagati da noi cittadini. Siamo sicuri di una cosa che APS è efficiente su un aspetto, nell’inviare le bollette salate. APS è stata unico soggetto che si è presentato al bando di gara, ha dettato le sue leggi, ha in mano tutte le reti idriche della Provincia di Palermo con un valore che farebbe impallidire anche i grandi magnati, senza rischiare nulla. Caro Sindaco è vero che la proprietà rimane pubblica ma la gestione no, è privata, chi ce lo dice che fra trenta anni avremo la proprietà sì ma di un colabrodo? Ma il bello è venuto alla fine quando da parte di tutti maggioranza e opposizione si è detto che la nostra mozione era condivisa da tutti, ma andava limata e corretta nella premessa, ma alla fine il colpo di scena. Infatti , il Presidente ha detto che la mozione non poteva essere modificata in quanto mancava Salvatore Schillaci che aveva sottoscritto la mozione e quindi era immodificabile. Ci si aspettava allora uno scatto di orgoglio da parte di tutti e quindi un voto unanime a favore della mozione. Invece tutti i consiglieri della maggioranza esclusi quelli dell’opposizione si sono astenuti. Con quest’atto Sindaco e consiglieri hanno pensato di salvare la faccia, ma il dato politico è che hanno bocciato la mozione che prevedeva questo: di impegnare il Sindaco e la Giunta. A porre in essere tutte le azioni politiche, tecniche, giuridiche e amministrative per ritornare a gestire il Servizio Idrico Integrato del Comune di Corleone, modificando la scelta sbagliata e contraria agli interessi dei cittadini, che ha portato il Sindaco a “regalare” ad Acque Potabili Siciliane Spa il prezioso patrimonio idrico della Città, costato impegno, sacrifici e lotte agli Amministratori comunali e ai Cittadini negli anni ’80; Di unirsi al “Comitato Cittadino per l’Acqua Pubblica” nel chiedere che, comunque, Acque Potabili Siciliane Spa sospenda il pagamento di tutte le bollette idriche, informi gli utenti del nuovo sistema di tariffazione, applichi l’art. 18, comma 6), della Convenzione, prevedendo un’articolazione temporale non inferiore a 7 anni “entro la quale progressivamente allineare le tariffe attuali a quella media di riferimento”. Con quest’atto hanno confermato che questi consiglieri, che questa Giunta, a parte le parole è a favore di APS, dei disservizi e delle bollette salate. Certamente noi la battaglia la continueremo.
Giuseppe Crapisi
http://www.corleonedialogos.it/
Sarà stato per la data, venerdi 17, o sarà stato perché la politica corleonese è così, ma sta di fatto che nel Consiglio Comunale abbiamo assistito a qualcosa di tragicomico perché anche nell’essere ridicoli c’è un limite e invece lo si è superato abbondantemente, tragico perché stiamo parlando di un bene come l’acqua che è un bene primario. Finalmente venerdi è stato convocato il Consiglio Comunale per discutere dell’ordine del giorno proposto dal Comitato per l’acqua pubblica, sottoscritto e presentato dai Consiglieri Colletto, Di Giorgio, Marino, Paternostro e Schillaci. La mozione doveva e voleva essere un modo per spronare la politica corleonese a riflettere sulla vicenda APS. Il consiglieri Di Giorgio, Marino e Paternostro hanno duramente criticato la fretta con la quale il Sindaco di Corleone ha ceduto le reti idriche e fognarie della nostra città. Hanno ribadito il fatto che se le bollette sono aumentate esponenzialmente dall’altro i servizi non ci sono, mancanza di uno sportello, ritardi nelle riparazioni delle condutture. Si è parlato delle assunzioni fatte e non fatte. Si è parlato della storia di questo paese che negli anni ha assicurato a questa comunità, con enormi investimenti, una rete idrica e fonti di approvvigionamenti non solo bastevoli per il Comune di Corleone ma anche per poter rifornire altri paesi. Il tutto in cambio di cosa? Caro Sindaco è questo che non si capisce, vogliamo valutare a quanto ammonta questo patrimonio che abbiamo regalato? Sulle tariffe non c’è alcun dubbio, nessuno ha saputo smentire gli aumenti, anzi si è capito che gli aumenti continueranno nei prossimi sette anni, cioè questo è stato il primo aumento. Il Sindaco Iannazzo ha preso la parola dopo il Consigliere Paternostro e devo dire che l’ho visto molto confuso. Ha fatto una bella dietrologia sulla normativa, nazionale, regionale e su come sono andati i fatti eppure nemmeno lui è obiettivo come vuol far credere. Infatti, una cosa è la legge che impone una gestione attraverso gli ATO che in virtù della legge sono soggetti pubblici e che in molte realtà italiane funzionano, altra cosa è la scelta fatta dall’ATO, di affidare il servizio ad un’impresa privata, che poi sarà APS. Per il Comune di Corleone, tale scelta fu fatta e condivisa dall’amministrazione Nicolosi, durante la quale lo stesso Iannazzo era vicesindaco. Una cosa è il rispetto della legge, condivisibile o meno, del Consiglio comunale nel 2002 altra cosa è decidere di affidare il servizio ad un privato. Il Sindaco ha ribadito che lui condivide non solo la mozione, anche se andrebbe limata, ma che condivide anche lo spirito del movimento per l’acqua pubblica, e si giustifica dicendo che lui ha rispettato la legge e che non poteva fare altrimenti, eppure dimentica che gli altri Sindaci del comprensorio non hanno ceduto la rete ad APS, che sono in prima linea nel movimento per l’acqua pubblica e non sono stati commissariati. Non lo sono anche perché c’è un ricorso al TAR proprio sulla vicenda ritenuto ammissibile e che quindi sospende gli effetti giuridici di cui parla il nostro primo cittadino. Non si capisce se APS è conveniente o meno, ma forse lo sa ma non può e non vuole dirlo pubblicamente. Da un lato dice che è costretto, che è per l’acqua pubblica, ma poi dice che i comuni che hanno cedute le reti sono in maggioranza. Ma è proprio questo il tema, cioè se i Sindaci contrari fossero la maggioranza, se questi con il loro peso riuscissero a fare approvare il testo presentato all’assemblea regionale allora ci può essere la volontà politica di ritornare ad una gestione pubblica dell’acqua. Ultima difesa del sindaco Iannazzo è stato quello del non voler rifiutare gli investimenti fatti per Corleone, bene poi dall’Ing. Delfino, dell’ATO, abbiamo saputo che nella tariffa c’è una quota parte che paghiamo noi per gli investimenti, allora è una presa in giro se gli investimenti saranno in parte pagati da noi cittadini. Siamo sicuri di una cosa che APS è efficiente su un aspetto, nell’inviare le bollette salate. APS è stata unico soggetto che si è presentato al bando di gara, ha dettato le sue leggi, ha in mano tutte le reti idriche della Provincia di Palermo con un valore che farebbe impallidire anche i grandi magnati, senza rischiare nulla. Caro Sindaco è vero che la proprietà rimane pubblica ma la gestione no, è privata, chi ce lo dice che fra trenta anni avremo la proprietà sì ma di un colabrodo? Ma il bello è venuto alla fine quando da parte di tutti maggioranza e opposizione si è detto che la nostra mozione era condivisa da tutti, ma andava limata e corretta nella premessa, ma alla fine il colpo di scena. Infatti , il Presidente ha detto che la mozione non poteva essere modificata in quanto mancava Salvatore Schillaci che aveva sottoscritto la mozione e quindi era immodificabile. Ci si aspettava allora uno scatto di orgoglio da parte di tutti e quindi un voto unanime a favore della mozione. Invece tutti i consiglieri della maggioranza esclusi quelli dell’opposizione si sono astenuti. Con quest’atto Sindaco e consiglieri hanno pensato di salvare la faccia, ma il dato politico è che hanno bocciato la mozione che prevedeva questo: di impegnare il Sindaco e la Giunta. A porre in essere tutte le azioni politiche, tecniche, giuridiche e amministrative per ritornare a gestire il Servizio Idrico Integrato del Comune di Corleone, modificando la scelta sbagliata e contraria agli interessi dei cittadini, che ha portato il Sindaco a “regalare” ad Acque Potabili Siciliane Spa il prezioso patrimonio idrico della Città, costato impegno, sacrifici e lotte agli Amministratori comunali e ai Cittadini negli anni ’80; Di unirsi al “Comitato Cittadino per l’Acqua Pubblica” nel chiedere che, comunque, Acque Potabili Siciliane Spa sospenda il pagamento di tutte le bollette idriche, informi gli utenti del nuovo sistema di tariffazione, applichi l’art. 18, comma 6), della Convenzione, prevedendo un’articolazione temporale non inferiore a 7 anni “entro la quale progressivamente allineare le tariffe attuali a quella media di riferimento”. Con quest’atto hanno confermato che questi consiglieri, che questa Giunta, a parte le parole è a favore di APS, dei disservizi e delle bollette salate. Certamente noi la battaglia la continueremo.
Giuseppe Crapisi
http://www.corleonedialogos.it/
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